UNIONE EUROPEA: Germania e Francia si accorgono dell'Europa centrale per battere la crisi

Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, e il presidente francese, François Hollande, cercano il sostegno dei paesi del Gruppo di Visegrad – Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia – per controbilanciare l’opposizione della Gran Bretagna all’integrazione UE e la difficile situazione economica degli stati dell’Europa mediterranea. Concordato un maggiore coinvolgimento tra Berlino Parigi, Varsavia, Budapest, Praga e Bratislava, e il varo di un esercito unico.

Un’incontro storico con tre obiettivi non facili da realizzare: bilanciare la crisi interna all’Unione Europea nei Paesi Mediterranei, contrastare l’opposizione all’integrazione europea della Gran Bretagna mediante l’ausilio dell’Europa Centrale, e convincere la Francia che Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia sono stati UE a tutti gli effetti.

Nella giornata di mercoledì, 6 Marzo, a Varsavia ha avuto luogo l’incontro dei Capi di Governo dei Paesi del Gruppo di Visegrad -Polonia, Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca- allargato -per la prima volta nella storia- al Cancelliere tedesco, Angela Merkel, e al Presidente francese, François Hollande,

I temi all’ordine del giorno hanno riguardato la politica interna UE. Oltre ad alcuni scambi di vedute su questioni energetiche, i sei Capi di Governo hanno discusso in merito alla situazione finanziaria e monetaria nell’Unione Europea, all’incremento della concorrenza interna all’UE, e alla comune politica di difesa.

Oltre all’aspetto strettamente tematico, il vertice di Varsavia ha avuto anche un aspetto politico di estrema importanza. Da un lato, i Paesi del Gruppo di Visegrad hanno voluto dimostrare a tedeschi e francesi di essere pienamente coinvolti e responsabili in merito alla situazione interna all’Unione Europea, e, sopratutto, di essere capaci di dare risposte alla crisi.

Dall’altro, l’allargamento del vertice di Visegrad a Germania e Francia ha aperto a Berlino e Parigi la possibilità di puntare sul rafforzamento dell’alleanza con i Paesi dell’Europa Centrale per arginare l’ostracismo della Gran Bretagna all’integrazione europea e la crisi profonda degli Stati UE del Mediterraneo.

Come riportato alla Bloomberg, il Cancelliere Merkel ha evidenziato come la zona Euro non sia un gruppo chiuso e ristretto, ed ha promesso di coinvolgere pienamente gli Stati dell’Europa Centrale nel rafforzamento dell’economia europea, della concorrenza interna, e nella creazione di un’UE davvero forte ed integrata.

Aperture significative sono provenute anche dal Presidente Hollande, che, come riportato dall’agenzia PAP, ha sottolineato la forte responsabilità dei Paesi di Eurolandia al varo di politiche in difesa dell’Euro, e, nel contempo, ha apprezzato il ruolo degli Stati che non hanno ancora adottato la moneta unica nel rafforzamento di una comune casa europea, che prescinde dal mero aspetto monetario.

“L’Unione Europea deve essere fonte di unità, non di differenza -ha dichiarato il Premier polacco, Donald Tusk– dobbiamo aumentare la coesione interna all’UE, e preparare gli Stati che ancora non hanno adottato la moneta unica a compiere quei cambiamenti necessari per favorire il loro ingresso nella zona Euro”.

Il Premier slovacco, Robert Fico, ha illustrato come i Paesi dell’Europa Centrale siano oramai in stretto coordinamento con Germania e Francia per la risoluzione dei problemi comuni dell’Unione Europea, mentre il Premier ceco, Petr Necas, ha sottolineato il consistente peso politico interno all’UE acquisito dal Gruppo di Visegrad. “Occorre una politica che regoli il deficit – ha infine commentato il Premier ungherese, Viktor Orban– c’è bisogno di un coordinamento per la limitazione del debito dei Paesi UE”.

L’unità di intenti raggiunta sul piano politico si è subito tradotta in un’iniziativa concreta nell’ambito della Difesa, con la creazione di un gruppo di contatto atto a coordinare le politiche militari di Germania, Francia e dei Paesi dell’Europa Centrale. Gli Stati del Gruppo di Visegrad hanno inoltre firmato una lettera di intenti per il varo di un esercito comune dei Paesi dell’Europa Centrale, da impiegare in primis per le operazioni umanitarie e di peacekeeping.

Rimangono le divisioni sulla politica economica

Nonostante i punti in comune, dal vertice di Varsavia sono tuttavia emerse differenze di carattere ideologico. Se da un lato il cancelliere cristiano-democratico Merkel ha infatti invitato i Paesi dell’Europa Centrale, in particolare la Polonia, ad adottare misure di austerità simili a quelle varate dalla Germania per arginare gli effetti della crisi, dall’altro il Presidente socialista Hollande ha posto come primo obiettivo della politica comune la crescita anziché la limitazione della spesa pubblica.

In Polonia, il Governo cristiano-democratico di Tusk ha rafforzato il legame con Berlino, ed ha posto l’adozione dell’Euro come obiettivo strategico da raggiungere entro pochi anni. In Repubblica Ceca, l’Esecutivo conservatore di Necas è invece contrario all’adozione della moneta unica, e all’integrazione europea. In linea con Praga è anche l’Ungheria, dove il Premier conservatore Orban ha più volte criticato la moneta unica europea. In Slovacchia -Paese che ha adottato l’Euro nel 2009– il Premier socialdemocratico Fico è impegnato nell’integrazione di Bratislava nelle strutture dell’Unione.

Foto: Daniel Antal, Flickr

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Un commento

  1. La vera novità di quegli incontri è che la Germania ha spiegato che da ora in poi coinvolgerà la Polonia in ogni futuro “core group” europeo.

    http://carnegieeurope.eu/strategiceurope/?fa=51161&lang=en#.UUiSns4RwRQ.twitter

    Il problema è che i polacchi non sono nell’euro, che fintanto che esiste, è il “core business” dell’Unione. Saluti,

    M.

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