BALTICO: Obama arriva in Estonia. E anche nuovi basi NATO?

Oggi, 3 settembre, Barack Obama sarà in visita in Estonia. Durante la sua visita ufficiale a Tallin, il presidente americano oltre ad incontrare le massime autorità lettoni, fra cui il presidente estone Toomas Ilves e il premier Taavi Rõivas, incontrerà anche il presidente lettone Andris Bērziņš.

Il rafforzamento della presenza NATO sul fianco orientale. I baltici chiedono basi, ma saranno solo strutture logistiche

Al centro dei colloqui dei capi di stato baltici con Obama ci sarà ovviamente la grave situazione in Ucraina e le misure che la Nato deciderà di assumere nel summit del 4 e 5 settembre in Galles. Ieri il segretario della Nato Rasmussen ha dichiarato che la Nato ha intenzione di rafforzare e rendere più visibile la propria presenza nell’Europa orientale e nei baltici, e intende incrementare le forze di risposta rapida su questi territori, attraverso la rotazione di personale militare dai vari paesi membri e la predisposizione di strutture di accoglienza e di supporto per i militari impegnati.

La Nato, sostiene Rasmussen, non ha intenzione di violare gli accordi stretti con la Russia nel 1997 sulla presenza militare nella regione, ma vuole in ogni caso prendere le misure necessarie per assicurare la salvaguardia dei territori e dei confini orientali del patto atlantico.

La Nato starebbe per dare il via libera a sei nuove basi militari in Europa orientale e nei baltici, secondo quanto scrive il quotidiano tedesco “Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung”. Le sei nuove basi militari dovrebbero essere situate in Lituania, Lettonia, Estonia, Romania, Polonia. La decisione dovrebbe essere presa, secondo quanto sostiene il quotidiano tedesco, nel prossimo Summit della Nato il 5 e 6 settembre.

Ogni base dovrebbe avere a disposizione circa 600 militari, per un totale che potrebbe avvicinarsi ai 4000 soldati, che formeranno unità di pronta risposta in caso di emergenza e di attacco nei territori dei paesi membri, nelle prime ore dopo l’eventuale attacco.

I paesi baltici da tempo chiedono alla Nato di creare basi militari nei loro territori, richieste che si sono accentuate in questa fase di massima crisi della situazione internazionale in Ucraina. Nei giorni scorsi durante una visita ufficiale a Riga la cancelliera tedesca Angela Merkel aveva confermato la contrarietà tedesca alla creazione di nuove basi militari della Nato, che secondo la Merkel avrebbe l’effetto di peggiorare ulteriormente i rapporti fra Nato, Europa e Mosca. Prima della visita della cancelliera Merkel un gruppo di intellettuali lettoni aveva firmato una lettera aperta al capo dell’esecutivo tedesco, chiedendole di recedere dall’opposizione a nuove basi militare nei baltici.

Nel frattempo però dalla Lettonia si smentisce. Il comandante delle forze militari lettoni Raimonds Graube afferma che non è in programma la costruzione di una base militare fissa della Nato in Lettonia, ma semmai il miglioramento e il rafforzamento delle strutture che ospitano regolarmente le esercitazioni militari delle forze del patto atlantico in Lettonia, come il poligono militare di Ādaži. “Impariamo a proteggere aereoporti, a sbarcare mezzi e uomini in sicurezza, a distribuire equipaggiamenti e unità militari nel territorio” afferma Graube. Anche nelle prossime settimane sono in programma diverse esercitazioni militari della Nato, che impiegherà anche mezzi bllindati e aerei.

Sospesa temporaneamente la libera circolazione Schengen in Estonia. Il caso di Valka/Valga, città sul confine

Ritorno al passato per qualche giorno alla frontiera fra Lettonia ed Estonia, dove fino al 4 settembre sono stati ripristinati i controlli dei documenti per chi attraversa il confine fra i due stati della Ue e le misure di sicurezza. Il motivo: la visita di Barack Obama. I controlli ovviamente sono estesi a tutti i passaggi di confine dell’Estonia, compresi porti ed aeroporti. Per quanto riguarda il confine lettone, si potrà attraversare la frontiera fra i due stati solo attraverso i posti di confine ufficiali.

La temporanea sospensione del passaggio libero alle frontiere fra Lettonia ed Estonia sarà un bel problema per una città che è divisa a metà fra i due paesi: Valka o Valga, che la si veda dal confine lettone o da quello estone. La città è divisa in due, da una parte la Lettonia, dall’altra l’Estonia, ma fin dall’entrata in vigore del trattato di Schengen nei due paesi, dopo la loro adesione alla UE, gli abitanti di Valka-Valga, sono abituati ad attraversare quotidianamente quel confine ormai solo immaginario.

Uno dei punti di controllo del confine fra Estonia e Lettonia a Valka
Uno dei punti di controllo del confine fra Estonia e Lettonia a Valka

Ci sono lettoni che lavorano nella parte estone, ed estoni che fanno lo stesso in Lettonia. Si va a fare la spesa secondo la convenienza in un stato o nell’altro, persino per il jogging, lungo gli argini verdi e curati del Pedele, il fiume che attraversa la città e il confine stesso dei due paesi.

I controlli comunque, secondo quanto informa una nota del ministero del’intero estone, non saranno particolarmente rigidi nella zona sud occidentale del paese, appunto quella che interessa i confini con la Lettonia. Non si pensa che particolarmente da questa zona possano entrare persone pericolose per la sicurezza della delegazione americana in visita a Tallin. Le disposizioni ai posti di controllo potranno variare di intensità e rigidità sulla base delle necessità individuate dal ministero degli interni.

E’ la seconda volta, da quando le frontiere europee sono state aperte, che l’Estonia reintroduce controlli all’interno dei suoi confini europei. Era successo la prima volta nel 2010 in occasione del vertice dei ministri degli esteri della Nato.

Chi è Paolo Pantaleo

Giornalista e traduttore, Firenze-Riga. Jau rīt es aiziešu vārdos kā mežā iet mežabrāļi

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