UCRAINA: Manifestazioni filo-russe nell'est del paese. Verso lo "smembramento"?

Situazione sempre più incandescente in Ucraina, in particolare nella zona est del Paese.

Ieri, domenica 6 aprile, ci sono stati nuovi scontri a Donetsk. Una manifestazione di circa duemila persone che protestavano contro il governo centrale ucraino si è trasformata dopo un po’ in un assalto di un drappello di uomini all’edificio dell’amministrazione regionale. Entrati all’interno, i manifestanti hanno issato bandiere russe sui balconi e chiesto ai consiglieri di indire un referendum sull’autonomia da Kiev entro il 18 aprile.

Cortei di protesta si sono però verificati anche in altre città dell’Ucraina orientale. A Luhansk, per esempio, alcuni manifestanti filo-russi hanno preso il controllo degli uffici dei Servizi di Sicurezza ucraini e, secondo quanto riferisce la polizia locale, si sarebbero perfino impossessati di alcune armi una volta entrati nell’arsenale.

Proteste sono state segnalate anche a Dnipropetrovsk e a Kharkiv, dove – come a Donetsk – i manifestanti hanno fatto irruzione negli uffici regionali issando bandiere russe al posto delle ucraine. Questa mattina, comunque, il ministro dell’Interno ucraino Arsen Avakov ha affermato che l’edificio amministrativo è stata sgomberato dai “separatisti” che lo occupavano. Avakov ha inoltre detto che “Putin e Yanukovich hanno ordinato e pagato l’ultima ondata di disordine separatista nell’est”.

Intanto, il presidente ucraino Oleksandr Turcinov ha annullato una visita ufficiale in Lituania e convocato una riunione di emergenza e il premier Yatsenyuk ha dichiarato che il Cremlino “sta smembrando l’Ucraina“.

Tra le motivazioni delle proteste ancora la questione dell‘esclusione del russo come lingua ufficiale del paese, ma le regioni orientale sono le più industrializzate del paese, ricche di materie prime su cui il Cremlino vuole lettere mano. Come già avemmo modo di scrivere, l’ipotesi di una spartizione del paese non è ancora esclusa e i manifestanti di Donetsk, Luhansk e Kharkiv sono lì a testimoniarlo: vogliono entrare a far parte della Russia, in un modo o nell’altro. E le truppe russe ammassate sul confine, malgrado il Cremlino abbia dichiarato di averle ritirate, lasciano la questione ucraina ancora aperta. Mentre i negoziati faticano a trovare una soluzione condivisa del problema, e malgrado da Washington abbiano fatto intendere che la Crimea ormai è cosa russa, il Cremlino mette le mani avanti preparando il terreno per future iniziative politiche (nelle scorse settimane Putin ha chiesto per l’Ucraina una nuova costituzione federale) o militari.

Chi è Valerio Pierantozzi

Giornalista professionista, sono nato a San Benedetto del Tronto nel 1980, ma sono pescarese di adozione. Ho passato 20 anni della mia vita a scuola, uscendo finalmente dal tunnel nel 2006 con una laurea in Filosofia. Amo il mare, il sole, le spiagge e odio il grigiore, le nubi, il freddo. Per questo nel 2014 mi sono trasferito in Svezia. Da grande vorrei essere la canzone “Night” di Sergio Caputo.

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14 commenti

  1. Che cattivone che è questo Putin! Incarna nei tempi moderni la fratellanza spirituale che aveva legato bolscevichi e nazionalsocialisti. Attenti democratici, il male sta arrivando (copyright delle tesi sostenute di East Journal…).

  2. Al solito, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Sta succedendo quel che avevo previsto da tempo prendendomi più di qualche contumelia dai vostri redattori. L’ucraina non è una nazione, è solo un’espressione geografica che si è trovata (inopinatamente e senza averlo chiesto) ad essere uno stato sovrano. Potrebbe stare assieme se non ci fossero forze esterne che la tirano in opposte direzioni, ma cosi è destinata alla dissoluzione. Il guaio è che il buono se lo piglierà la Russia, all’Europa resteranno solo le masse miserabili dell’Ucraina centro-occidentale (che vorranno giustamente essere mantenute, visto che questo gli è stato promesso)

    • Girello Destrorsi

      Ma cosa dice?? L’Ucraina esiste da molto tempo! Ricordo che da ragazzino la conquistavo sempre con un sacco di armate per difendere l’Europa dall’Asia…

      • Mi sa che ti confondi con la Yakuzia, l’Ucraina a risiko non c’è (appunto)

        • Girello Destrorsi

          AHHAHA, no no, c’era eccome: http://fs02.androidpit.info/ass/x15/7064415-1349365711851.jpg

          Comunque, era solo solo una divagazione scherzosa. Senza offesa!

          • Ma che versione è ?? Ai “miei tempi” era diverso 🙂

          • caro vlad, l’ideologia ti offusca la memoria; risiko è sempre stato così 😉

          • L’ideologia non c’entra, è che quando si giocava a risiko da studenti non si era mai in condizioni di particolare lucidità psico-fisica, eh eh. Comunque Putin a risiko non lo frega nessuno, fra qualche anno la De Agostini dovrà rifare tutti gli atlanti. Per il nostro bene è meglio che la Russia faccia piazza pulita a Kiev, quelli sono una marmaglia nazi-fascista che può portare solo disgrazie (basta studiare la storia, Petljura, Bandera e macellai vari. Questa è l’Ucraina nazionalista)

  3. Putin cattivo e Julia Tymoshenko una povera (coi conti in Svizzera) santa… quanto dovremo attendere per ascoltere nei nostri tg una profonda analisi della situazione? Nel frattempo sorridiamo nel leggere che l occidente vuol esportare la democrazia, le riforme e che ha a cuore esclusivamente il destino della gente… a noi italiani hanno giá dato la lista della spesa con gli F35 da comprare e l ordine di aumentare la contribuzione all Alleanza…

  4. I paesi industriali sopra elencati collaboravano con la Russia. Se Il Centro ed Ovest d’Ucraina gia da tempo erano disoccupati, ora rischia anche l’Est.Mio parere la Federazione puo salvare la gente che sta rischiando la fame.
    Oppure bisogno restaurare i rapporti con la Russia per mantenere unicita del paese

  5. dedicato a tutti coloro che sostengono che il già colonnello del kgb putin non è un anti-imperialista!!!
    insisto, in ucraina si e’ risvegliato il vento sovietico, l’onda lunga della rivoluzione di ottobre
    Invito a guardare e diffondere questo video. Nell’est dell’Ucraina intere popolazioni sono in rivolta, i loro inni sono quello sovietico e l’internazionale, le loro bandiere quelle della Russia e dell’URSS. Dopo la Crimea, un’altra Regione si è proclamata Repubblica popolare autonoma, vi sono milizie popolari organizzate, i comunisti sono in prima fila, le forze dell’ordine simpatizzano.
    La Storia non è finita nell’89, men che meno per le popolazioni che per 70 anni hanno vissuto nel socialismo sovietico e, dopo solo vent’anni di capitalismo, nella loro maggioranza vorrebbero tornare sovietici.

    Immediatamente dopo la proclamazione della Repubblica Popolare di Donetsk, dalla sede dell’amministrazione statale sono partiti l’inno dell’URSS e l’Internazionale.

  6. Dal Corriere della Sera: “Russia: «Kiev si fermi o sarà guerra civile»”

    Mosca ha espresso «preoccupazione» per la notizia dell’invio di forze di polizia ucraine nell’Ucraina sud-orientale contro le proteste di attivisti filorussi e ha chiesto di «fermare immediatamente qualsiasi preparazione militare, che potrebbe scatenare una guerra civile». «Quelli che stanno organizzando e che prendono parte a questa provocazione stanno assumendosi la responsabilità di creare minacce ai diritti, alle libertà e alla vita di pacifici cittadini dell’Ucraina, come pure alla stabilità dello Stato ucraino», si legge sulla pagina Facebook del ministero degli Esteri russo. «Stando alle nostre informazioni, unità delle truppe dell’Interno e della guardia nazionale, come pure militanti della formazione armata illegale “Pravi Sektor” (protagonista del Maidan, ndr), si stanno ammassando nella parte sudorientale dell’Ucraina e nella città di Donetsk», sostiene Mosca. «Siamo particolarmente preoccupati dal fatto che l’operazione coinvolge circa 150 mercenari americani della compagnia privata Greystone ltd, vestiti con l’uniforme delle forze speciali di polizia», ha aggiunto il ministero degli Esteri russo.

  7. Penso che queste mosse a Donetsk e dintorni siano diversivi per eventualmente attirare l’attenzione ad est. Penso che il vero obbiettivo sia invece Odessa per arrivare ai confini della Transnistria (quella gia’ filo-russa) ed ottenere un effetto a tenaglia sull’Ucraina. Magari mi sbaglio ma staremo a vedere se no perche’ una nave da guerra russa da sbarco e’ entrata nel Mar Nero dal Bosforo?

  8. Sobrano:
    (Cit.) ” se no perche’ una nave da guerra russa da sbarco e’ entrata nel Mar Nero dal Bosforo?”
    – Beh magari sarà atterrata sul Mar Nero con le “proprie ali”, come l’intera “FLOTTA del MAR NERO” che si trova ormeggiata nel CENTRO della SIBERIA !!! –
    Vorrei ricordare ad un po’ di “tifosi anti-russi ad ogni costo”, che la Russia si affaccia sul Mar Nero dal lato nord-est dello stesso, tramite il territorio del “Krai di Krasnodar”. Questo comprende tutto il litorale di Novorossijsk, il circondario di SOCHI (che ora conoscete tutti!) e l’insenatura del Mar d’ Azov, estendendosi per 450 kilometri nel lato inferiore in direzione sud est – nord ovest, e nel lato superiore per 350 kilometri nell’insenatura dell’ Azov.
    La Flotta del Mar Nero è di stanza per l’appunto nel Mar Nero, più o meno dai tempi della Rivoluzione Francese, e non è stata portata lì, nè dagli alieni, nè tantomeno da quel malvagio di Putin! Di “Navi da sbarco” ne avrebbero da vendere un bel po’!
    Quei russi sono proprio incorreggìbili; vogliono comandare a casa loro!
    Non assomigliano per nulla agli “anglo-americani”!
    Che cattivi.

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