BALCANI: Albania e Grecia ancora in stato di guerra, a causa dell’Italia

La Grecia deve abrogare la legge di guerra verso l’Albania – è quanto affermato dal Presidente della Repubblica albanese, Bujar Nishani, lunedì 4 novembre, nel corso di una conferenza stampa congiunta con l’omologo greco, Karolos Papoulias, giunto a Tirana per una visita ufficiale di tre giorni. Questa “legge di guerra” è stata promulgata il 10 novembre 1940 dalle autorità greche perché l’Albania fu coinvolta nella guerra italo-greca essendo stata precedentemente occupata dall’Italia. In questa legge di guerra vengono descritti dettagliatamente i patrimoni confiscati come risarcimento per l’attacco alla Grecia.

Ovviamente la validità giuridica di questa “legge di guerra” è controversa. La parte albanese ha più volte richiesto la promulgazione di una legge che ne comportasse l’abrogazione, mentre puntualmente da parte greca l’abrogazione è stata considerata implicita dopo che i due paesi hanno un Trattato di reciproca amicizia nel 1996. Il presidente albanese Nishani ha chiesto che “il parlamento greco abolisca la legge di guerra, ancora in vigore formalmente e che tiene sotto sequestro conservativo i patrimoni degli albanesi”. Un riferimento alla popolazione çam, cacciata dalla Grecia occidentale al termine della seconda guerra mondiale, con l’accusa di aver collaborato con i fascisti e i nazisti, anche se erano sotto occupazione prima fascista e poi nazista.

Tuttavia tra i due presidenti si e’ parlato anche di altre questioni importanti come la delimitazione dei confini marittimi fra l’Albania e la Grecia che continua a pesare sulle relazioni bilaterali. “Noi siamo disposti a trovare una  soluzione comune nel rispetto delle normative internazionali e della legislazione interna dei rispettivi Paesi”, ha dichiarato il presidente albanese Nishani. Un accordo firmato nel 2009 fra Tirana ed Atene venne respinto un anno dopo dalla Corte costituzionale albanese, poiché ritenuto in violazione ai trattati internazionali e alla costituzione del paese. Atene sostiene che servirebbe solo rivedere alcuni aspetti del vecchio accordo, che le autorita’ albanesi considerano pero’ non avere più nessun valore.

Ma il presidente greco Papoulias ha offerto anche una soluzione in chiave europea, visto che “le politiche marittime integrate saranno tra le priorità delle presidenze greca e italiana del Consiglio dell’Unione europea”, il prossimo anno. Papoulias ha promesso intanto “il sostegno di Atene ad un avanzamento energico del percorso di integrazione europea di Tirana”.

Inoltre, Papoulias ha detto che la conversazione tra i due presidenti è stata incentrata anche sulla situazione nella regione, e soprattutto sul ruolo della politica estera greca, in particolare riguardo alle questioni di Cipro e Macedonia. Per quanto riguarda la Macedonia, il presidente greco Papoulias ha detto ha sottolineato che l’obiettivo e’ quello di trovare un nome utile e accettabile per entrambe le parti. Il presidente albanese ha aggiunto che la Grecia deve considerare la possibilita’ di riconoscere l’indipendenza del Kosovo.

Chi è Lavdrim Lita

Giornalista albanese, classe 1985, per East Journal si occupa di Albania, Kosovo, Macedonia e Montenegro. Cofondatore di #ZeriIntegrimit, piattaforma sull'Integrazione Europea. Policy analyst, PR e editorialista con varie testate nei Balcani. Per 4 anni è stato direttore del Centro Pubblicazioni del Ministero della Difesa Albanese. MA in giornalismo alla Sapienza e Alti Studi Europei al Collegio Europeo di Parma.

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