BASKET: Budućnost Podgorica, meteora o nuova alba per il basket montenegrino?

Con la vittoria di ieri sera, per 72 a 68 contro i macedoni dell’MTZ Skopje, il Budućnost di Podgorica si è portato a 21 vittorie in Lega Adriatica (con una serie positiva di 14 consecutive), quattro in più della coppia di inseguitrici, le ben più ricche e ambiziose Cedevita Zagabria e Stella Rossa Belgrado, che stanno entrambe giocando le top 16 di Eurolega. Un risultato per nulla scontato, che la squadra di coach Luka Pavićević si è andata a prendere grazie all’ottimo roster costruito in estate e al grande lavoro degli ultimi anni, partito nel 2011 con l’inizio della sponsorizzazione VOLI, una catena di supermercati montenegrina.

Già lo scorso anno, infatti, il team aveva fatto intravedere dell’ottimo potenziale, conquistandosi il secondo posto nella regular season della Lega Adriatica. In semifinale però i soldi e l’esperienza del Cedevita ebbero la meglio e per la squadra dell’ex-Titograd non rimase che accontentarsi di dominare, come quasi ogni stagione, il campionato montenegrino. La squadra ha un roster molto interessante, con quattro giocatori di primo livello come Omar Cook, Tadija Dragićević, il montenegrino di New York Halil Kanačević e l’australiano di origine serba Aleks Marić. Insieme a loro il canadese Joseph Devoe e un gruppo di ragazzi balcanici molto concreti. Vincere la Lega Adriatica sarebbe un ottimo risultato per i Varvari, pronti a lanciarsi nel gotha del basket europeo, dato che con la vittoria arriverebbe anche la qualificazione all’Eurolega.

Nonostante siano tanti i motivi per sorridere nella capitale del Montenegro potrebbe non essere oro tutto quello che luccica. Se infatti è vero che Cedevita e Stella Rossa sono dietro, è anche vero che le due compagini sono impegnate nelle top 16 di Eurolega, con un conseguente grosso dispendio di energie, mentre i biancoblu sono usciti al primo turno di Eurocup, la seconda competizione europea, chiudendo davanti solo al modesto Steaua Bucarest. E così è prevedibile che quando anche la campagna europea di questi due club volgerà al termine, con un conseguente risparmio di energie mentali e fisiche, la musica potrebbe cambiare. Non è infatti una novità per l’ABA League quella di avere un underdog come campione della regular season, era già successo nel 2013 quando, sorprendentemente, al primo posto chiusero i serbo-bosniaci dell’Igokea Aleksandrovac, che però videro sfumare i loro sogni di gloria già in semifinale.

D’altro canto è anche vero che il tesoretto di vittorie raccolto dai biancoblu non può essere solo frutto del caso o delle difficoltà dovute al doppio impegno degli avversari, che sono stati entrambi battuti, e in maniera netta, durante il girone di andata della regular season dove i biancoblu hanno dato l’impressione di essere un vero e proprio rullo compressore. Insomma, questo potrebbe davvero essere l’anno buono per il Budućnost, squadra che mise il suo nome sulle cartine del campionato jugoslavo a metà degli anni ’80 e che vinse il suo primo titolo senza poter festeggiare. Era il 1999 e le bombe NATO sulla Jugoslavia resero di fatto impossibile disputare la post season, così i montenegrini vennero dichiarati vincitori per via del primo posto al termine della stagione regolare. Si ripeterono, questa volta con i playoff, nelle due stagioni successive, l’ultima delle quali con in panchina Boša Tanjević, tornato in patria per una stagione dopo i successi ottenuti in Italia.

Il risultato del Budućnost, inoltre, conferma il periodo di grande ambizione che tutto il basket montenegrino sta vivendo, con la guida tecnica della nazionale che dal 2015 è affidata proprio al guru Tanjević. Non è finita, da questa stagione sono due le squadre iscritte alla Lega Adriatica, meglio di Bosnia Erzegovina e Macedonia. Oltre ai Varvari, infatti, partecipa alla ABA League anche il Sutjeska Nikšić, la squadra della seconda città della nazione, che in questo momento si trova al penultimo posto e si sta giocando la salvezza con gli sloveni del Tajfun Šentjur ma, in una classifica cortissima, si trova a una sola vittoria da Igokea Aleksandrovac, Metalać Valjevo, Krka Novo Mesto, MTZ Skopje e Olimpija Lubiana. Insomma, i presupposti per una grande stagione di basket all’ombra delle Alpi Dinariche meridionali sembrano esserci tutti, o perlomeno quasi.

Foto: KK Buducnost VOLI (Facebook)

Chi è Alessandro Camagni

Nato a Cantù nel 1991. Laureato in Scienze Internazionali e Istituzioni Europee all'Università Statale di Milano con una tesi sull'ascesa e il declino del movimento "Solidarnosc" in Polonia. Scrive su "La Provincia di Como", "Il Fatto Quotidiano" e ha collaborato con "Gazzetta TV" .

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