UNGHERIA: Licenziamenti e tagli. Budapest con l'acqua alla gola

di Claudia Leporatti

Museo Nazionale di BudapestIl ministero ungherese delle risorse nazionali ha ordinato una serie di licenziamenti immediati all’interno di alcune istituzioni culturali e biblioteche pubbliche. Sarebbero circa 100 gli impiegati a rischio presso la Biblioteca Nazionale Széchenyi, la più importante del Paese, da sommare ai quasi 70 del Museo Nazionale (a Pest in Muszeum Korut) e ai circa 45 della Galleria Nazionale del castello di Buda. I  sindacati delle categorie in questione hanno protestato con una lettera aperta che si oppone ai tagli in un settore “intoccabile” come quello della cultura.

In questi giorni hanno fatto sentire le loro voci anche le associazioni delle scuole di lingua, in risposta alla decisione del governo di impedire alle aziende di utilizzare parte della “innovation tax” per coprire i costi di formazione dei dipendenti. L’imposta in questione è pari all’1,5% dello stipendio dei lavoratori. Quest’anno le piccole aziende potevano utilizzare il 60% di questa tassa per pagare il training dei dipendenti, le grandi il 70%. Adesso le scuole di lingua, tra le prime scelte delle imprese per aggiornare il loro organico, denunciano che migliaia di persone lasceranno i corsi e migliaia di insegnanti perderanno l’impiego.

Sembra che l’esecutivo magiaro si stia spremendo le meningi per trovare nuovi modi di ridurre i costi o di aumentare le entrate, a giudicare di un’altra news in circolo in queste settimane autunnali. Fidesz, il partito di centro-destra alla guida del Parlamento di Budapest, ha preparato la bozza di un decreto che diminuisce i sussidi sui medicinali ai pazienti che rifiutano di smettere di fumare o di dimagrire. Questi contribuenti “recidivi” vedrebbero la loro agevolazione diminuita di un terzo. Un taglio, che secondo il quotidiano Népszabadság, ammonterà a 87 miliardi di fiorini l’anno prossimo e a 120 miliardi entro il 2014.

l legislatori della nazione centro europea hanno inoltre proposto una modifica all’imposta semplificata sulle imprese, la cosiddetta EVA: la tassa potrebbe salire al 37 dall’attuale 30% dal 1°gennaio 2012 e la soglia di eleggibilità  sarebbe alzata a un reddito annuale di 30 milioni di fiorini dagli odierni 25 milioni.

Con il fiorino ai minimi storici (dal 30 giugno la valuta locale ha perso il 14% contro l’euro), si sta di nuovo creando un diffuso allarmismo intorno alla situazione economica dell’Ungheria, che sta cercando di ottenere un nuovo aiuto al Fondo Monetario Internazionale. Oggi, un’altra scossa ha fatto tremare l’indice BUX della borsa di Budapest: l’agenzia di rating Moody’s ha tagliato il rating sovrano dell’Ungheria, portandolo al livello “spazzatura”, il Ba1, con outlook negativo.

Chi è Claudia Leporatti

Giornalista, è direttore responsabile del giornale online Economia.hu, il principale magazine in italiano sull'economia ungherese e i rapporti Ungheria-Italia, edito da ITL Group. Offre tour guidati di Budapest in italiano e inglese. Parla inglese e ungherese, ma resta una persona molto difficile da capire. Scrive racconti e sta lavorando (o pensando) al suo primo romanzo. Nata a Bagno a Ripoli (Firenze) senza alcuna ragione, vive a Budapest, per lo stesso motivo.

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