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INGUSCEZIA: Magas, la città-bunker da cui controllare il Caucaso

Nell’Inguscezia centro-occidentale, attraversata dal fiume Sunža, a poca distanza dalla città di Nazran’, si trova Magas, la capitale della piccola repubblica autonoma russa. Il paese, situato vicino al confine con l’Ossezia del Nord, a poca distanza dall’irrequieto rajon di Prigorodnyj, conta solo 350 abitanti, rappresentando quindi il capoluogo amministrativo più piccolo di tutta la Russia.

La città venne fondata nel 1995 per volere dell’allora presidente inguscio Ruslan Aušev, il quale volle creare una città che avrebbe dovuto ospitare in un futuro non troppo remoto le nuove sedi governative e amministrative della repubblica, costruendo una vera e propria roccaforte dalla quale controllare il paese. La città venne costruita sui resti dell’antica città medievale di Maghas, capitale del Regno d’Alania. Nel 2002, una volta ultimata la costruzione dei primi edifici governativi, il capoluogo del paese venne spostato ufficialmente a Magas, che diventò quindi il centro operativo del governo inguscio, il luogo dal quale i leader del paese impartiscono gli ordini. Prima di allora il capoluogo era Nazran’, principale centro dell’Inguscezia situato a poca distanza dalla stessa Magas. Popolata da circa 100.000 abitanti, da Nazran’ passa un’importante arteria stradale che da Rostov porta fino a Machačkala, in Daghestan, attraversando tutto il Caucaso settentrionale. Qui si trova anche una stazione ferroviaria situata sulla tratta Rostov – Baku, e nelle vicinanze è presente anche  un aeroporto. Perché allora il governo ha deciso di spostare la capitale da Nazran a Magas?

La creazione di Magas venne pianificata ad hoc dai vertici del governo inguscio, i quali volevano isolarsi dalla tumultuosa città di Nazran, cercando un luogo dove creare un vero e proprio quartier generale, un bunker dove proteggersi dagli attacchi dei ribelli ma allo stesso tempo un fortino dal quale poter governare più agevolmente il paese. Magas è formata da imponenti edifici postmoderni, qui si trova la sede del governo, gli organi direzionali del paese, alcune banche e una sede del FSB (Federal’naja služba bezopasnosti), ovvero i servizi segreti russi. Gli edifici governativi sono protetti da imponenti mura e la città è circondata da innumerevoli posti di blocco che ne limitano l’accesso. Da qui il governo controlla l’intero paese, qui vengono prese le decisioni più importanti: come contrastare il dilagante terrorismo o quando attuare le spedizioni punitive che hanno come obiettivo i piccoli villaggi e le campagne ribelli.

Date le sempre più frequenti proteste attuate dall’opposizione e i numerosi attacchi terroristici che colpiscono la regione, il governo ha deciso di includere la città di Magas nell’elenco delle “zone rosse” del paese, ovvero zone facilmente soggette a disordini, dove è alto il livello di tensione, motivando questa scelta ricordando che la città ospita come detto numerosi edifici governativi ed amministrativi, possibili obiettivi per i terroristi. Oltre a Magas in Inguscezia sono considerate zone a rischio anche il centro di Nazran’ e il piccolo villaggio cosacco di Nesterovskaja.

Tra lotte di potere, corruzione, mafia e spargimenti di sangue Magas si trova al centro di un paese che versa in gravissime difficoltà. Giudicato da Human Rights Watch una delle repubbliche più violente del Caucaso, l’Inguscezia si trova da tempo sull’orlo di una guerra civile. La posizione geografica del paese, situato in mezzo a regioni fortemente instabili come Ossezia del Nord e Cecenia, non aiuta a risolvere una situazione che sembra più che mai compromessa. Il governo, spostandosi da Nazran’ per rifugiarsi nella città-bunker di Magas, sembra aver dato il segnale di volersi allontanare ulteriormente dalla popolazione inguscia, sia fisicamente che metaforicamente, diminuendo così la propria popolarità, che appare ai minimi storici, e incentivando maggiormente la guerriglia antigovernativa che da anni insanguina il paese.

Chi è Emanuele Cassano

Ha studiato Scienze Internazionali, con specializzazione in Studi Europei. Per East Journal si occupa di Caucaso, regione a cui si dedica da anni e dove ha trascorso numerosi soggiorni di studio e ricerca. Dal 2016 collabora con la rivista Osservatorio Balcani e Caucaso.

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2 commenti

  1. Per sapere: chi sono i guerriglieri antigovernativi.

  2. Emanuele Cassano

    Salve, i guerriglieri antigovernativi, nel caso dell’Inguscezia, sono gli stessi combattenti islamici che agiscono in tutto il Caucaso settentrionale, in particolare in Cecenia e in Daghestan. Combattono per la propria indipendenza, con l’intento di stabilire una sorta di emirato islamico nel Caucaso russo, sulla falsariga di quello esistente prima dell’arrivo delle truppe zariste all’inizio del XIX secolo. Contrappongono appunto la loro guerriglia alle dure repressioni attuate dal governo centrale russo, che dal canto suo non è disposto a concedere nulla a questi combattenti, temendo di perdere il controllo dell’intera regione.

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