UNGHERIA: Si dimette Pàl Schmitt, il presidente copione

di Kaspar Hauser

Pàl Schmitt, presidente della Repubblica ungherese, si è dimesso. Alla fine ha dovuto cedere alle pressioni dell’opposizione e dell’opinione pubblica. Forse, più che altro, della vergogna. Ha copiato la tesi di dottorato. E lo ha fatto in gioventù, dopo aver vinto due medaglie olimpiche nella scherma, ma gli errori di gioventù si pagano prima o poi. Specie se su quella fandonia, o forse sarebbe meglio dire ‘truffa’, ci si è poi costruiti una carriera politica. E che carriera! L’olimpionico è salito sul primo gradino delle istituzioni pubbliche nel 2010, appoggiato dal partito di governo Fidesz, non prima d’esser stato eletto al Parlamento europeo e ambasciatore in Spagna.

Il capo dello Stato ha annunciato oggi, in Parlamento, la sua decisione di dimettersi dopo che domenica aveva affermato di non voler lasciare il suo incarico ritenendo di avere la «coscienza pulita». Un giorno gli è bastato ad accorgersi che qualche macchia, la coscienza, ce l’aveva. L’università Semmelweis, la sua Alma Mater, la scorsa settimana ha riconosciuto che la tesi di dottorato del presidente era per la gran parte frutto di un copia-incolla di citazioni.

Così cade un’altra tegola sulla già precaria fama dell’Ungheria in Europa: dopo le leggi sui media, definite liberticide, volute dal governo di Viktor Orban; dopo una riforma costituzionale discussa, di marca catto-nazionalista; dopo le parate neonaziste di Jobbik, secondo partito nel Paese; dopo la “fuga” dell’intellettuale ebreo Kertész in Canada; ci mancava il presidente copione. La tragedia va sempre a braccetto con la farsa.

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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