TURCHIA: Nuovi scontri in piazza Taksim. Ottanta arresti

Ancora gas lacrimogeni e cannoni ad acqua in piazza Taksim. Il premier Recep Tayyip Erdogan non ha esitato ad usare oggi il pugno di ferro per stroncare sul nascere una nuova occupazione della piazza simbolo della protesta. Proprio questa mattina è stato riaperto, dopo tre settimane, il parco Gezi. Ma è durata poco. A seguito delle nuove proteste l’area è stata nuovamente transennata.

Giornalisti della France Presse hanno riferito di accesi scontri tra polizia e manifestanti che hanno lanciato bottiglie contro le forze dell’ordine che a loro volta hanno risposto con gas urticanti. Sembra che siano state arrestate ben ottanta persone.”Non permetteremo più che si blocchi il parco, per farlo diventare uno spazio per le manifestazioni, limitandone cosi’ l’uso ai bambini, agli anziani e alla gente e causando problemi di sicurezza”, ha dichiarato il governatore di Istanbul,  Huseyin Avni Mutlu, ai giornalisti presenti nell’area dove sono stati piantati nuovi alberi, sradicati a giugno. La riapertura del parco arriva dopo la sentenza del tribunale stambuliota che ha dichiarato illegittimo lo sradicamento dgli alberi. Una sentenza attesa da mesi, e prevista. Proprio per prevenire la sentenza le autorità avevano deciso lo sradicamento preventivo delle piante ma le proteste lo hanno impedito. Proteste che sono poi diventate, come ben sappiamo, un ampio movimento di contestazione contro Erdogan e il suo governo.

I manifestanti ricacciati indietro questa mattina hanno promesso di dare ancora battaglia. Per Erdogan i guai potrebbero non essere finiti.

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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