Dal Baltico al Danubio il calcio riprende dopo la tradizionale pausa natalizia. Il punto sui quattro campionati nazionali.
Polonia: bagarre in vetta
Dopo 18 giornate l’Ekstraklasa è più che mai aperta, in continuità con l’incertezza che ha caratterizzato tutte le stagioni post-pandemia, concluse con quattro vincitori diversi in altrettanti campionati. Al comando tre squadre concentrate in soli tre punti: guida il Lech Poznan con 38 punti, inseguono il Rakow Czestochowa con 36 e lo Jagiellonia Bialystok campione in carica con 35. Leggermente in ritardo invece la nobiltà del calcio polacco, con Legia Varsavia e Wisla Cracovia rispettivamente al quarto e al quinto posto.
Nel girone di ritorno, che si preannuncia altrettanto combattuto, peseranno sia gli scontri diretti sia la gestione delle energie. Lech e Rakow infatti avranno il vantaggio di giocare una partita alla settimana, mentre lo Jagiellonia dovrà gestire, oltre al campionato, anche gli impegni in coppa Nazionale e nel playoff di Conference League, dal cui sorteggio dello scorso 20 dicembre sono usciti i serbi del TSC Backa Topola.
Il campionato polacco è una lega di 18 squadre con un girone di andata e uno di ritorno, per un totale di 34 giornate che assegnano il titolo. Le ultime tre classificate retrocedono in seconda serie.
Repubblica Ceca: domina lo Slavia Praga
Due terzi della stagione regolare sono già in archivio e, dopo un biennio di successi targato Sparta Praga, i rivali dello Slavia appaiono nettamente favoriti per la vittoria del titolo, forti anche del successo nel derby di ottobre. I ragazzi di coach Trpisovsky guidano il campionato con 50 punti, sette lunghezze di vantaggio sul Viktoria Plzen e tredici sui cugini. Grande lotta invece per accaparrarsi gli ultimi posti nel mini-campionato a sei squadre che assegnerà, oltre allo scudetto, anche le qualificazioni alle prossime europee. Non saranno probabilmente un fattore rilevante i residui impegni di Champions ed Europa League, da cui Sparta e Slavia Praga sembrano destinate all’eliminazione. In fondo alla classifica infine il Ceske Budejovice appare già rassegnato alla retrocessione.
Il campionato ceco è una lega di 16 squadre che prevede una stagione regolare di 30 giornate, con una retrocessione e una promozione dalla seconda lega. Le prime sei classificate si sfidano poi in un girone da cinque partite che assegna il titolo, mentre penultima e terzultima incontrano la seconda e la terza della serie cadetta nei playout.
Slovacchia: guida lo Slovan Bratislava
A sole quattro giornate dal termine della stagione regolare la classifica riproduce gerarchie ultra consolidate. Lo Slovan Bratislava, cenerentola in Champions League ma dittatoriale in patria, è in testa con 44 punti e nella pole scudetto andrà alla ricerca del settimo sigillo consecutivo. All’inseguimento ci sono le ultime due squadre in grado di rompere il monopolio della capitale, lo Zilina secondo e lo Spartak Trnava terzo. Si conferma nelle zone nobili anche il DAC di Dunajska Streda, club strettamente legato alla minoranza ungherese, momentaneamente al quarto posto. In coda infine grande incertezza con cinque squadre concentrate in tre soli punti.
Il campionato slovacco è una lega di 12 squadre che prevede una stagione regolare di 22 giornate. Al termine di questa le prime sei classificate giocano un ulteriore campionato di 10 giornate per il titolo, mentre le ultime sei ne giocano un altro che si conclude con una retrocessione diretta e un playout tra la penultima e la seconda della serie cadetta.
Ungheria: l’exploit della Puskas Academy
Giunto al giro di boa, il campionato magiaro ha rivelato un’inedita pretendente al titolo: si tratta della Puskas Academy. Una squadra che i tifosi italiani hanno conosciuto in occasione del preliminare di Conference League disputato (e perso) contro la Fiorentina lo scorso agosto, ma che in patria sta sfidando il monopolio del Ferencvaros, reduce da sei scudetti consecutivi. Il glorioso team di Budapest è secondo con un punto e una partita da recuperare, ma giocherà sul campo dei rivali il prossimo scontro diretto e potrebbe essere distratto dagli ultimi due match del girone di Europa League, decisivi per il passaggio alla fase successiva. In coda invece stupisce la penultima posizione del Debrecen, a forte rischio retrocessione dopo i sette titoli vinti tra il 2005 e il 2014.
L’improvvisa crescita della Puskas Academy sta facendo notizia anche per motivi extra calcistici. Nata come squadra giovanile nel 2005, porta il nome del mito nazionale Ferenc Puskas e ha sede a Felcsut, il villaggio natale del premier Viktor Orban. Essa è diventata poi la principale beneficiaria del programma governativo TAO (társasági adó), il quale premia con esenzioni fiscali gli imprenditori che investono nelle società sportive. In pochi anni la Puskas Academy ha così raggiunto la prima divisione del campionato, si è dotata di un nuovo stadio, la Pancho arena (3800 posti, il doppio degli abitanti di Felcsut), e di una rosa in grado oggi di competere ai massimi livelli.
Il campionato ungherese è una lega di 12 squadre che prevede tre gironi completi, per un totale di 33 giornate che assegnano il titolo. Le ultime due classificate retrocedono in seconda serie.
Foto dal profilo Facebook di AC Sparta Praha