MACEDONIA: Ocrida, il lago minacciato dal governo

Ocrida è una città di 67 mila abitanti sulle sponde dell’omonimo lago, situato al confine con l’Albania. Il lago, il più antico bacino europeo e uno dei più antiche del mondo, è attualmente minacciato dalle politiche edilizie volute dal governo.

Il più profondo lago europeo è uno dei simboli storici della Macedonia, trovandosi nella regione che diede i natali a Clemente di Ocrida, santo per cattolici e ortodossi, che lavorò alla semplificazione dell’alfabeto glaolitico, l’antenato del moderno cirillico inventato dai santi Cirillo e Metodio. Allora Ocrida si trovava ancora sotto la dominazione bulgara, e proprio in questa città fondò una scuola letteraria che si dedicò alla traduzione di testi greci nel neonato alfabeto cirillico. I resti di tale scuola si trovano ora nel sito archeologico di Plaošnik, situata a pochi metri dalla Fortezza dello zar Samuele, costruita quando Ocrida fu designata come capitale del primo impero bulgaro, tra il 992 e il 1018.

Ocrida e il suo lago non sono esclusivamente dei luoghi storici di eccezionale importanza, patrimoni dell’umanità dell’UNESCO dal 1979, ma anche straordinari per le biodiversità. Secondo l’organizzazione non governativa Front 21/42, il lago di Ocrida è “il più importante ecosistema lentico del continente europeo”, vale a dire quegli ecosistemi dove le acque sono stazionarie. L’ong ha lanciato una petizione dove mette in guardia dall’impatto ambientale del progetto edilizio governativo, chiedendone quindi la rinuncia.

Il progetto ideato dal governo si può dividere in due parti, una che va a intaccare la parte costiera e una più interna, che opererà nel Parco Nazionale della Galičica, situato sul versante macedone dell’omonima montagna, tra il lago di Ocrida e il lago di Prespa. La parte costiera prevede la costruzione in appartamenti, resort turistici e un porticciolo, bonificando la palude di Studencište, vitale per l’ecosistema del lago. La seconda parte del progetto si occuperà della costruzione di 14km di tratto autostradale all’interno del Parco, che servirà per collegarsi con Ocrida e con un complesso sciistico – con annesse strutture turistiche – anch’esso previsto dal progetto. L’associazione Front 21/42 sostiene come il progetto sia “assurdo e megalomane”, in grado di causare un “impatto negativo e irreversibile sulla biodiversità, il suolo e le acque”.

Gli attivisti sostengono che il lago di Ocrida, testimone della “nascita dell’essere umano e della sua prime civiltà, attraverso l’ascesa e la caduta dell’Impero bizantino, fino all’indipendenza della Macedonia”, è seriamente minacciato e la sua storia, lunga circa 4 milioni di anni, può essere messa a repentaglio dai desideri edilizi di un governo.

L’UNESCO si è già pronunciata sul tema ammonendo che, anche senza i futuri interventi governativi, il sito è già messo a repentaglio dalle sconsiderate politiche non ecologiste della Macedonia. Il progetto difficilmente può essere fermato, anche se attualmente ha subito un forte rallentamento a causa della crisi politica che si è scatenata nel paese, che a giorni alterni sembra avvicinarsi e allontanarsi da una breve e semplice soluzione.

Foto: Alamy

Chi è Edoardo Corradi

Nato a Genova, è dottorando di ricerca in Scienza Politica all'Università degli Studi di Genova. Si interessa di Balcani occidentali, di cui ha scritto per numerosi giornali e riviste accademiche.

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