The Garden Cadences, in concorso al Cinema Du Reel, è il nuovo documentario del regista serbo Dane Komljen.

CINEMA: Garden Cadences al Cinema du Réel

The Garden Cadences, in concorso al Cinema Du Reel, è il nuovo documentario del regista serbo Dane Komljen.

Ha una posizione consone, nella vetrina internazionale del cinema documentario-sperimentale, il documentario The Garden Cadences. Un film che più che documentario è “slow cinema”, ovvero quella forma cinematografica che si compone di un ritmo lento, e generalmente si pone nella posizione dell’osservatore. Un’opera che a volte inquadra persone, ne ascolta le conversazioni, ma sembra che preferisca dilungarsi sull’ambiente, sull’atmosfera. Poco nei contenuti del film esplicita l’ambiente particolare che The Garden Cadences racconta, ovvero il collettivo anarco-queer dei “mollies”, un gruppo di giovani membri della comunità LGBT che si è organizzato in un microcosmo autonomo nella periferia di Berlino, vivendo in roulotte, e che è stato sfrattato per la costruzione di nuove infrastrutture, e di conseguenza si è sciolto non riuscendo a riorganizzarsi.

In questo contesto si pone una sorta di incomunicabilità del film, che ignora, per scelta di Komljen, di raccontare esplicitamente la situazione o la vita degli abitanti della comunità, e che piuttosto inscena sensazioni e contrasti visivi e sonori: al verde in cui sono immerse le roulotte si oppongono i rumori urbani della città, ad una ragazza che legge so contrappone la musica assordante di una discoteca vicina, all’apparente pace del “giardino” contrastano le gru ed i mezzi edilizi che a volte si intravvedono sullo sfondo. Nella seconda metà del film, la macchina da presa si avvicina ai fiori del giardino, toccandoli, arrivando a riempire lo schermo con un gioco di colori e luci dalla sensazione quasi astratta.

In una scena di un falò, una ragazza bulgara cerca di comprendere la propria esperienza e si ritrova spaesata di fronte alle proprie possibilità future. Sembra che sia questa sensazione di incertezza che il film voglia trasmettere attraverso la forma e la propria intrinseca e consapevole incompletezza: The Garden Cadences è intenzionalmente un film “incompleto”, in cui deve sembrare che manchi qualcosa, come è mancato un epilogo vero e proprio per i suoi protagonisti.

Il film è stato prodotto da Zsuzsanna Kiraly, già collaboratrice di Dane Komljen per Afterwater. Il film è stato presentato al Cinema du Réel lo scorso 22 Marzo.

Chi è Viktor Toth

Cinefilo focalizzato in particolare sul cinema dell'est, di cui scrive per East Journal, prima testata a cui collabora, aspirante regista. Recentemente laureato in Lingue e Letterature Straniere all'Università di Trieste, ha inoltre curato le riprese ed il montaggio per alcuni servizi dal confine ungherese-ucraino per il Telefriuli ed il TG Regionale RAI del Friuli-Venezia Giulia.

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