EURO 2012: Polonia e Russia, tra la Storia e la guerriglia urbana

Polonia – Russia non poteva essere una partita come tutte le altre e infatti non lo è stata. Troppo forti le reminescenze storiche di un passato che proprio non se ne vuole andare. Troppo vivo il ricordo di Smolensk e il pesantissimo clima di sospetti e di accuse che ne è seguito. Troppi, soprattutto, quelli che hanno marciato sull’eterna rivalità tra i due paesi per vendere qualche giornale in più presentando una partita di calcio come una battaglia campale. I numerosi riferimenti al miracolo della Wisła, battaglia risalente al 1920 in cui l’ esercito polacco guidato dal generale Piłsudski costrinse alla ritirata l’Armata Rossa che assediava Varsavia, hanno avuto infatti l’effetto di eccitare ulteriormente gli animi dei più facinorosi già sufficientemente caricati dopo il pestaggio degli steward da parte di alcuni supporters russi a seguito della partita con la Repubblica Ceca. L’ esito è stata una vera e propria battaglia urbana il cui bilancio provvisorio è di undici feriti e di cento persone arrestate. Non per niente questa partita era considerata la più a rischio dell’ intera manifestazione e aveva richiesto un ingente dispiegamento di forze dell’ ordine.

Anche all’interno dello stadio la tensione era palpabile. Durante l’ esecuzione degli inni nazionali , mentre i padroni di casa li sommergevano di fischi, gli ospiti hanno esposto un gigantesco striscione che richiamava a Dmitrij Pozarskij, principe e militare russo che prese parte alla guerra contro la confederazione polacco lituana e contribuì alla liberazione di Mosca. Con tali premesse il rischio che la partita si trasformasse in una corrida era altissimo, invece questo pericolo è stato scongiurato dall’ottimo comportamento tenuto dai giocatori scesi in campo, che hanno dato vita anzi a uno spettacolo di alto livello.

La partita è stata vibrante dal primo all’ ultimo minuto con continui ribaltamenti di fronte che hanno tenuto gli spettatori con il fiato sospeso. La Polonia, a cui non era permesso fallire dopo il pareggio con la Grecia, è scesa in campo con piglio deciso prendendo subito le distanze alla squadra di Advocaat. Dopo due colpi di testa insidiosi da parte di Boenisch e di Perquis in avvio, è stato Lewandowski a cercare l’eurogol con una conclusione da lontano. Il predominio territoriale della Polonia è stato vanificato però da una colossale dormita difensiva su calcio piazzato che al 37’ ha permesso a Dzagoev di trovare il gol del vantaggio con un colpo sporco, un po’ di testa, un po’ di spalla. Per il ragazzo di Beslan si tratta del terzo centro in questi Europei. La Polonia ha accusato il colpo ma è rimasta a galla fino alla fine del tempo e nell’intervallo ha assorbito la botta. Prova ne è l’assalto all’ arma bianca con cui si è iniziata la ripresa. I biancorossi sospinti dal proprio pubblico sono andati subito alla ricerca del pareggio, lasciando però ampi spazi alle ripartenze russe.

Ne è venuta fuori una partita bellissima, probabilmente la più emozionante vista finora, in cui entrambe le contendenti per larghi tratti hanno dato l’impressione punto di poter piazzare il colpo del ko da una parte, e quello del pareggio dall’ altra. E proprio su questo tema tattico si è consumato il gol del pari, frutto di un errore di Arshavin in fase di rifinitura quando i suoi si trovavano in superiorità numerica. Sul ribaltamento di fronte l’ altro capitano Błaszczykowsky invece ha realizzato un piccolo capolavoro rientrando sul sinistro e fulminando il portiere russo con un tiro sotto l’ incrocio dei pali. Il Narodowy Stadion è letteralmente impazzito di gioia mentre il centrocampista polacco si inginocchiava alzando gli occhi al cielo. E il pensiero è corso subito alla conferenza stampa di quattro giorni fa, nella quale il giovane centrocampista del Borussia Dortmund ha raccontato la sua terribile esperienza di quando appena undicenne, assistette all’ omicidio della madre per mano del padre. Un episodio tremendo che gli ha segnato la vita.

Nel finale le due squadre hanno accusato la stanchezza e forse il timore di subire un gol che sarebbe risultato molto pesante ha bloccato l’ iniziativa. Tutto rinviato al 16 giugno, quando la Polonia dovrà assolutamente vincere contro la Repubblica Ceca e la Russia non dovrà assolutamente perdere contro la Grecia, in quello che finora si è rivelato il girone più divertente ed equilibrato degli Europei.

Chi è Fabio Turco

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