ABKHAZIA: Ucciso in un attentato diplomatico russo

Il 9 settembre a Sukhumi, capitale della repubblica de facto d’Abkhazia, è stato ucciso il primo segretario dell’Ambasciata russa, Dmitri Visherev. Il diplomatico, secondo quanto riferito dal Ministero dell’Interno, è stato freddato da vari colpi di pistola mentre si trovava in macchina nei pressi della zona in cui risiedeva. L’omicidio, avvenuto verso le 8.30 del mattino ora locale, è stato compiuto proprio il giorno dell’anniversario dello stabilimento delle relazioni diplomatiche tra i due paesi. A sparare è stato uno sconosciuto, probabilmente un dipendente dell’ambasciata, il quale ha attaccato Visherev mentre stava rientrando a casa con la sua auto di servizio. Nell’attentato è rimasta ferita anche la moglie.

Al momento, secondo quanto affermato dal Ministro degli Esteri Maxim Gvinjia,  non sembra ancora essere stato trovato nessun possibile movente che abbia potuto portare all’attentato contro il diplomatico russo. Gvinjia non ha voluto rilasciare ulteriori dichiarazioni a riguardo se non condannare gli autori del delitto. “Coloro che hanno pensato e realizzato questo crimine orribile sono nemici del popolo d’Abkhazia” ha affermato il Ministro abkhazo. Secondo quanto riportato dalle dichiarazioni di un portavoce del Ministero degli Interni, le prove raccolte sulla scena del delitto sono sufficienti per classificare l’omicidio come un attacco terroristico.

Un tragico fatto che torna dunque a scuotere la piccola repubblica caucasica, autoproclamatasi indipendente dalla Georgia nel 1992 in seguito ad una sanguinosa guerra civile e più avanti riconosciuta ufficialmente insieme all’Ossezia del Sud dalla Russia in seguito alla guerra russo-georgiana del 2008. Ed è proprio lo stretto legame con la Russia, la quale svolge il ruolo di protettrice dell’indipendenza abkhaza, a garantire la sicurezza della piccola repubblica. Mosca è infatti sempre più presente sul suolo abkhazo, come testimonia la larga presenza di militari russi a difesa dei confini; inoltre la quasi totalità dei finanziamenti che riceve il paese arrivano da Mosca, che praticamente è anche l’unico partner economico di rilievo di Sukhumi; Mosca riveste inoltre un ruolo di fondamentale importanza nelle trattative di riconciliazione con la Georgia, facendo pesare la posizione abkhaza al tavolo delle trattative con Tbilisi.

La dipendenza dalla Russia ha però finito per creare anche alcune tensioni. Si sono infatti verificate più volte alcune divergenze riguardo a varie situazioni, come la disputa territoriale riguardante la zona circostante al villaggio di Aibga, piccolo paesino attraversato dal fiume Psou, che divide appunto la Russia dall’Abkhazia; la momentanea sospensione di un finanziamento russo riguardante un importante programma di sviluppo socio-economico, decisione che creerà non pochi problemi al bilancio dell’Abkhazia; o le tese relazioni tra la Chiesa ortodossa di Mosca e quella di Sukhumi. Inoltre parte degli abkhazi vorrebbe limitare l’influenza dell’alleato russo sul loro territorio, temendo che le troppe concessioni fatte negli ultimi anni a Mosca possano portare in futuro a un processo di “russificazione” del paese che potrebbe concludersi con una possibile annessione alla Russia stessa, il che porterebbe ad una nuova perdita dell’indipendenza; indipendenza ottenuta col sangue e dunque tanto cara agli abkhazi.

Chi è Emanuele Cassano

Ha studiato Scienze Internazionali, con specializzazione in Studi Europei. Per East Journal si occupa di Caucaso, regione a cui si dedica da anni e dove ha trascorso numerosi soggiorni di studio e ricerca. Dal 2016 collabora con la rivista Osservatorio Balcani e Caucaso.

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Un commento

  1. situazione complicata…

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