UNGHERIA: La visita di Merkel. Pochi sorrisi e molte frizioni con Orban

Pochi sorrisi e molte frizioni. Si potrebbe riassumere così l’incontro di Budapest tra Angela Merkel e Viktor Orban. Si trattava di un incontro delicato, tra due Paesi che giocano un ruolo fondamentale nella partita della politica estera europea sul fronte orientale. Ancora di più, in previsione della visita di Putin in Ungheria il 17 febbraio.

IL RAPPORTO CON MOSCA Il nodo cruciale dell’incontro, non poteva non essere il rapporto sempre più forte che intreccia i destini di Mosca a quelli di Budapest. Tra i membri dell’Unione, caso Grecia a parte, l’Ungheria è quella che ha digerito più malvolentieri le sanzioni dirette alla Russia, definendole “una zappa sui piedi”.

Anche in questa occasione Orban ha ricordato come il suo Paese sia quello più esposto per quanto riguarda le forniture di gas da importare, sia per uso industriale, che per uso domestico.  Quest’anno scadrà il contratto che attualmente impegna Gazprom all’erogazione del gas all’Ungheria, quindi il problema diventa particolarmente scottante, e mantenere buoni rapporti con il governo russo diventa di vitale importanza.

Orban ha affermato di non poter immaginare un’Europa che non incorpori l’energia e le materie prime provenienti dalla Russia, auspicando che la Germania assuma un ruolo determinante nella cooperazione euroasiatica. Angela Merkel dal canto suo ha evidenziato che sono molti i Paesi ad essere dipendenti dal gas russo in questo momento, e proprio per questo motivo diventa importante cercare di diversificare le risorse e lavorare per arrivare a un’unione energetica europea.

NIENTE ARMI ALL’UCRAINA Parole di condanna sono state espresse dal Cancelliere tedesco per la politica di Mosca in Ucraina, ma entrambi i Paesi hanno concordato sul fatto che non verranno fornite le armi a Kiev, a differenza di quanto sta pensando di fare gli Stati Uniti “la Germania farà di tutto per risolvere il conflitto tramite le negoziazioni. Ci sarebbe bisogno di un tregua il prima possibile per dare avvio a una risoluzione, per il quale l’accordo di Minsk è una buna base di partenza”

PROBLEMI DI DEMOCRAZIA Il punto di maggiore attrito è stato però quello legato alla politica interna. Angela Merkel ha espresso seri dubbi sull’interpretazione di democrazia data dal suo omologo ungherese, il quale aveva affermato che non tutte le democrazie devono per forza essere liberali.

Merkel ha sottolineato come sia importante che l’opposizione, la società civile i mezzi di comunicazione siano trattati con rispetto e ascoltati, anche in presenza di una forte maggioranza in Parlamento “in democrazia l’opposizione non è un nemico, la maggioranza deve proteggere la minoranza”.

Negli ultimi mesi i movimenti di opposizione hanno cominciato a scendere in piazza per protestare contro alcune decisioni del governo ungherese ritenute liberticide, in particolare quelle legate al bavaglio messo all’informazione e al giro di vite sull’immigrazione, mettendo in discussione per la prima volta la leadership di Orban.  Anche alla vigilia del meeting di ieri non meno di tremila persone si erano riunite non meno di tremila persone.

RAPPORTI BILATERALI Dal punto di vista dei rapporti bilaterali sembra emergere invece un quadro più sereno, rafforzato dal fatto che il 25% dei nuovi posti di lavoro è stato creato grazie a investimenti tedeschi“la cooperazione economica tedesca-ungherese degli ultimi anni ha dimostrato di essere parte integrante del presente dell’Ungheria, e anche del futuro”, ha affermato il premier ungherese. Qualche parola al miele, in un contesto non proprio idilliaco.

@OrientEstPress

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