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Cerchiamo redattori per Turchia, Grecia e Iran, perché il punk non è morto

Chi cerchiamo

E rieccoci alla ricerca di collaboratori, questa volta per Turchia, Cipro e Grecia. E se tra voi ci fosse qualche esperto di Iran, sarebbe il benvenuto, è un paese che amiamo molto. Perché questi paesi? Perché li abbiamo coperti già in passato, e li riteniamo importanti per comprendere dinamiche geopolitiche più ampie. Ma questi paesi non ci interessano solo in relazione all’Europa orientale. Si tratta di società sospese, in attesa di un cambiamento, che sotto la cenere custodiscono le scintille di futuri possibili, scenari di rivolta, crisi dell’autocrazia, possibilità di cambiamento. Paesi in cui il punk non è morto, e da cui c’è molto da attendersi. Questo è ciò che vorremmo farci raccontare da te.

Non basta avere fatto qualche viaggio e avere passione per l’area, meglio se hai fatto studi in Relazioni internazionali, Storia, o esperienze in quei paesi. Quello che chiediamo è di scrivere approfondimenti, analisi, ma anche raccontare l’attualità politica e sociale. L’utilizzo di WordPress è necessario, se non sei capace te lo spieghiamo noi. Serve anche un account Facebook.

Periodo di prova

Dopo un breve periodo di prova, verrete inseriti in una redazione d’area dove riceverete consigli, dritte, revisioni, indicazioni, correzioni. Non sarete mai lasciati soli. La redazione che si occupa di questi paesi è in costruzione, il vostro contributo sarà importante per plasmarla.

Un gioco serissimo

East Journal è una palestra, se avete voglia di allenarvi e darci fiducia, noi siamo qui apposta. East Journal è un progetto giornalistico e culturale che da dodici anni informa su attualità, politica e cultura dell’Europa orientale. Non c’è nulla da guadagnare, nessuno di noi prende un soldo, tutta l’attività è volontaria. Quello che offriamo è uno spazio di confronto, un po’ di visibilità, un gruppo di amici che condivide una passione. Senza darci troppe arie, siamo riconosciuti e apprezzati da addetti ai lavori e lettori non comuni. East Journal è un gioco, ma quando si gioca non si scherza. Alla lieve follia di un’armata Brancaleone uniamo la stessa serietà e impegno con cui la Sevak controllava i passaporti.

Le nostre idee

Abbiamo le nostre idee. Ci opponiamo al nazionalismo, all’etnicismo, all’estremismo politico e religioso, all’autoritarismo e al populismo. Se siete rossobruni, sostenitori delle democrazie illiberali, complottisti, terrapiattisti, gente tipo ‘ci sono i nazisti a Kiev’ oppure ‘i migranti ci rubano il lavoro’, ebbene non è posto per voi. Scusate la brutalità, ma così risparmiamo tempo tutti quanti.

Se vi riconoscete in questo annuncio, scrivete a redazione.eastjournal[chiocciola]gmail[punto]com dicendoci qualcosa di voi e della vostra formazione (niente curriculum, per carità), delle ragioni che vi spingono a interessarvi e allegate qualcosa in caso abbiate già pubblicato articoli da qualche parte poiché accelera il processo di selezione e la fase di prova.

Questo è tutto.

I primi dieci che ci contatteranno riceveranno foto autografata dell’Ajatollah Khomeyni con dedica personale e anatemi contro Salman Rushdie.

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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