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IRAN: L’idea di una nuova regione curda agita la minoranza azera

Da tempo, il Ministro degli Interni iraniano Abdolreza Rahmani Fazli ha dichiarato che il governo della Repubblica Islamica starebbe pensando di creare dieci nuove regioni da integrare alle 31 già esistenti nel paese. Quella di Fazli non si tratta però di una decisione definitiva, ma di una semplice proposta. Proposta che in alcuni casi ha fatto però discutere, risvegliando tensioni e dispute territoriali tra alcuni dei tanti gruppi etnici che popolano il paese, e che verrebbero direttamente coinvolti nel caso questo eventuale riassetto amministrativo venisse effettivamente messo in atto.

Tra le entità che potrebbero essere istituite se il progetto andasse in porto, si è pensato di dare vita a una nuova regione curda, che verrebbe creata nella parte nord-occidentale del paese: il Kurdistan settentrionale, che si ritroverebbe proprio a nord della già esistente regione del Kurdistan. A proporre la creazione di questa nuova regione durante una sessione parlamentare è stato Osman Ahmadi, membro curdo del parlamento iraniano, il quale ha inoltre proposto come capoluogo regionale la città di Mahabad, centro a maggioranza curda. Questo territorio si trova però attualmente all’interno della regione dell’Azerbaigian occidentale, dove i curdi rappresentano solo una minoranza; problema che ha scatenato le ire dei politici locali di origine azera, i quali non sembrano volersi privare di parte del proprio territorio per dare vita a una nuova provincia curda, in una regione che è caratterizzata da una forte maggioranza turcofona che da secoli occupa la parte nord-occidentale del paese.

Fino al 1950 l’Iran era suddiviso in 12 regioni, tra le quali si contava la regione dell’Azerbaigian (da non confondere con l’omonima repubblica, all’epoca sotto l’Unione Sovietica), la quale ospitava la numerosa minoranza azera presente nel paese. In seguito venne effettuata una riorganizzazione amministrativa, e l’Azerbaigian iraniano venne suddiviso in tre regioni: Azerbaigian occidentale, Azerbaigian orientale e regione di Zanjan. Negli anni l’assetto amministrativo del paese venne più volte modificato, e si andarono a creare sempre più numerose regioni. Nel 1993 una parte dell’Azerbaigian orientale venne separata dal resto del territorio andando a formare la regione di Ardabil. Le ultime modifiche territoriali rilevanti risalgono al 2004, quando la regione del Khorasan venne scorporata andando a formare le regioni del Khorasan settentrionale, del Khorasan meridionale e del Razavi Khorasan, ma i confini delle quattro regioni a maggioranza azera non vennero modificati.

Attualmente gli azeri costituiscono la prima minoranza del paese e il secondo gruppo etnico in assoluto, secondi solo ai persiani stessi. Se ne contano tra i 12 e i 15 milioni, più di quanti ne siano presenti nella stessa Repubblica d’Azerbaigian; si stima inoltre che essi rappresentino circa il 16% della popolazione totale del paese. Oltre alle quattro regioni già prese in considerazione, dove gli azeri rappresentano la grande maggioranza della popolazione (Azerbaigian occidentale e orientale, Ardabil e Zanjan), il territorio dell’Azerbaigian iraniano comprende anche una parte delle regioni di Hamadan e Qazvin, anch’esse situate nella parte nord-occidentale del paese. La storia di questa comunità nasce nel XI secolo, quando i turchi selgiuchidi invasero l’antica provincia dell’Atropatene, insediandovisi stabilmente e introducendo l’elemento turco all’interno della composizione etnica della regione; elemento che diventerà nel corso dei secoli sempre più dominante.

Anche la minoranza curda è però concentrata nella parte nord-occidentale del paese, e proprio con gli azeri si trova a dover condividere parte del proprio territorio. I curdi vorrebbero una nuova regione, e la presenza curda all’interno dell’Azerbaigian iraniano è maggiore proprio all’interno dell’Azerbaigian occidentale, il territorio scelto da Ahmadi per un eventuale smembramento. Ma la proposta del parlamentare curdo è stata fortemente criticata da molti colleghi azeri, i quali hanno affermato che in nessun caso sarà permessa la partizione della regione, sottolineando come non ci siano gli estremi per creare un nuovo Kurdistan settentrionale, tacciando inoltre i curdi di voler fare solo della “propaganda” a fini politici. Diverso è invece il punto di vista dei curdi, i quali reclamano i propri diritti, spiegando come nel caso di un nuovo eventuale riconoscimento territoriale si sentirebbero maggiormente tutelati, affermando che la nascita di una nuova regione curda potrebbe essere nell’interesse del paese stesso.

Questa complicata diatriba nasce sullo sfondo di una altrettanto controversa situazione bilaterale tra Iran e Azerbaigian, paesi che hanno avuto spesso problemi di dispute territoriali; con la repubblica caucasica che da anni continua ad avanzare rivendicazioni nei confronti della regione iraniana, quella che a Baku viene chiamata “Azerbaigian meridionale”, e che i nazionalisti vorrebbero vedere presto riunita al resto del paese, al fine di creare una sorta di “Grande Azerbaigian” che comprenda tutti i territori a maggioranza azera. Per contro, alcuni parlamentari iraniani proposero tempo fa di revocare i trattati di Gulistan e Turkmenchay stipulati con l’Impero russo nel corso del XIX secolo, dove i persiani dovettero cedere ai russi il territorio dell’attuale Repubblica dell’Azerbaigian, proponendo addirittura un referendum per decidere se il paese dovesse essere riannesso all’Iran, scatenando le ire di Baku.

Chi è Emanuele Cassano

Ha studiato Scienze Internazionali, con specializzazione in Studi Europei. Per East Journal si occupa di Caucaso, regione a cui si dedica da anni e dove ha trascorso numerosi soggiorni di studio e ricerca. Dal 2016 collabora con la rivista Osservatorio Balcani e Caucaso.

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