POLONIA: Anche Varsavia si inchina al gas russo?

Il monopolista russo, Gazprom, abbassa il tariffario imposto al colosso polacco PGNiG ai livelli di mercato. Decisivo il ricorso iniziato da Varsavia nei confronti di Mosca presso l’Arbitrato Internazionale di Stoccolma, e l’indagine ufficiale aperta dalla Commissione Europea nei confronti del Cremlino per condotta anti-concorrenziale.

La linea dura, a volte, sembra sistemare le questioni più dirimenti, ma attenzione alle contropartite che certe concessioni possono implicare. Nella giornata di lunedì, 5 Novembre, il colosso energetico polacco, PGNiG, ha ottenuto uno sconto per le forniture di gas da parte del monopolista russo, Gazprom.

Secondo quanto riportato dal Capo di PGNiG, Grazyna Piotrkowska-Oliwa, l’accordo è stato trovato nell’ambito del rinegoziato di alcune clausole del Trattato di Yamal, che regola le relazioni energetiche tra Varsavia e Mosca.

In particolare, il colosso polacco ha ottenuto uno sconto per il gas importato dalla Russia – 10,2 miliardi di metri cubi l’anno, pari al 60% del fabbisogno nazionale – di circa il 10%, ed ha livellato il tariffario per l’acquisto di oro blu ai prezzi di mercato.

Inoltre, come riportato dal portale wnp, il colosso polacco ha ottenuto dal monopolista russo la restituzione della quota versata nelle casse di Gazprom dal 2011 in sovrapprezzo rispetto al tariffario di mercato. Soddisfazione per l’operazione è stata dichiarata dal Vicepresidente di Gazprom, Alexandr Medvedev, che ha sottolineato come le parti abbiano raggiunto un accordo grazie alla volontà condivisa di collaborare nel settore energetico. La concessione di sconti da parte di Gazprom chiude un contenzioso politico e giudiziario durato circa un anno.

Nel Febbraio del 2012, PGNiG ha esposto un ricorso presso l’Arbitrato Internazionale di Stoccolma contro il monopolista russo per l’applicazione di un tariffario ingiusto, che ha costretto la Polonia a pagare per il gas russo un prezzo superiore rispetto agli altri Paesi UE, come Germania, Italia e Francia: Stati notoriamente stretti alleati del Cremlino sul piano energetico.

Inoltre, a dare manforte all’azione del colosso polacco è stata l’apertura da parte della Commissione Europea, nel Settembre 2012, di un’inchiesta ufficiale su Gazprom per condotta anti-concorrenziale e mancato rispetto delle leggi UE in materia di libera concorrenza e lotta ai monopoli. Un’immediata conseguenza dalla risistemazione del tariffario sarà in primis avvertita dai cittadini polacchi, che non saranno costretti a far fronte all’incremento della bolletta per il gas previsto per il 2013.

Come dichiarato dal Ministro del Tesoro polacco, Mikolaj Budzianowski, il risparmio all’anno per le casse della Polonia, che si aggira attorno ai 3 Miliardi di Zloty, è dovuto anche alla riduzione del consumo del gas russo prevista per i prossimi mesi: dagli attuali 10 Miliardi di metri cubi all’anno a “soli” 8,5.

Le probabili ripercussioni per la sicurezza energetica europea

Oltre al risvolto economico, la tregua raggiunta tra PGNiG e Gazprom potrebbe provocare ripercussioni sul piano geopolitico. Come riportato dall’autorevole Gazeta Wyborcza, il monopolista russo

Il tragitto del gasdotto Yamal-Europa

è interessato a compartecipare in progetti comuni con Varsavia, come la costruzione di centrali elettriche alimentate a gas in Polonia, o la creazione di strette partnership in determinati ambiti con PGNiG.

Come sottolineato dal Vicepresidente del colosso polacco, Radoslaw Dudzinski, non è escluso nemmeno un legame tra la concessione di sconti sulle tariffe per il gas e l’ampliamento del gasdotto Yamal-Europa.

Questa conduttura, realizzata dalla Russia negli anni Novanta per trasportare gas in Germania transitando per il territorio della Polonia e della Bielorussia, è tornata in auge dopo i problemi di funzionamento riscontrati dal Nordstream: gasdotto sottomarino costruito nel maggio 2012 dal Cremlino per inviare oro blu russo direttamente in Germania, bypassando stati UE come Polonia e Paesi Baltici.

Oltre che ad un calcolo legato alla politica dei gasdotti della Russia, la concessione di sconti al colosso polacco da parte di Gazprom può essere letta anche come una mossa orientata ad impedire a Varsavia la prosecuzione della costruzione di terminali LNG e, nel contempo, la continuazione dei lavori per l’individuazione e lo sfruttamento di gas non convenzionale nel proprio territorio.

Per diminuire la dipendenza dalle forniture della Russia, la Polonia, coerentemente con le direttive della Commissione Europea, ha progettato la costruzione di un rigassificatore a Swinoujscie, in Pomerania, per l’importazione di oro blu liquefatto proveniente da Qatar, Norvegia e Stati Uniti d’America. Di pari passo, la Polonia ha rilasciato ad una serie di compagnie nazionali e statunitensi – PGNiG, Lotos, Orlen, Chevron e ConocoPhilips – concessioni per l’individuazione di giacimenti di gas shale. Noto anche come gas di scisto, lo shale è un gas presente in rocce porose ubicate a bassa profondità, la cui estrazione richiede tecniche sofisticate, ad oggi utilizzate solo in Nordamerica.

Secondo le stime, in Polonia si trova il più capiente giacimento di gas non convenzionale in Europa, che, se sfruttato, consentirebbe all’UE di rinunciare alle importazioni di gas naturale dalla Russia.

Chi è Matteo Cazzulani

Leggi anche

nuovo parlamento polacco

POLONIA: Si riunisce il nuovo parlamento

Il 13 novembre, per la prima volta, si è riunito il nuovo parlamento polacco, risultato delle elezioni dello scorso mese.

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com