MACEDONIA: C’è l’accordo per un governo di unità nazionale. Gruevski lascia a gennaio

#Macedonia: Raggiunto un accordo fra il premier macedone, Nikola Gruevski, e i partiti d’opposizione per uscire dall’impasse politica grazie anche alla mediazione del Commissario europeo Johannes Hahn

Il 14 luglio, il Commissario europeo per l’allargamento e la politica di vicinato, Johannes Hahn, ha annunciato il raggiungimento di un accordo fra i leader politici macedoni per la risoluzione della crisi politica che il Paese attraversa da mesi. L’accordo include la coalizione di governo tra il VMRO-DPMNE di Nikola Gruevski e il BDI di Ali Ahmeti (Unione democratica per l’integrazione, partito degli albanesi di Macedonia) così come i principali partiti d’opposizione, il SDSM di Zoran Zaev (Partito social-democratico di Macedonia) e il  PDSH di Menduh Thaci (Partito Democratico degli Albanesi).

In base a tale accordo è stato fissato un termine per la creazione di un governo di unità nazionale, entro il 15 gennaio 2016, che organizzerà elezioni parlamentari anticipate, previste in linea di massima per il 24 aprile 2016.

Nel frattempo, dal 1° settembre l’opposizione socialdemocratica di Zoran Zaev (SDSM) terminerà il boicottaggio del Parlamento e dal 20 ottobre entrerà anche a far parte del governo, ottenendo i dicasteri degli Interni e del Lavoro (ciascuno con un viceministro del VMRO). I socialdemocratici avranno altresì la possibilità di nominare i viceministri delle Finanze, delle Telecomunicazioni e dell’Agricoltura.

Quindi, entro il 15 gennaio 2016 Gruevski rassegnerà le proprie dimissioni e affiderà la transizione ad un governo tecnico guidato da una personalità del VMRO, rendendosi peraltro eleggibile per le successive elezioni previste per il 24 aprile. Il controllo sui cinque ministeri chiave resterà condiviso tra maggioranza e opposizione anche durante il governo di transizione. La regola che il governo in carica si dimetta entro 100 giorni dalle nuove elezioni, per lasciarle amministrare ad un esecutivo tecnico, sarà inserita tra le convenzioni costituzionali e varrà anche per il futuro.

Zaev si è detto soddisfatto delle condizioni, dal momento che in questo modo al VMRO sarebbe impossibile ripetere i brogli denunciati dagli stessi social-democratici alla scorsa tornata elettorale.

Gruevski ha dovuto infine capitolare alle richieste ripetute già da mesi dall’opposizione. Se fino ad ora non erano bastati gli scandali delle intercettazioni, e le svariate proteste che hanno infiammato il Paese (sia degli antigovernativi sia dei supporter del governo Gruevski), il lavoro di analisi della Commissione europea, che ha ravvisato nelle intercettazioni una grave violazione della libertà democratica, ha permesso a Johannes Hahn di sedere al tavolo delle trattative con più potere contrattuale rispetto al premier macedone, la cui figura politica è ampiamente logorata dagli scandali che il piccolo Paese balcanico ha attraversato negli ultimi mesi.

In aggiunta a quanto già concordato il 2 giugno, governo e opposizione si sono anche impegnate a nominare di comune accordo entro il 15 settembre un nuovo Pubblico Ministero Speciale, con piena autonomia di condurre le indagini relative allo scandalo intercettazioni. 

Leggi anche: tutti gli articoli di East Journal sulla crisi politica in Macedonia

Chi è Gianluca Samà

Romano, classe 1988, approda a East Journal nel novembre del 2014. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi Roma Tre con una tesi sulle guerre jugoslave. Appassionato di musica, calcio e Balcani.

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3 commenti

  1. A chi di competenza,

    Volevo segnalare che l’articolo contiene un errore o lapsus. Ali Ahmeti il leader del BDI NON e’ parte dell’oposizione MA della coalizione governativa. Infatti, nell’articolo manca l’altro grande partito che rappresenta gli albanesi della FYROM, parte dell’accordo: PDSH (Partia Demokratike Shqiptare – Partito Democratico degli Albanesi) con leader Menduh Thaci.

    Grazie.

    Cordilamente,

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