UNGHERIA: Terreni agricoli: sì agli stranieri, ma non a tutti. Intervista al ministero

da Budapest (pubblicato su Economia.hu) – L’Ungheria sta per approvare un disegno di legge costituzionale che, scrive la stampa internazionale, escluderà gli stranieri dalla compravendita dei terreni agricoli ungheresi anche dopo la scadenza della moratoria europea, nel 2014. Per saperne di più su un provvedimento che fa già discutere ci siamo rivolti al ministero dello Sviluppo Rurale, dove ci ha risposto Kinga Szerdahelyi, responsabile dell’ufficio stampa.

Il Parlamento sta valutando il disegno di legge che vieta la vendita di terreni agricoli agli stranieri (vedi qui). Uno strumento in sostanza già vigente da anni sotto forma di moratoria europea. Ci sono differenze, all’atto pratico, tra questa nuova legge e la moratoria?

La nuova legislazione, se sarà approvata, non implicherà nessun cambiamento sostanziale per le persone fisiche residenti nell’Unione europea che potranno acquistare i terreni agricoli alla stregua dei cittadini ungheresi a patto che risultino conformi alla definizione di agricoltoru inclusa nel disegno di legge e agli altri requisiti legali.

Quali sono dunque i requisiti per acquistare i terreni ungheresi?

Uno dei principali è la residenza sul posto: il luogo di residenza del cittadino UE che desidera acquistare un terreno agricolo in Ungheria deve essere stato per almeno tre anni entro un massimo di 20 km dalla terra in questione.

Saranno effettuati dei controlli sulle compravendite di terreni per evitare stratagemmi volti ad aggirare la normativa?

Secondo la proposta di legge le azioni legali relative alla compravendita di terreni agricoli dipendono da un sistema di autorizzazione. Questo significa che l’occorrenza di possibili irregolarità è prevenuta intrinsecamente. Se nonostante questo insorgeranno atti illegali, questi porteranno a procedimenti penali.

Per quale motivo avete ritenuto necessaria questa legge?

Lo scopo della legge è assicurare che solo le persone fisiche ungheresi e gli agricoltori acquistino i terreni coltivabili. In ultima analisi, l’obiettivo della legislazione è dare la possibilità ai contadini magiari di acquistare terreni e allontanare gli speculatori, stranieri e locali, dal mercato della terra.

Cosa rispondete a chi vi accusa di voler allontanare gli investitori stranieri dal Paese?

L’attuale governo non hai mai assunto nessun comportamento che potrebbe essere considerato contro gli investitori stranieri. Lo dimostra il fatto che una parte molto significativa del capitale attivo in Ungheria è di proprietà straniera. Un’ulteriore conferma di ciò viene dall’industria alimentare, le cui fasi produttive e di distribuzione sono perlopiù detenute da non ungheresi. Comunque non è un segreto che desideriamo mantenere i nostri terreni coltivabili sotto proprietà ungherese e del resto gli altri stati della regione membri dell’UE fanno lo stesso.

Quanto incide l’agricoltura sull’andamento economico del Paese?

In termini di PIL parliamo di un 6,5-7% a seconda dell’anno e del tempo atmosferico e tenendo conto anche della gestione forestale e dell’industria del tabacco, mentre la dimensione del cosiddetto agro-business all’interno dell’economia nazionale arriva al 12-13%, inclusi input ed output, trasformazione dei prodotti alimentari, altri ingredienti dell’industria alimentare e distribuzione. La bilancia commerciale è un altro dato da considerare: nel 2011 ha registrato un attivo di 587,5 miliardi di fiorini.

Nei prossimi anni è previsto un aumento di questa proporzione? Quali sono i vostri obiettivi?

All’interno della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Rurale 2012-2020 e del piano Ignác Darányi, il nuovo programma per l’attuazione della strategia d’azione in questo settore, abbiamo individuato la direzione e il livello dello sviluppo sul medio periodo per l’industria alimentare. Il nostro obiettivo principale è rafforzare la verticalità all’interno delle singole imprese e, di conseguenza, aumentare il valore aggiunto del settore alimentare. Per ottenere un simile risultato abbiamo bisogno di nuovi progetti di sviluppo e programmi.

Potrebbe fornirci qualche esempio concreto?

Riguardo alla produzione di grano riteniamo sia importante aumentare l’estensione delle aree irrigate. Quanto all’allevamento prima di tutto vogliamo aumentare – raddoppiare – l’output del comparto della carne suina. Ovviamente intendiamo continuare a sviluppare anche tutti gli altri settori: il nostro obiettivo per l’industria alimentare è aumentare il numero di aziende ungheresi attive nel settore.

Pubblicato su Economia.hu

Chi è Claudia Leporatti

Giornalista, è direttore responsabile del giornale online Economia.hu, il principale magazine in italiano sull'economia ungherese e i rapporti Ungheria-Italia, edito da ITL Group. Offre tour guidati di Budapest in italiano e inglese. Parla inglese e ungherese, ma resta una persona molto difficile da capire. Scrive racconti e sta lavorando (o pensando) al suo primo romanzo. Nata a Bagno a Ripoli (Firenze) senza alcuna ragione, vive a Budapest, per lo stesso motivo.

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