RUSSIA: Un programma TV sulla vita di Putin

di Caterina Cecchini

Mosca Cremlino Putin. Questo il titolo del programma settimanale che dal 2 settembre va in onda la domenica sul primo canale della tv di stato russa.

L’obiettivo: illustrare le tappe più significative degli ultimi sette giorni del presidente e presentarle ai concittadini. Una sorta di Settimana Incom in chiave putinologica con il contributo del giornalista Vladimir Solov’ev, conduttore di formazione internazionale e consolidata esperienza, nonché sostenitore di vecchia data della linea presidenziale (proprio a Putin Solov’ev ha recentemente dedicato un documentario, Miroporjadok, ossia “L’ordine mondiale”).

Reportage sulle attività quotidiane del presidente Putin dunque sono stati illustrati agli spettatori, intervallati da commenti di suoi fedeli collaboratori: cronache di incontri con minatori in Siberia e giovani talenti a Soči; oppure escursioni al confine con la Mongolia, dove Vladimir Vladimirovič ha mostrato, insieme all’amore per i paesaggi e alle proprie qualità atletiche, di saper raccogliere funghi ed erbe aromatiche come qualsiasi connazionale in gita.

Il risultato: dare allo spettatore la sensazione che l’orologio sia tornato ai “tempi sovietici” e alla loro narrazione, nella quale non si è mancato di sottolineare la grandezza del paese nei più diversi campi come industria estrattiva, arti e scienza o semplicemente immensità territoriale.

Per queste ragioni il conduttore ha ricevuto molte critiche sui media e da autorevoli giornali quali la Novaja Gazeta. Eppure, tralasciando l’aspetto propagandistico, il programma riflette alcuni dei nodi salienti della situazione attuale del paese in cui il consenso verso il premier, seppure ancora molto vasto, sarebbe in discesa. Un calo di gradimento a  cui contribuisce sicuramente l’economia in affanno, condizionata dalla diminuizione dei prezzi del settore energetico. Si può dunque ipotizzare che il programma sia indirizzato ai due blocchi sociali maggiormente interessati da tale situazione: gli anziani e i giovani.  

In questo senso la questione della riforma delle pensioni, con l’innalzamento dell’età di diversi anni per entrambi i sessi, crea molto malcontento e gioca un ruolo fondamentale. In effetti, le manifestazioni di protesta avvenute lo scorso 9 settembre in tutto il paese, in concomitanza con le elezioni amministrative, hanno registrato una mobilitazione significativa e un consistente numero di persone arrestate contestualmente. Una ricerca del Levada Center aveva precedentemente calcolato in proposito come questo progetto legislativo avrebbe spinto la metà dei soggetti interessati a portare in piazza il proprio dissenso.

Non a caso, tutta la prima parte del programma è stata dedicata al tema delle pensioni, con una parentesi esplicativa in cui il presidente stesso si è rivolto al pubblico, per giustificare come l’attuale impianto organizzativo sia anacronistico e necessiti di una ristrutturazione.

A fare da sfondo a questa situazione, la dinamica demografica in forte decrescita dagli anni Novanta che contribuisce a rendere il sistema insostenibile. Inoltre, l’immigrazione, principalmente asiatica e potenzialmente in grado di contenere il problema, è male accettata, soprattutto dopo l’indipendenza dall’ex URSS delle repubbliche di quella regione.

Si può ipotizzare poi che la trasmissione televisiva tenti allo stesso tempo di colmare la frattura con le giovani generazioni (mobilitatesi prima contro la presunta corruzione presidenziale, poi in solidarietà con i pensionati). In questo senso sembrerebbe andare l’enfatizzazione del centro polivalente di Soči destinato ai ragazzi talentuosi in quei settori che hanno reso grande il paese nel mondo, come in una sorta di “X-factor russa”.

Un programma finalizzato dunque a ricompattare il consenso di due importanti gruppi sociali: gli anziani (sensibili a nostalgia e simboli del discorso sovietico) e i giovani avviliti dalla quotidianità e da un futuro incerto? In questo secondo caso non va trascurato come nel paese siano in corso due epidemie, oppiacei e HIV (tra loro evidentemente collegate), a cui sono maggiormente esposti i giovani, senza una corretta gestione del problema dal punto di vista socio-sanitario e informativo.

Sarà interessante vedere le puntate successive della trasmissione. Per il momento nel centro per i ragazzi di Soči non risultano sezioni destinate a giocatori di scacchi. Che si temano gli influssi negativi di Garry Kasparov, campione mondiale russo della disciplina ma soprattutto grande contestatore, da sempre, dell’apparato?

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