Nel giro di pochi giorni, piazza Maresciallo Tito scompare dal centro di Zagabria e una targa recante il saluto ustascia "za dom spremni" viene spostata da Jasenovac, dove era stata provocatoriamente apposta nei pressi del luogo dove sorgeva il campo di concentramento collaborazionista. Cosa hanno in comune questi due eventi? Uno stato con una storia nazionale ancora da fissare, abusata da una classe politica che la usa come merce di scambio per accordi di coalizione.
Leggi tuttoCROAZIA: Il fallimento del disegno illiberale di Karamarko
Karamarko si è dimesso da presidente dell'Unione Democratica Croata. Il suo progetto per ritornare al potere attraverso il richiamo alla purezza originaria dell'HDZ e alla retorica degl'anni '90 é fallito. L'HDZ ora sembrerebbe ambire a posizioni più moderate, ma il ruolo del ministro revisionista Hasanbegović, il più apprezzato dalla base del partito, non é in discussione.
Leggi tuttoCROAZIA: Minoranze e media sotto pressione, a rischio il giornale degli italiani
La minoranza italiana in Croazia ha un suo giornale, La Voce del Popolo. A causa della politica del governo croato, sempre più intollerante verso media e minoranze, questo patrimonio culturale del Paese è a rischio.
Leggi tuttoCROAZIA: Le commemorazioni per i crimini fascisti creano ancora divisioni
Ogni anno, il 22 aprile, si tiene una cerimonia di commemorazione delle vittime del campo di concentramento ustascia di Jasenovac. Quest'anno la comunità ebraica, la minoranza serba e le organizzazioni antifasciste della Croazia hanno deciso di boicottare questa manifestazione: scopriamo perchè.
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