L’Uomo Lupo è stato stroncato da un attacco cardiaco. Trifon Ivanov, ex difensore bulgaro ora cinquantenne, si era guadagnato il soprannome per la sua barba incolta e per la grinta che metteva in ogni contrasto in campo. Nativo di Veliko Tǎrnovo, Ivanov si fece notare agli occhi del mondo soprattutto per le sue prestazioni nella sorprendente Bulgaria che raggiunse il quarto posto mondiale a USA 1994.
Nel mondiale americano Ivanov disputò tutte le gare del girone eliminatorio, dalla sconfitta 3-0 nell’esordio con la Nigeria alle vittorie su Grecia e Argentina propiziate dalle reti di Hristo Stoičkov. Ivanov avrebbe poi saltato l’ottavo di finale – vinto ai rigori contro il Messico – per rientrare tra i titolari ai quarti. La Bulgaria eliminò la Germania, rimontando in tre minuti, grazie alle reti di Stoičkov e Jordan Lečkov, l’iniziale vantaggio tedesco, poi venne giustiziata in semifinale da una doppietta di Roberto Baggio. Si trattò di una prestazione straordinaria per la nazionale est europea, trascinata dalle sei reti di Stoičkov, capocannoniere del torneo a pari merito col russo Oleg Salenko, ma anche dello stile difensivo deciso, coraggioso e caparbio di Ivanov.
Con la nazionale Ivanov disputò 77 partite, segnando sei reti – sua caratteristica era la capacità di tentare conclusioni dalla lunga distanza. Pur avendo vestito la fascia di capitano in occasione della Coppa del Mondo di Francia 1998 – torneo segnato dalla sconfitta 6-1 patita contro la Spagna di Hierro, Morientes e Luis Enrique – è ricordato con piacere in particolare per due reti segnate durante le fasi di qualificazione. La prima, una bellissima girata al volo dal limite dell’area contro il Galles all’Arms Park di Cardiff, durante le qualificazioni per Euro 96. La seconda e più importante, il colpo di testa contro la Russia che decretò la qualificazione della Bulgaria a Francia 1998.
L’Uomo Lupo, divenuto recentemente presidente del consiglio zonale della federcalcio bulgara a Veliko Tǎrnovo, iniziò la sua carriera nell’Etar, la squadra di calcio della città natale. Nel 1998 passò al CSKA Sofia, con cui avrebbe vinto due scudetti consecutivi, per poi aggiungerne un terzo nel 1992, in prestito dal Real Betis. Dopo un biennio presso gli svizzeri del Neuchâtel Xamax, Ivanov si accasò al Rapid Vienna capitanato dal portiere Michael Konsel. Con i viennesi avrebbe vinto un titolo di Bundesliga austriaca e disputato la finale di Coppa delle Coppe del 1996. In quel torneo il Rapid aveva superato Petrolul Ploiești, Sporting Lisbona, Dinamo Mosca e Feyenoord, e Ivanov aveva contribuito con una rete al primo turno contro i romeni. La finale contro il Paris Saint-Germain di Loko e Djorkaeff sfumò per una rete di N’Gotty.
Ivanov aveva già sofferto di un attacco di cuore lo scorso anno. La federcalcio bulgara ha dichiarato sul proprio sito: “Prima di essere un grande giocatore, Trifon era un grande uomo con un gran cuore, ed era sempre pronto ad aiutare. Piangiamo tutti la perdita di un vero amico. Riposa in pace, Trifon!”.
Foto: SK Rapid Wien (Facebook)