Guerra in Siria, c'è l'accordo tra Usa e Russia per il cessate il fuoco

SIRIA: C’è l’accordo per il cessate il fuoco. Ma tra Usa e Russia l’intesa è fragile

Stati Uniti e Russia hanno raggiunto un accordo per congelare momentaneamente la guerra in Siria, che potrebbe sfociare in una collaborazione militare tra le due potenze e costituire un primo, timido passo per riprendere i negoziati di pace. L’annuncio è arrivato nella notte di sabato 9 settembre da Ginevra, dove il segretario di Stato Usa John Kerry e il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov hanno definito i dettagli dell’accordo.

Una maratona diplomatica che chiude in modo inaspettato settimane di contatti – tra cui quello di Obama e Putin al recente G20 in Cina – segnate più da accuse incrociate e reprimende che altro. L’intesa è scritta nero su bianco in 5 documenti, che però non sono stati resi pubblici. I punti salienti sono stati annunciati da Kerry e Lavrov in conferenza stampa.

Cessate il fuoco – Inizia formalmente al tramonto di lunedì 12 settembre e riguarda tutto il territorio siriano, in particolare Aleppo. Usa e Russia si impegnano a “fare pressioni” sui loro alleati sul campo e sulle potenze estere che finanziano i gruppi armati affinché rispettino il cessate il fuoco.

Aerei a terra – L’aviazione del regime di Assad deve cessare i bombardamenti su tutte quelle aree dove, con la motivazione ufficiale di colpire gruppi terroristi jihadisti, prende di mira anche civili e altre formazioni militari che si oppongono a Damasco.

Aiuti umanitari – Tutte le fazioni devono permettere il passaggio di aiuti umanitari. Ad Aleppo le vie d’accesso (oggi sotto controllo di Assad) sono due: Castello Road a nord e Ramuseh a sud. La prima è dichiarata zona demilitarizzata e tutte le parti devono abbandonare le proprie posizioni nell’area. Nella seconda invece le offensive sono congelate e la responsabilità del passaggio dei convogli umanitari ricade su entrambi i contendenti.

Terroristi e ‘moderati’ – Le fazioni di opposizione ‘moderate’ devono separarsi da quelle considerate terroriste, in tutti i fronti dove finora svolgono operazioni congiunte. Lo scopo è isolare il Fronte al-Nusra (ribattezzato di recente Fatah al-Sham dopo una scissione, solo formale, da al-Qaeda).

Cooperazione Usa-Russia – Se il cessate il fuoco regge, Mosca e Washington si scambieranno intelligence per effettuare attacchi congiunti esclusivamente contro l’Isis e al-Nusra.

I punti deboli dell’accordo sono diversi. Tra i più evidenti spicca la definizione stessa di ‘cessate il fuoco’. Kerry ha parlato di “autentica riduzione della violenza”, ma è chiaro che anche qualche semplice scaramuccia ben si presta a trasformarsi in pretesto per far saltare l’accordo. Poi c’è la distinzione tra ‘moderati’ e terroristi. Al-Nusra resta il gruppo meglio equipaggiato e competente. Altre formazioni combattono insieme ad al-Nusra proprio perché troppo deboli per sopravvivere in autonomia, e non per ideologia. Ad Aleppo ciò è lampante. Si fideranno della parola di Kerry e Lavrov?

Molti gruppi invece hanno legami – non solo di convenienza – con la galassia jihadista ma cercano di nasconderli e potrebbero sfruttare l’occasione per farsi riabilitare. Anche gran parte delle milizie che ora combattono sotto l’ombrello della Turchia rientrano in questa categoria ambigua: se non rinnegheranno al-Nusra diventeranno ‘bersagli legittimi’ benché scortati dalle Forze speciali di Ankara? La Turchia intanto ha fatto sapere di appoggiare il piano.

Infine la collaborazione tra Usa e Russia. Il Pentagono ha già manifestato le sue perplessità, tra le altre il timore di fornire a Mosca informazioni preziose sulle modalità pratiche con cui gli Usa determinano obiettivi militari. Accordo fragile, fragilissimo quindi. A meno che in quei 5 documenti ancora segreti si nasconda un’intesa ben più solida di quanto che Kerry e Lavrov hanno fatto intendere. Dopo 5 anni di guerra in Siria e 12 mesi di presenza russa, le ragioni per dubitarne abbondano.

Ciao!

Iscriviti alla newsletter di East Journal per non perdere nessuno dei nostri articoli.

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.

Chi è Lorenzo Marinone

Giornalista, è stato analista Medio Oriente e Nord Africa al Centro Studi Internazionali. Master in Peacekeeping and Security Studies a RomaTre. Per East Journal scrive di movimenti politici di estrema destra.

Leggi anche

SIRIA: Ankara bombarda i curdi e sfida Washington

Gli oppositori di Assad disertano il Summit per la pace in Siria, organizzato a Sochi. Intanto la Turchia bombarda la regione di Afrin, enclave curda in terra siriana, rischiando l'ira di Washington.

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com