Una nuova fossa comune è stata scoperta nei giorni scorsi in una cava di Rudnica nel comune di Raška, non lontano dal valico di Jarinje tra Serbia e Kosovo, come ha annunciato la missione europea EULEX venerdì 13 dicembre. I resti dovrebbero appartenere a vittime albanesi-kosovare del conflitto del 1998-1999 nell’allora provincia della Serbia di Milosevic. Sono ancora più di 1700 i dispersi del conflitto, terminato con l’attacco NATO contro la Serbia e l’amministrazione ONU della provincia, autoproclamatasi indipendente nel 2008. Le relazioni tra Pristina e Belgrado, che non ne riconosce l’indipendenza, hanno ricominciato a normalizzarsi solo con l’accordo dell’aprile 2008 dietro mediazione UE.
Sempre non lontano da Jarinje, nel 2010, un’altra fossa comune era stata ritrovata sepolta sotto la sede di un’azienda di costruzioni stradali di Rudnica. La più grande fossa comune finora ritrovata del conflitto serbo-kosovaro, con più di 800 corpi, venne rinvenuta nel 2001 in un pozzo nei pressi di Belgrado.
L’investigazione è stata condotta congiuntamente da esperti serbi e kosovari al comando di Eulex. Se confermata, si tratterebbe della sesta fossa comune escavata dal 2000. La fossa comune di Rudnica, già ipotizzata nel 2004 ma non confermata da una prima indagine nel 2007, potrebbe contenere i resti di fino a 250 vittime del conflitto.
Foto: Spomenik di Mitrovica; Sondzee, Flickr
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