GEORGIA: Arrestato l’ex primo ministro. Saakashvili sempre più sotto assedio

Lo scorso 21 maggio l’ex primo ministro Vano Merabishvili, membro del Movimento Nazionale Unito, è stato arrestato insieme all’ex Ministro della Salute e del Lavoro Zurab Tchiaberashvili (attualmente governatore di Kakheti), in seguito a un’indagine che avrebbe appurato l’utilizzo di 5,2 milioni di lari di fondi pubblici al fine di corrompere gli elettori durante la campagna elettorale del 2012, finanziare gli attivisti del partito assegnando sussidi di disoccupazione illegittimi e pagare le ristrutturazioni di una lussuosissima villa nel Kakheti che era stata “espropriata” arrestandone il proprietario. Il 22 maggio Tchiaberashvili è stato rilasciato sotto la cauzione di 20.000 lari, mentre Merabishvili dovrà restare in carcere per almeno due mesi in attesa del processo.

Vano Merabishvili è stato l’uomo più potente della Georgia dopo Saakashvili, anzi, si dice fosse proprio lui l’uomo forte del Paese e che Saakashvili fosse solo l’uomo di facciata. Amico di lunga data di Misha, è stato prima il temutissimo ministro della polizia, quello che ha sradicato la corruzione all’interno della polizia, rendendola efficiente e affidabile ma anche quello che controllava tutto il Paese, il grande spione che cercava di stroncare ogni tipo di opposizione. Era temutissimo ma anche rispettato in quanto è riuscito a ripulire una delle polizie più corrotte del mondo e a riportare l’ordine in un Paese che era sprofondato nell’anarchia. Se la corruzione a livello medio-basso era scomparsa, a livello alto invece ha continuato a furoreggiare, e Vano era proprio l’uomo di punta di questa mafia d’elite. Merabishvili, attualmente segretario del partito, ha rivestito inoltre il ruolo di primo ministro della Georgia a partire dal 4 luglio 2012, quando il presidente Saakashvili decise di sostituirlo all’allora premier Nika Gilauri, e ha mantenuto questo incarico fino al 25 ottobre dello stesso anno, quando la sconfitta alle elezioni parlamentari del Movimento Nazionale Unito ha sancito la salita al potere di Ivanishvili e del suo Sogno Georgiano. In precedenza, sempre sotto la presidenza di Saakashvili, Merabishvili ha anche ricoperto i ruoli di Ministro della Sicurezza dello Stato (2004) e di Ministro degli Affari Interni (2004-2012).

L’idea di arrestare un politico per abuso di potere in Georgia è ridicolo, in quanto il potere in queste latitudini è abuso di potere, chi ha potere è moralmente autorizzato a utilizzarlo senza freni, anche, e soprattutto, per scopi personali e del proprio clan. Tutto questo sta avvenendo di nuovo, solo che il nuovo clan si chiama Georgian Dream ed il nuove padre padrone della Georgia si chiama Ivanishvili. L’arresto di Merabishvili così come quello del governatore di Kakheti, infatti, sembra essere solo l’ultimo di una lunga serie di persecuzioni messe in atto dal governo di Ivanishvili. Decine e decine di ex funzionari governativi sono già stati arrestati, e tra di loro ci sono anche ex ministri. Circa un mese fa inoltre, anche l’altro uomo forte del partito di Saakashvili, il sindaco di Tbilisi Gigi Ugulava, era stato arrestato, sempre per gli stessi motivi, e poi rilasciato perché non erano state trovate prove sufficienti. Insomma, la caccia alle streghe organizzata da Ivanishvili continua, con lo scopo di annientare ogni tipo di opposizione politica in vista delle elezioni presidenziali del prossimo ottobre in cui sembra che il candidato del Georgian Dream, Giorgi Margvealshvili, in assenza di opposizione, (dato che l’UNM sembra aver perso definitivamente la fiducia del popolo georgiano) sia destinato a trionfare.

Saakashvili dal canto suo ha paragonato l’arresto di Merabishvili a quello di Yulia Tymoshenko, affermando come l’ex primo ministro georgiano sia stato vittima di ritorsione politica proprio come l’ex premier ucraina, arrestata nel 2011 con l’accusa di aver stipulato un contratto per la fornitura di gas russo all’Ucraina senza aver avuto il preventivo consenso del governo, e che attualmente sta scontando una condanna detentiva a 7 anni per abuso di potere. Intanto l’Unione Europea tramite l’alto rappresentante per gli affari esteri Catherine Ashton e il commissario europeo per l’allargamento e la politica europea di vicinato Štefan Füle ha chiesto ai funzionari georgiani di assicurarsi che il caso di Merabishvili venga perseguito senza alcuna ingerenza politica.

Ivanishvili ha intanto dichiarato ai giornalisti che l’arresto dell’ex premier non ha niente a che fare con la politica, affermando che “l’accusa di persecuzione politica è così debole che [i nostri oppositori] non possono più utilizzarla” aggiungendo inoltre che “sia l’Europa che gli Stati Uniti hanno capito bene che noi non pratichiamo una giustizia selettiva, e che non ci sarà nessuna persecuzione politica”, soffermandosi più volte su questo punto.

Nonostante la presunta buona fede di Ivanishvili è però innegabile il continuo tentativo del primo ministro di accusare e screditare agli occhi del paese gli avversari politici in vista delle elezioni presidenziali, che si terranno il prossimo ottobre. In caso di una riaffermazione del Sogno Georgiano infatti, Ivanishvili avrebbe il controllo dell’intero paese, facendo sparire dalla scena politica Saakashvili e il suo Movimento Nazionale Unito, che rischierebbe di scomparire.

Chi è Emanuele Cassano

Ha studiato Scienze Internazionali, con specializzazione in Studi Europei. Per East Journal si occupa di Caucaso, regione a cui si dedica da anni e dove ha trascorso numerosi soggiorni di studio e ricerca. Dal 2016 collabora con la rivista Osservatorio Balcani e Caucaso.

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