UCRAINA: Ucciso Oleksandr Muzychko, il leader di "Settore destro"

Ucciso il leader di “Pravyi Sector”, movimento di estrema destra nazionalista protagonista degli scontri e delle sparatorie durante l’ultima fase delle proteste di piazza Indipendenza. Oleksandr Muzychko, questo il suo nome, sarebbe stato prelevato di forza da una squadraccia armata e ucciso con un colpo al cuore. Altre fonti, provenienti dal ministero dell’Interno ucraino, affermano che Muzychko è morto in uno scontro a fuoco con la polizia.

Le violenze incrociate e i regolamenti di conti continuano a inquinare la vita politica ucraina mentre il governo è più fragile che mai e il presidente della Repubblica ad interim, Olexandr Turchynov, è stato raggiunto da una mozione di sfiducia – poi rigettata dal parlamento – promossa da UDAR, il partito dell’ex pugile Klitschko. A complicare le cose, anche l’intercettazione telefonica di Yulia Tymoshenko in cui la “pasionaria” suggerisce sarcasticamente di usare armi atomiche contro gli ucraini di etnia russa. 

L’omicidio di Muzychko ha destato scalpore. Membro di UNA-UNSO, organizzazione di estrema destra nazionalista ucraina con base a Leopoli e formata in principio da veterani della guerra russo-afghana, aveva combattuto durante la prima guerra cecena (1994-1996) dal lato ceceno. Nel 2003 è stato condannato a tre anni e mezzo di reclusione per estorsione e rapimento. Durante le settimane della “rivoluzione” ucraina ha minacciato i membri dell’assemblea locale di Rivno brandendo un kalashnikov. Diventa leader di Pravyi Sektor, federazione di movimenti di destra radicale, nazionalista e neonazista tra cui anche UNA-UNSO. L’11 marzo scorso un deputato della Duma russa, a Mosca, ha dichiarato che l’FSB (il servizio segreto russo) dovrebbe “assassinare i leader di estrema destra ucraina Dmytro Yarosh e Oleksandr Muzychko”.

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Photo_ Moscow Times

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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9 commenti

  1. “sarebbe stato prelevato di forza da una squadraccia armata e ucciso con un colpo al cuore”
    fonte?

  2. Michele Bettini

    A tutto questo c’è una soluzione. L’Ucraina di propria iniziativa deve decidere di spaccare in due il paese. Ma non si vede l’uomo politico adatto, un tipo come Havel, come Ghandi, come (non mi viene il terzo nome). Tanto nessuno mi leggerà.

  3. Caro Bettini…io la penso proprio come te….il problema è che gli americani hanno deciso di utilizzare l’ucraina per destabilizzare la Russia e piazzare (di qui a qualche anno) il nuovo gas americano in europa…….e l’europa ne farà le spese accrescendo la propria dipendenza dagli Stati Uniti e perdendo il ricco mercato russo…. l’ucraina va divisa pacificamente…i russi e gli ucraini ancora non si odiano…..ma se questa contrapposizione abdrà avanti per molto tempo…..l’albero dell’odio inizierà a produrre i propri frutti….ed anche noi ne pagheremo le spese. Valentino Lo Curto

    • Anch’io concordo pienamente sull’opportunità, anzi direi necessità, di una divisione PACIFICA dell’Ucraina, in due Stati: 1.uno Stato di lingua ucraina, pienamente indipendente, con il diritto di aderire all’UE, alla NATO (io non lo farei) e a quello che vuole, e 2.uno Stato di lingua russa che, in piena libertà, deciderebbe se integrarsi de iure alla Grande Russia o creare uno Stato “indipendente” ma strettamente alleato al Cremlino (sul tipo bielorusso);
      la divisione dovrebbe tenere conto della Storia e soprattutto della volontà popolare, quella vera (dunque dovrebbero essere coinvolte le organizzazioni internazionali)
      come base (e tenendo conto di quanto detto sopra, cioè dell’ultima parola da lasciare liberamente al popolo) si potrebbe proporre una soluzione del genere:
      Ucraina indipendente, cap. L’viv (o, se vi aderisce, Kyïv)
      oblasti di L’viv, Ivano-Frankivs’k, Ternopil’ (Galizia) NESSUN PROBLEMA
      oblasti di Luc’k e Rivne (Volinia occidentale) NESSUN PROBLEMA
      oblast’ di Zakarpattja (Užhorod) qualche problema perché c’è una minoranza ungherese
      oblast’ di Černivci qualche problema perché c’è una minoranza romena e qualche russofilo
      oblasti di Žytomyr, Khmel’nyc’kyj, Vynnycja, Kyïv e parte ovest di quello di Kirovohrad (Ucraina della riva destra) SI, ma c’è qualche problema; i russofoni sono già in numero maggiore (Kyïv città è di fatto russofona), sentimento nazionalista più debole, almeno a Kirovohrad domina il suržyk; occorre andarci cauti e interrogare più volte il popolo
      oblasti di Černihiv e Poltava (ex-Het’manato) prob SI, ma i problemi ci sono (Černihiv in particolare è a stento ucrainofona, si parla soprattutto il suržyk); da andarci cautissimi, ultima parola al popolo

      Ucraina russa, cap. Donec’k o Kharkiv (o sul modello bielorusso o direttamente sotto il Cremlino, comunque nell’influenza di Mosca)
      Oblasti di Donec’k e Luhans’k SI, NESSUN PROBLEMA
      Oblasti di Kharkiv, Dnipropetrovs’k, Zaporižžja: SI, POCHI PROBLEMI
      Oblast’ di Odesa: SI, ma c’è una minoranza “moldava” nel vecchio Bugeac/Budžak
      Oblasti di Kherson, Mykolaïv e parte est di quello di Kirovohrad: qualche problema, più che il russo vi domina (nelle campagne) il suržyk

  4. Però attenzione, che il leader di Settore destro è Dmytro Yarosh.

  5. Rimpiangere la perdita del caro estinto Muzychko? O meglio suggerire la futura dipartita anche di Dmytro Yarosh? Sarebbe interessante capire se sono gli stessi ucraini, una volta “usati” come manovalanza questi personaggi impresentabili, a liberarsene, o se davvero sono gruppi filo-russi che hanno iniziato a cogliere qualche vendetta. Potrebbe East Journal seguire con costanza il caso? Potrebbe essere molto utilie. Grazie

    • No, è solo iniziata la resa dei conti tra le fazioni “maidan”. Sono da sempre in lotta su tutto, si sono unite per rovesciare Yanukovic, ma adesso che il nemico non c’è più stanno iniziando a divorarsi tra loro. presto a Kiev sarà guerra civile, e non sarà coi russofoni, si ammazzeranno tra “filoeuropei”

      • Vlad62….vorresti eh, la guerra civile in Ucraina? come la propaganda russa televisiva di tutti giorni… non vede ora che comincia! fra poco ogni semplice rapina la presenteranno come la guerra civile trai fascisti, nazisti, altri personaggi inventati……e stranamente, un attimo prima che comincerà la “guerra civile” in Ucraina, sul posto già ci saranno uno o due operatori di qualche canale russo, che trasmetteranno tutto in diretta. Aspetti ancora un’po..già arriva!

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