BOSNIA: Tolimir condannato all'ergastolo per il genocidio di Srebrenica

Atto 1. Bosnia orientale

Bosnia, luglio 1995. Zdravko Tolimir è assistente comandante dell’armata serbo-bosniaca (Vojska Republike Srpske, VRS), responsabile di sicurezza e intelligence. Nella gerarchia paramilitare di Pale, sopra di lui c’è solo il comandante in capo, Ratko Mladic. La guerra procede da quattro anni ormai, ed è venuto il momento di “ridurre la complessità” del conflitto (come dirà qualcuno) liberandosi delle enclavi bosniaco-musulmane nella Bosnia orientale, allora sotto protezione ONU: Goražde, Žepa, Srebrenica.

Il 9 luglio 1995, Tolimir riceve direttamente da Radovan Karadžić, presidente della Republika Srpska (l’autoproclamata entità serbo-bosniaca) l’ordine di occupare Srebrenica. Caduta la prima enclave, Tolimir si sposta su Žepa, dove annuncia il suo ultimatum ai residenti bosniaco-musulmani: o abbandonano la città, o l’armata serbo-bosniaca l’attaccherà. Al no dei civili, il 14 luglio i miliziani al suo comando lanciano l’attacco militare su Žepa.

Il 21 luglio 1995, in un rapporto al generale Radomir Miletic, Tolimir chiede rinforzi per abbattere alcune roccaforti militari dei bosniaco-musulmani, sostenendo che “il modo migliore per fare sarebbe utilizzare le armi chimiche“. Nello stesso rapporto, Tolimir propone di attaccare con i composti chimici le colonne dei profughi (donne, vecchi e bambini) che stanno lasciando Žepa, per “costringere i miliziani musulmani ad arrendersi velocemente”.

Atto 2. Banja Luka

Dopo la firma degli Accordi di Dayton, Tolimir serve come rappresentante militare della Bosnia presso l’Organizzazione per la Sicurezza e Cooperazione in Europa (OSCE) e come consigliere di Biljana Plavsić, presidente della Republika Srpska. Va in pensione nel 1997. Nel 2005 il Tribunale Penale Internazionale per l’ex Jugoslavia (ICTY) lo accusa di crimini contro l’umanità, genocidio, e crimini di guerra.

Atto 3. L’Aja

Il 31 maggio 2007, all’aeroporto di Banja Luka, Zdravko Tolimir viene consegnato alle autorità bosniache e della NATO. Tolimir, da due anni latitante in Serbia, aveva negoziato la sua consegna al Tribunale dell’Aja con le autorità serbe. Dopo aver ascoltato i capi di imputazione, Tolimir viene trasferito a Sarajevo, a Rotterdam e quindi all’Aja.

Tolimir è accusato di essere coinvolto nel genocidio di Srebrenica e nell’uccisione dei prigionieri bosniaco-musulmani detenuti a Bratunac e Zvornik dopo la caduta di Srebrenica nelle mani dei serbo-bosniaci. Tolimir avrebbe avuto la supervisione del reggimento della VRS che sterminò più di 1700 uomini e ragazzi tra Branjevo e Pilica.

Dopo aver ascoltato 126 testimoni dell’accusa e 4 della difesa, il 12 dicembre 2012 la Corte condanna Tolimir, 64enne, all’ergastolo per genocidio. Secondo i giudici, Tolimir sapeva del piano di commettere “orribili massacri” di prigionieri, e ha “deliberatamente partecipato” alle distruzione delle enclavi bosniaco-musulmane.

Tolimir è il quinto condannato per genocidio dal Tribunale dell’Aja, dopo due suoi subordinati e altri due comandanti militari serbo-bosniaci. Tutti e cinque i casi riguardano la campagna militare di Srebrenica nel luglio 1995. I processi a Karadžic e Mladić continuano.

Foto: ICTY, UN

Chi è Davide Denti

Dottore di ricerca in Studi Internazionali presso l’Università di Trento, si occupa di integrazione europea dei Balcani occidentali, specialmente Bosnia-Erzegovina.

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7 commenti

  1. Sig Denti scrive: ” …annuncia il suo ultimatum ai residenti bosniaco-musulmani: o abbandonano la città, o l’armata serbo-croata l’attaccherà. ” Di che armata si tratta? In che mondo parallelo c’è stata questa? Sappiamo che per Lei sono tutti ”la stessa cacca…” ma cmq…

    • Cara Chiara, ha ragione. Una svista dovuta alla senilità incipiente. 🙂 Grazie per la segnalazione, l’ho corretta nell’articolo.
      Per il resto no, non credo che Krleza (citato da Matteo, credo) avesse ragione. Ho una considerazione maggiore per ciascuno di questi popoli, e per il popolo jugoslavo tutto. Un caro saluto,
      Davide

  2. Sig Davide penso che abbia sbagliato un’altra volta. In Bosnia ed Herzegovina ci sono tre etnie: i serbi, i bosniaci ed i croati. Quando lei scrive armata serbo-bosniaca sembra che i serbi e i bosniaci si sono uniti. Per massacrare altri bosniaci.
    Penso che ”l’armata dei serbi della Bosnia” sarebbe corretto, la dove lei, in questo caso, fosse certo che non c’erano anche serbi dalla Serbia. Io non lo so perchè questo caso non l’ho seguito.
    Saluti

    • Cara Chiara, su questo punto invece non la seguo. Parlare di serbo-bosniaci o di serbi di Bosnia, per me lo stesso è. Ci può essere una sfumatura, ma nulla di sostanziale, tanto quanto parlare d’italo-americani o di italiani d’America. Non ho indicazione che qualcuno intenda l’aggettivo “serbo-bosniaco” come indicatore d’una alleanza tra serbi e bosniaci, diversamente da quanto avviene per “serbo-croato”, e mi risulta che l’uso sia linguisticamente attestato. Inoltre, proprio per non lasciare adito a dubbi, normalmente uso il termine bosniaci in senso neutrale per indicare tutti i cittadini di Bosnia-Erzegovina (bosanski/bosanac, FR Bosnien, EN Bosnian) e il termine bosniaco-musulmani o bosgnacchi (bosnjak, o Muslimani con la M maiuscola secondo l’ultima usanza della RSFJ) per indicarne uno solo dei popoli costituenti. Ma questa è una mia scelta stilistica, la distinzione non è attestata nell’uso italiano al di là delle pubblicazioni specialistiche.

      Infine sì, certamente c’erano anche dei paramilitari serbi di Serbia, nella VRS (oltre alla famigerata Guardia volontaria greca, precursore degli attuali neonazisti di Alba Dorata). Motivo in più per cui spero che mi passerà il termine.

      A risentirla,
      Davide

  3. Sig Davide va bene, faccia lei, io contunuo a vederla come un errore
    Siccome c’era l’alleanza tra i bosniaci (muslimani) e i croati della Bosnia scrivere l’armata croato-bosniaca significava appunto quello che erano alleati e non che si tratti della armata di soli croati della Bosnia.
    Nella lingua BeH si dice ”bosanski srbi” e la traduzione è ”serbi della Bosnia” (EN bosnian’s serbs)

  4. Edit: ho sbagliato – ‘s –

  5. Sig.Denti, lei, nel commento sopra, dice : ”…Ci può essere una sfumatura, ma nulla di sostanziale, tanto quanto parlare d’italo-americani o di italiani d’America…”
    C’è grande differenza in quanto gli italoamericani sono degli emigrati (e discendenti) Come lo sono gli italo-svizzeri per es.
    Però in Svizzera ci sono anche gli Svizzeri Italiani . O in Croazia gli Croati Italiani.
    E forse i Serbi della Bosnia si chiamano i Bosniaci Serbi? Oppure Serbi bosniaci?
    Per quanto riguarda l’armata del suo articolo sicuramente non è serbo-bosniaca.
    Se vuole la traduzione esatta è l’esercito della rep serba (di Bosnia) L’ha chiamata anche il sig Giorgio in qualche suo articolo così (giustamente)
    Personalmente trovo anche offensivo chamarla l’armata serbo-bosniaca dato che era l’armata serba anti bosniaca e per questo ho insistito tanto
    Saluti

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