Valeria Massa

Questa pioggia è neve, un romanzo di Valeria Massa tra Polonia e Italia

Titolo: Questa pioggia è neve
Autore: Valeria Massa
Editore: Araba Fenice, Cuneo 2021
Prezzo: euro 17.00

Acquista qui

 

Nel giugno del 1981 Jan Jaworski, già capitano nello Stato Maggiore del generale Anders e presidente della Comunità polacca di Torino, aveva organizzato un primo nucleo di quello diventerà il Comitato di Solidarietà con Solidarność. In un secondo momento si scinderà nel Comitato Aiuti per la Polonia, destinato alla raccolta e all’invio di beni di prima necessità, e nel Centro di coordinamento aiuti Cgil, Cisl e Uil, che cambierà diverse denominazioni in seguito ai mutamenti politici, ospitato presso gli uffici concessi dalla Cisl torinese e legato al Comitato di Solidarietà con Solidarność in Italia, anch’esso supportato dai tre sindacati, con sede nella Cisl di Roma. I segretari sindacali regionali piemontesi dell’epoca erano Fausto Bertinotti, Giovanni Avonto e Corrado Ferro e avevano saputo infondere un’impronta unitaria al sostegno verso la Polonia in lotta contro gli estremismi del regime.

La nascita del sindacato indipendente insieme alle notizie sempre più allarmanti circa la mancanza di beni essenziali e le condizioni economiche ormai al collasso, avevano mobilitato la comunità polacca torinese. La presidenza del comitato fu affidata a Wanda Romer Sartorio che poté contare sul sostegno attivo di Joanna Burakowska, Krystyna Jaworska, Nelly Norton, Halina Borowska D’Affuso, Bogna Pudełko, Barbara Stasiowska Randone, Urszula Dobkowska De Stefani e Jan Prokop. Il primo carico, allestito dal comitato sindacale e contenente siringhe monouso per un ospedale infantile di Varsavia, partì il 12 dicembre 1981. Giunse solo un’ora prima dell’instaurazione dello stato di guerra da parte del generale Jaruzelski. Di fronte alle mutate condizioni interne e internazionali l’attività però non solo non si fermò, ma anzi si intensificò, unendo la componente umanitaria a quella più spiccatamente politica di sostegno a Solidarność ridotto alla clandestinità. Dal 1982 al 1985 il lavoro comune fra i due comitati permise l’organizzazione di 53 spedizioni, 21 per via aerea e 32 su Tir, indirizzate alla Commissioni caritative polacche garanti della distribuzione dei beni primari, ma soprattutto dei materiali quali ciclostili, inchiostro, bombolette spray destinati al sindacato.

Il romanzo di Valeria Massa, già esordiente nel 2017 con Non raccogliere gli ananas, è in qualche misura anche un omaggio a questa straordinaria esperienza di solidarietà internazionale. Circa a metà del libro si viene infatti a sapere che Ewa, personaggio di fantasia, ma assai realistico, partecipa al lavoro del comitato della Comunità polacca di Torino. La giovane donna ha abbandonato la Polonia per motivi politici ma anche per una difficile situazione sentimentale. Legata in momenti diversi, ma contigui a Konrad, militante di Solidarność, e a Jan, tenente della Milizia, si trova di fronte a una gravidanza dalla lacerante paternità incerta. La morte violenta di Konrad e la verosimile responsabilità di Jan le rendono insostenibile la vita in Polonia e, grazie all’aiuto dei sindacati italiani, approda a Torino, facendosi poi raggiungere dal suo bambino.

Molti anni dopo, quando ormai la Polonia ha da tempo imboccato la via della democrazia, Ewa lotta ancora contro le paure del passato mentre il figlio, ormai adulto, la pone di fronte alle sue responsabilità. Sarà Flavia, l’altra protagonista del romanzo, la figlia della signora che aveva preso in casa Ewa a lavorare appena giunta in Italia, a offrirle il suo aiuto concreto.

Sono entrambe due donne in profonda crisi, ma mentre Ewa ha alle spalle un percorso a tratti drammatico che si sposa con la grande storia, e che l’amica quasi le invidia, Flavia, pur nascondendo un doloroso trauma infantile e un’incompiutezza sentimentale, è consapevole della sua condizione di agiatezza e privilegio. Potrebbe rimanere ancorata al piedistallo che il destino le ha concesso e invece si mette a disposizione dell’amica. Partendo per la Polonia riuscirà a sciogliere diversi nodi del passato di Ewa, trovando essa stessa una nuova e più luminosa prospettiva di vita.

Chi è Donatella Sasso

Laureata in Filosofia con indirizzo storico presso l’Università di Torino. Dal 2007 svolge attività di ricerca e coordinamento culturale presso l’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini di Torino. Iscritta dal 2011 all’ordine dei giornalisti. Nel 2014, insieme a Krystyna Jaworska, ha curato la mostra Solidarność nei documenti della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano. Alcune fra le sue ultime pubblicazioni sono: "La guerra in Bosnia in P. Barberis" (a cura di), "Il filo di Arianna" (Mercurio 2009); "Milena, la terribile ragazza di Praga" (Effatà 2014); "A fianco di Solidarność. L’attività di sostegno al sindacato polacco nel Nord Italia" (1981-1989), «Quaderni della Fondazione Romana Marchesa J.S. Umiastowska», vol. XII, 2014.

Leggi anche

Quasi un breviario mitteleuropeo per conoscere l’Europa centrale

Che cos’è l’Europa centrale? Nonostante i suoi paesi facciano parte dell’Unione, conosciamo ancora poco questa …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com