LETTONIA: Oggi è il giorno decisivo per l’ingresso nell’euro

Il parlamento lettone è chiamato a votare in ultima lettura il disegno di legge di introduzione dell’euro a partire dal 1°gennaio 2014.

DA RIGA (Baltica) – La Saeima lettone voterà oggi in ultima lettura il disegno di legge che contiene le misure per l’introduzione della moneta unica europea in Lettonia a partire dal 1° gennaio 2014. Il premier Dombrovskis si è detto certo dell’approvazione della legge anche in questa seconda lettura, malgrado le tensione che recentemente hanno attraversato la maggioranza di governo.

I tre partiti della coalizione di governo e i sei deputati del gruppo indipendente, che appoggiano l’esecutivo, hanno già dichiarato il loro sostegno al disegno di legge. Voteranno contro invece i due partiti di opposizione, il russofono Saskaņas Centrs e ZZS. Sarà una giornata piena di tensione, comunque dentro e fuori il parlamento lettone. Gli antiglobalisti hanno preannunciato un picchetto di protesta di fronte alla Saeima, già nella prima mattinata.

In realtà il rischio per il futuro dell’euro in Lettonia non dovrebbe arrivare tanto dal voto dell’aula parlamentare di oggi, che sulla carta dovrebbe essere assicurato dai numeri della maggioranza. Il pericolo viene invece dalla possibilità che le opposizioni richiedano un referendum sulla legge di introduzione dell’euro. Sono necessari infatti 34 firme di deputati per avviare la richiesta di referendum, una possibilità che a detta del premier Dombrovskis di fatto arresterebbe il processo di avvicinamento all’euro e impedirebbe al paese di introdurre la moneta unica a partire dal 2014.

Il disegno di legge ha già passato l’approvazione del parlamento in prima lettura lo scorso 14 dicembre (53 voti a favore 35 contrari) ed adesso attende il lasciapassare definitivo. La legge contiene le misure per il passaggio dal lats all’euro e le fasi che regoleranno l’introduzione della moneta unica, dal periodo di doppia circolazione delle due monete (due settimane), le direttive per negozi e commercianti relative all’esposizione del doppio cartellino dei prezzi in lats ed euro (tre mesi prima dell’introduzione dell’euro). Oltre 100 sono le leggi lettoni attualmente in vigore, che verranno modificate dalle misure che introducono la moneta unica europea.

La moneta unica si chiamerà ufficialmente “euro” anche in Lettonia, e non “eiro”, come volevano i lettoni, che così chiamano nella loro lingua la moneta europea. La richiesta di mantenere il termine “eiro” nei documenti ufficiali in Lettonia, è stata bocciata dall’Unione Europea.

Rinkēvičs: “Molti lettoni oggi euroscettici furono i primi durante la crisi a cambiare i lats con gli euro”

Per il ministro degli esteri Rinkēvičs il problema principale è la mancata informazione sulle questioni concrete e pratiche relative al cambio della moneta, che poi genera incomprensioni e il propagarsi di falsi miti e paure irrazionali. “Credo – prosegue Rinkēvičs – che in parte il problema derivi dai tempi sovietici, quando nel giro di pochi giorni poteva accadere che una improvvisa riforma monetaria facesse perdere valore ai risparmi dei cittadini”.

“Nello stesso tempo – conclude il ministro degli esteri – c’è un forte fattore emotivo nella gente, dovuto alla difficoltà di abbandonare la moneta nazionale, uno dei simboli della ritrovata indipendenza. Ma sapete, io durante gli anni della grave crisi economica, nel 2009, lavoravo alla Cancelleria della presidenza della repubblica, e mi ricordo bene che in quel periodo la gente cambiava i loro risparmi in lats con l’euro. Fra loro anche molti di quelli che oggi si professano patrioti difensori del lats e oppositori della moneta unica europea.”

Aggiornamento (17h00): Il parlamento lettone ha approvato, con 52 sì e 40 no, la legge sull’introduzione dell’euro. La Lettonia sarà il 18° paese membro dell’eurozona, a partire dal 2014, se un referendum non dovesse essere indetto nel frattempo. La Lettonia ha comunque l’obbligo, secondo i trattati UE, di introdurre l’euro (davide denti).

Chi è Paolo Pantaleo

Giornalista e traduttore, Firenze-Riga. Jau rīt es aiziešu vārdos kā mežā iet mežabrāļi

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8 commenti

  1. Luigi Maria Ventola

    Non fate la madornale stupidaggine di adottare l’EURO come ci hanno costretto due cialtroni in Italia.
    Lasciate questa indegna moneta ai burocrati dell’UE. Siate saggi !!!!!

  2. L’Euro non si confà ad un paese dalla struttura economica profondamente debilitata come la Lettonia. Credo che la cosa più saggia sia rinviare di qualche anno l’ingresso nella moneta unica, allo stato attuale sarebbe una macelleria sociale.

  3. Francesco Massi

    Concordo con Vlad. Penso che il parlamento lettone abbia fatto il passo più lungo della gamba. Rimanendo con la propria moneta nazionale avrebbe potuto sfruttare la svalutazione monetaria per rendersi più competitiva nelle esportazioni. Ma, una volta adottata la moneta comunitaria, il governo lettone dovrà, per forza di cose, seguire i dettati della BCE (o della Germania, se preferite) e allora saranno guai come quelli che attanagliano Atene.

  4. pensavo che in Italia ci fossero solo 60 milioni di allenatori della nazionale di calcio, invece ci sono anche 60 milioni di ministri delle finanze della Lettonia 😀

    Comunque, tanto per aggiungere un dato, la Lettonia ha un tasso di cambio pressochè fisso con l’euro (banda di oscillazione del 1% sulla parità centrale a 0,7 lat/€) quindi già oggi e già ieri non può effettuare svalutazioni competitive.

  5. Non è questione di svalutazioni competitive (la Lettonia non esporta quasi nulla), è l’impatto sul costo della vita che avrebbe l’adozione dell’euro. In tutti i paesi con economie deboli (Italia, Spagna, Irlanda, Portogallo e Grecia per non fare nomi) l’euro ha portato al raddoppio dei prezzi a parità di stipendi e pensioni. In Lettonia la gente è ridotta in miseria, l’euro sarebbe una ulteriore batosta. Bisognerebbe riflettere sul fatto che il declino economico dell’Europa mediterranea è iniziato proprio con la moneta unica, che va bene per la Germania e i paesi forti del nordeuropa, ma per noi è una garrota !

  6. Io invece penso che possa attirare maggiormente il turismo e facilitare gli scambi! e poi a giudicare dalle conversazioni mi sorge il dubbio: chi di voi è stato recentemente di persona in Lettonia? perchè mi sembra parliate molto sui dati, io ci sono stato più volte dal 2010 (il culmine della crisi) ad ora ed ho visto vari segnali di ripresa, “situazione disastrata”, “gente ridotta alla miseria” si confanno alla situazione di 3 anni fa più che quella attuale! Inoltre non dimentichiamo che, anche se non è successo qua in area mediterranea, la sorveglianza sull’aumento dei prezzi esiste al nord!!

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