La Giornata della Costituzione ucraina: da Orlyk alle sfide di oggi

Oggi, 28 giugno, in Ucraina si celebra la Giornata della Costituzione, che rappresenta uno dei principali giorni festivi del paese. Come tutte le costituzioni, anche quella ucraina ha una storia, che inizia nel lontano 1710…

La Costituzione c’è!

Il 28 giugno 1996 l’Ucraina ha adottato la sua Costituzione, soltanto cinque anni dopo la proclamazione della sua indipendenza. Fino ad allora era in uso la Costituzione dell’ex SSR ucraina del 1978 – anche se, già a ottobre del 1989, la Verkhovna Rada della SSR ucraina aveva introdotto i primi emendamenti alla Costituzione del 1978, che stabilirono nuovi principi di attività ed elezioni dei deputati del popolo, e cambiò anche il modo in cui funzionava la Verkhovna Rada della SSR ucraina.

Il processo di adozione si svolse in un clima di tensione data l’assoluta urgenza del consolidamento costituzionale di vari aspetti: i fondamenti dell’ordine sociale e statale, i diritti e le libertà dell’uomo e del cittadino, l’organizzazione e il funzionamento delle autorità statali e l’autonomia locale di un giovane Stato indipendente. All’atmosfera tesa contribuirono anche i continui scontri tra il presidente dell’Ucraina e la Verkhovna Rada – allora composta dal 25% di esponenti del Partito Comunista – sullo sfondo della crisi socioeconomica del Paese.

Dal 1990 al 1996 sono state prodotte 15 bozze del futuro documento costituzionale, ricevendo consultazioni ed istruzioni da gruppi pubblici, scienziati, partiti politici e commissioni. Il 27 giugno 1996 la Verkhovna Rada dell’Ucraina ha adottato una risoluzione “Sulla procedura per continuare l’esame del progetto di Costituzione dell’Ucraina in seconda lettura” e l’allora speaker della Verkhovna Rada, Oleksandr Moroz, aveva annunciato che i lavori per l’adozione del documento sarebbero proseguiti fino alla sua adozione. Dunque, il 28 giugno 1996, dopo una sessione continua di 24 ore, Oleksandr Moroz con la sua famosa frase “La Costituzione c’è!”  “Є Конституція!” – annunciava l’adozione della Costituzione dell’Ucraina Indipendente, per la quale votarono a favore 315 parlamentari. 

L’Eredità Immutabile di Pylyp Orlyk…

Nonostante sia una nazione relativamente giovane, l’Ucraina possiede una vasta tradizione storica di sviluppo costituzionale. La famosa Costituzione dell’etmano della Sich di Zaporizhzhya Pylyp Orlyk fu pubblicata all’inizio del XVIII secolo – precisamente, nel 1710. La costituzione di Pylyp Orlyk mirava a stabilire una forma di governo e a proteggere i diritti e i doveri dei membri dell’esercito di Zaporizhzhya, incorporando elementi di democrazia, separazione dei poteri e un sistema di checks and balances (letteralmente “controlli ed equilibri”). Inoltre, il documento garantiva le libertà fondamentali e forniva linee guida per il funzionamento dell’esercito, della magistratura e dell’amministrazione.

Tuttavia, la costituzione di Orlyk non è mai entrata in vigore nella pratica, a causa della situazione politica tumultuosa in Ucraina, con varie potenze esterne in lizza per il controllo della regione. Anche se oggi la costituzione di Pylyp Orlyk può sembrare solo un simbolo del costituzionalismo del XVIII secolo, essa rappresenta la resilienza e la determinazione del popolo ucraino a tracciare il proprio destino attraverso mezzi costituzionali. 

Articolo 16 come mezzo di propaganda russa…

Se la Costituzione ucraina fosse stata scritta nell’era dello scrolling e del clickbating, probabilmente avrebbe causato uno scandalo a livello mondiale. Difatti, la parte finale dell’Articolo 16 della Costituzione ucraina afferma che è “dovere dello Stato preservare il patrimonio genetico del popolo ucraino”. Tuttavia, la citazione di cui sopra è estrapolata dal contesto dell’Articolo 16 della Costituzione ed è stata utilizzata come mezzo di propaganda pro-russa sul presunto nazismo in Ucraina.

In realtà, la citazione completa collega la responsabilità dello stato di preservare il patrimonio genetico agli sforzi per superare le conseguenze della catastrofe di Chernobyl. Infatti, il testo completo dell’Articolo 16 dichiara quanto segue: “Garantire la sicurezza ecologica e mantenere l’equilibrio ecologico sul territorio dell’Ucraina, superare le conseguenze del disastro di Chernobyl – una catastrofe di scala planetaria, preservare il patrimonio genetico del popolo ucraino è dovere dello Stato”.

Le sfide della Costituzione in tempi di guerra…

Per il secondo anno consecutivo, gli ucraini celebrano la Giornata della Costituzione nel contesto della guerra russa su vasta scala, creando un’ulteriore occasione per il Presidente Volodymyr Zelensky di ricordare agli ucraini e al mondo i valori per i quali si batte l’Ucraina. Ma se l’anno scorso – in occasione di questa celebrazione – il discorso del Presidente si concentrava sulle differenze dei valori, principi e simboli tra la Russia e l’Ucraina, quest’anno Zelensky si è soffermato sul popolo ucraino, il quale “non percepirà mai più i diritti e le libertà in essa sanciti come qualcosa che ci è stato dato dall’alto”. Quel popolo che oggi sta combattendo “una dura lotta con il sacrificio di sé e delle proprie vite”.

Il contrasto nell’approccio tra il 2022 e il 2023 risiede nel ritrovato riconoscimento dell’Ucraina sull’arena internazionale, dove non la si vede più come una nazione subordinata alla Russia, mentre l’anno scorso era ancora necessario difendere la sovranità dell’Ucraina sia militarmente sia simbolicamente sulla scena globale. Quest’anno, invece, Zelensky enfatizza che la determinazione e il potere di sconfiggere l’aggressore risiedono esclusivamente nello spirito ucraino.

Chi è Sofiya Stetsenko

Laureata al MIREES (Università di Bologna). Nata in Ucraina e cresciuta in Italia, è appassionata di politica e questioni energetiche nello spazio post-sovietico. E' coautrice di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022)

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