UCRAINA: Cosa succede in Crimea, tra propaganda etnica e retoriche umanitarie. Qualche spiegazione

Questo articolo segue idealmente quello realizzato per fare il punto sulle motivazioni e conseguenze delle proteste a Kiev.

Riassunto dei fatti

Per il riassunto dei fatti, dalle prime proteste in Crimea alla pronuncia del parlamento locale per l’annessione alla Russia, si legga qui.  Per una analisi dei fatti, si prosegua.

L’intervento russo è legale?

Nel 1921 la Crimea diventa una Repubblica socialista sovietica ed è solo nel 1954 che Nikita Krushchev la annette all’Ucraina, decisione osteggiata dalla popolazione che temeva di essere minoranza nella nuova repubblica. La scelta di Khrushchev rientra nella logica sovietica di unire all’interno delle repubbliche socialiste diverse componenti nazionali, al fine di impedire a ciascuna di emergere e mettere in discussione il potere di Mosca. Con l’annessione della Crimea, a maggioranza russofona, l’Ucraina si trovava così divisa a metà tra popolazione russa e ucraina.

Nel 1991, all’indomani della caduta del regime sovietico, un accordo tra Kiev e Mosca sancì la permanenza della Crimea all’interno dello stato ucraino. Nel 1992 la popolazione della Crimea votò per l’indipendenza ma alla fine il governo locale decise di restare parte dell’Ucraina pur con uno status di “repubblica autonoma”. L’Ucraina, tuttavia, non è uno stato federale e la Crimea non ha mai goduto di effettive autonomie. Essa è parte integrante dello stato ucraino: una richiesta di secessione non avrebbe nessuna legittimità legale, così come Mosca non può rivendicare il possesso della Crimea dopo aver firmato con Kiev un accordo in senso contrario nel 1991.

L’accordo del 1991 prevedeva che la flotta da guerra della marina russa potesse rimanere ancorata a Sebastopoli, ed è stato recentemente rinnovato fino al 2042. L’esercito russo, secondo gli accordi, non può uscire dalle basi: farlo sarebbe un atto di guerra. Il nuovo potere di Kiev ritiene valido l’accordo e la presenza della flotta russa a Sebastopoli non è stata messa in discussione dal nuovo governo.

Nel 1994 Stati Uniti, Russia, Regno Unito e Ucraina firmarono il Memorandum di Budapest che sanciva l’inviolabilità della sovranità ucraina e vietava qualsiasi azione di coercizione economica e militare da parte dei firmatari atta a sottomettere il paese. Tale accordo non fu mai rispettato nella sostanza: Mosca ha sempre tenuto Kiev nella sua orbita con la minaccia del gas (coercizione economica) e dal 2004 ha distribuito passaporti russi ai cittadini ucraini di lingua russa, in Crimea come nel Donbass, a est del paese (ingerenza politica).

Di ingerenza politica sono in certa misura responsabili anche gli Stati Uniti che, almeno dal 2004, hanno manifestamente finanziato – attraverso una rete di organizzazioni non governative e fondazioni – i movimenti di opposizione al regime di Yanukovich.

In ogni caso l’accordo di Budapest è oggi carta straccia.

Gli argomenti di Mosca

Mosca usa tre diversi argomenti:

1) “le truppe paramilitari non sono russe, non obbediscono al Cremlino. Sono milizie di autodifesa” – formalmente può essere vero ma è evidente che rispondono agli interessi di Mosca. Non solo: gruppi spontanei di autodifesa non potrebbero avere quel tipo di capacità organizzativa e armamenti, né una preparazione militare sufficiente.

2) “a Kiev è andato al governo un potere fascista il cui ultranazionalismo è un pericolo per i cittadini di origine russa” – esiste nella protesta di Kiev una “anima nera” rappresentata da gruppi ultranazionalisti. Nel governo essi ricoprono alcune cariche, benché marginali. È impossibile dire, al momento, quale sarebbe la linea di governo verso le minoranze non ucraine. Tuttavia parlare di “fascismo” è retorico e fuori luogo e testimonia la volontà del Cremlino di dare un connotato ideologico alla sua operazione. Il governo rappresenta tutte le forze dell’opposizione, tra cui gli ultranazionalisti, ma non è guidato da loro. È sbagliato prendere una parte per il tutto. È però un fatto che la legge a tutela delle minoranze sia stata cancellata dal nuovo parlamento.

3) “Mosca ha il diritto di difendere la popolazione russa” – un diritto che si fonda su un abuso. In Crimea i russofoni sono davvero cittadini russi, poiché hanno il passaporto russo, ma questo è stato concesso senza un accordo con le autorità di Kiev. È evidente oggi come Mosca stesse – con quella mossa – preparando il terreno. Inoltre la popolazione russa in Crimea è poco più della metà del totale (58%, secondo il censimento del 2011).

La risposta occidentale

Gli Stati Uniti e l’Unione Europea ne usano sostanzialmente una:

1) “la Russia ha stracciato tutti i trattati esistenti e tutte le regole del diritto internazionale, deve ritirare le truppe e riconoscere la legittimità delle aspirazioni di libertà del popolo ucraino” – Nella forma è corretto, nella sostanza non si può però dimenticare che il bombardamento di Belgrado e del Kosovo, come la guerra in Libia, furono condotte dalla Nato senza avallo Onu. E la guerra in Iraq fu motivata con prove poi rivelatesi false, costruite ad arte da Washington. Le argomentazioni usate allora non furono dissimili da quelle usate oggi da Mosca: c’erano governi dittatoriali e popolazioni da proteggere. Intervento umanitario, insomma, come quello messo in campo oggi dal Cremlino. Disse Montanelli che “ogni diritto ha il suo rovescio” e il concetto di “bellum iustum” è facile da piegare ai propri interessi.

In tutto questo l’Unione Europea ricopre un ruolo marginale: i paesi che la compongono non hanno la stessa opinione sul da farsi e, al di là dell’accordo di associazione già proposto, non hanno molto da offrire. Certo anche l’UE ha fatto la sua “propaganda” insistendo sull’europeismo delle proteste anche quando era evidente che non lo erano. Ma oltre a questo, non è l’eminenza grigia che l’altra propaganda, quella anti-europeista, vuole descrivere. La recente intercettazione tra la Ashton e il ministro degli Esteri estone conferma l’estraneità di Bruxelles dalle vicende ucraine, al punto che Ashton ha dovuto farsi informare dal ministro estone su quanto accedeva in quelle ore a Kiev.

La pericolosa propaganda etnica

Mosca insiste sulla tutela della popolazione russa di fatto calcando la mano sulle differenze “etniche” tra due gruppi che vengono presentati dalla retorica del Cremlino come contrapposti e irriducibilmente diversi. Non è vero. Se guardiamo ai morti durante le manifestazioni di Kiev, c’era chi veniva dalla Crimea e chi da Donetsk, anche se per ovvie ragioni la maggior parte erano cittadini di Kiev. Inoltre non esiste una linea di demarcazione culturale netta: molti ucraini sono di religione ortodossa, come i russi. Altri di confessione uniate (una fede di rito orientale ma di dottrina cattolica) a testimoniare come l’Ucraina sia un ponte tra oriente e occidente europeo. Anche linguisticamente gran parte della popolazione parla surzhik, un misto di vocabolario russo combinato con la grammatica e la pronuncia ucraina.

Nel caso della Crimea poi si dimentica come solo poco più della metà della popolazione sia russa (58%), seguita da ucraini (24,4%) e tatari (12,1%). Questi ultimi sono gli unici abitanti autoctoni della regione, in buona misura scacciati dalle loro terre durante la russificazione forzata avvenuta a metà dell’Ottocento e deportati in Asia centrale da Stalin nel 1944. Sorte che condivisero con una minoranza italiana, tutt’ora presente nella penisola. Insomma, lo slogan “la Crimea è Russia” non dice il vero.

La retorica occidentale e la diplomazia divisa

Come non dice il vero nemmeno la pelosa retorica del campo occidentale, fondata sul diritto alla libertà del popolo ucraino: anche quelli che manifestano a Kharkiv contro l’attuale governo, e hanno votato per Yanukovych alle scorse elezioni, sono cittadini ucraini. Non si è ancora certi che il nuovo corso rappresenti davvero le aspirazioni di tutto il popolo ucraino. E questo parlamento, va ricordato, è lo stesso che votò le leggi repressive contro i manifestanti di piazza Indipendenza volute da Yanukovych. Finché non si andrà a votare, il parlamento resta quello.

La situazione è quindi assai più complessa di come certe retoriche la dipingono. Il potenziale esplosivo c’è tutto e le opposte propagande confondono. La diplomazia internazionale è all’opera in queste ore per trovare una soluzione. Germania e Italia fanno cospicui affari con il Cremlino, specialmente con Gazprom (colosso energetico pubblico russo). La Gran Bretagna è pronta a un accordo e gli Stati Uniti non sembrano disposti a infilarsi in questo ginepraio. L’opzione di una spartizione dell’Ucraina, di cui si parla ormai da dieci anni, si sta facendo sempre più concreta.

Conclusioni

In mezzo a tante retoriche è bene guardare alla vicenda ucraina con una buona dose di realismo politico. Un realismo che vede due “blocchi” contrapposti desiderosi di mettere le mani sulla preda ambita: della libertà degli ucraini o della sicurezza dei russi, non importa né a Mosca né a Washington. Come abbiamo più volte detto, l’Ucraina è fondamentale per la volontà di potenza russa, ed è per questo che Washington è interessata a spostarla nella sua orbita di influenza. Tuttavia Mosca non accetterà facilmente una Ucraina di campo occidentale, magari con basi Nato a poche centinaia di chilometri dalla capitale.

Nell’era moderna il dominio non si esercita solo con le armi: l’Ucraina è un paese in bancarotta. Il Fondo monetario internazionale è pronto a elargire prestiti che saranno condizionati, come è la regola, da precise scelte politiche che Kiev dovrà operare. Scelte non meno “invasive” di quelle che avrebbe dovuto fare accettando il denaro russo. Tra la padella e la brace, gli ucraini saranno comunque cotti e mangiati.

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Foto: IBTimes. Uomo con bandiera marina sovietica a Sebastopoli

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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19 commenti

  1. La separazione pacifica dell’Ucraina a questo punto è la cosa migliore per tutti. I confini di molte delle repubbliche nate dalla dissoluzione dell’URSS sono anacronistici, e questo genera ovunque conflitti “congelati” che periodicamente riesplodono. E’ il frutto avvelenato delle politiche di Stalin, che creò le repubbliche dell’URSS secondo il principio romano del “divide et impera”. Ogni repubblica dove esistessero gruppi nazionali potenzialmente separatisti, veniva “annacquata” con l’aggiunta di territori smembrati da altre regioni. E’ successo cosi in Georgia (Abkhazia, Ossezia, Ajaria), Azerbajan (N. Karabak), Moldova (Transdnistria) e naturalmente Ucraina. Nel lungo periodo una ricomposizione dello spazio post-sovietico su linee di confine etnicamente e culturalmente più realistiche e sostenibili, è inevitabile. L’occidente farebbe meglio a collaborare perchè tutto avvenga pacificamente, invece di soffiare sul fuoco dei nazionalismi al solo scopo di indebolire la Russia. Anche perchè l’esperienza ha ormai insegnato che a questo gioco è più bravo Putin.

    • a dirla tutta il sistema sovietico non prevedeva soltanto l’accorpamento di territori differenti etnicamente ma anche l’immigrazione – prevalentemente di russi -a scopo di controllo e per compensare le deportazioni fatte per indebolire l’elemento nazionale (se i figli dei tatari deportati potessero tornare in crimea non credo che putin vorrebbe un referendum ) . La fine dell’urss si è basata sul riconoscimento delle frontiere che le repubbliche sovietiche avevano prima della caduta dell’impero. Ora a soffiare sul nazionalismo mi sembra sia putin se ritiene – come i serbi di milosevic- che la dove esistano “russi” quella deve essere “russia”. Nello stesso tempo putin nega il principio etnico all’interno dei confini della russia : proviamo a fare un referendum in cecenia…
      Se usciamo dal campo dei pretesti e passiamo a quello politico il problema è che esiste ancora un sedicente impero russo rimasto culturalmente al secolo scorso che pretende di recuperare i confini precedenti la sconfitta della guerra fredda . è questo il problema : ma la russia dovrà rassegnarsi ad accettare la realtà così come hanno fatto ottomani e austroungarici.

  2. ottimo quadro della situazione, come sempre

  3. La ricostruzione è ottima e sicuramente condivisibile, però mi permetto di dissentire sull’appunto mosso all’U.E. riguardo al fatto che “lady Ashton” non fosse a conoscenza della situazione e sulla compattezza della politica estera.
    La responsabile degli affari esteri UE (Ashton) segue la situazione Ucraina da molti mesi e ha incontrato il governo filo-russo in molte occasioni per proporre un piano UE per risolvere la crisi finanziaria e per far entrare nella nostra orbita il paese, dunque l’UE conosceva perfettamente la situazione che si andava profilando, l’Ucraina era un paese sotto osservazione da tempo. Riguardo la compattezza dei vari paesi europei, beh ero scettico anch’io ma stasera è stato chiaro che la UE ha preso posizione (dando un ultimatum alla Russia) , la protesta degli ucraini a Kiev aveva come bandiera dominante quella europea, e mi pare che la posizione di un singolo paese europeo ormai non conta davvero nulla, tutti attendono, giustamente, la posizione dell’UE. E’ tutto all’inizio del suo corso, ma è chiarissimo a tutti lo sviluppo della nostra Unione Europea, pensate alla politica estera del 2003 (USA-Iraq) e la differenza sarà limpida.

  4. in merito alla posizione presa da Giovanni, mi permetto di dissentire per quanto attiene “Ora a soffiare sul nazionalismo mi sembra sia putin se ritiene – come i serbi di milosevic- che la dove esistano “russi” quella deve essere “russia””.

    Ciò che affermi sarebbe giusto. Personalmente sono dell’opinione che quando si sfasciò la jugoslavia, i territori abitati da serbi potessero seccedere dalle rispettive repubbliche e aggregarsi alla Serbia, il punto qui è che in Ucraina i russi sottoposti al governo di Kiev sono diverse decine di milioni, non qualche centinaia di migliaia. Se Kiev vuole unirsi alla U.E lo faccia, (anche se nutro dubbi sull’effettiva convenienza economica per loro, viste condizioni in cui si trovano attualmente), ma a questo punto deve anche rassegnarsi al fatto che le regioni orientali a maggioranza russa possano fare una scelta differente.
    Invece qualcuno a Kiev propugna fantomatici interventi militari occidentali che non avverrano mai…

    • Ribadisco : pretendere di far coincidere i confini politici con quelli di supposte “etnie” è folle e proprio l’esempio jugoslavo lo dimostra. tu dici: per me i territori abitati dai serbi dovevano aggregarsi alla serbia : la strage è nata proprio dal fatto che non c’erano territori “puramente” serbi o bosniaci o croati , senza contare i cosiddetti jugoslavi cioè quelli misti o che si rifiutavano di scegliere una nazionalità. Per di più i serbi ( tanto simili ai russi) pretendevano anche che fossero serbia i luoghi con minoranze serbe o territorialmente comodi alla serbia : la strage della prevalentemente musulmana sebrenica era dovuto a questo. per quanto riguarda l’ucraina in primo luogo non bisogna confondere russi e russofoni. se bastasse questo principio a determinare la nazionalità dovremmo dire che gli irlandesi non avevano diritto all’indipendenza dall’inghilterra. così come esistono molti discendenti di russi favorevoli ad un ‘ucraina distinta dalla russia, così come molti che a sud ed ad est hanno votato yanucovich ma non per questo vogliono diventare cittadini russi.

  5. Rispondo ad Enzo:
    cit. “la Russia dovrà rassegnarsi ad accettare la realtà così come hanno fatto ottomani e austroungarici.”

    Ma DAVVERO? E chi lo dice? Lo dici Tu, o qualche generale della Nato? Magari lo sostiene pure (e soprattutto) qualche buon analista finanziario di Wall Street!
    La storia dice cose ben diverse, da più di 500 anni. La Russia non deve rassegnarsi proprio a nulla.
    I vari “predicatori poltici” inglesi e francesi dell’ Ottocento, e americani del Novecento, che hanno più volte preannunciato la decadenza della Russia, sia come Impero zarista, sia poi come “Impero del Male” (detto da Reagan fu davvero meraviglioso!) sono rimasti tutte le volte a bocca asciutta. I Britannici hanno perso un Impero Colossale ed i Francesi li hanno seguiti come gemellini di sventura.
    Gli Yankee di Washington pacifisti e “Poliziotti del Mondo” affamati di “Risorse Energetiche ALTRUI”, non hanno ancora attaccato la Russia, perchè sanno benne di essere inferiori sul piano atomico, missilistico e anche nel settore delle armi strategiche, altrimenti avrebbero dichiarato guerra al Cremlino già da un bel pezzo!
    Tuttavia rispondo punto per punto:
    1) Sia l’impero Ottomano, sia quello Austro-Ungarico, sono stati imperi “artificiali” formatisi attraverso la dominazione militare di diversi popoli, inferiori “per forza”, ma incredibilmente superiori ai primi per popolazione.
    Pur essendo due Imperi completamente diversi tra loro, hanno condiviso entrambi il divide et impera di “francesi e britannici”, maestri indiscussi nell’arte della divisione e delle GUERRE!
    I Russi, in PARTE, hanno fatto la stessa cosa, (proprio come i civili britannici) ma con un bel però:
    la Russia è nata “IN” Ucraina (o per meglio dire, per mezzo dell’Ucraina) e nella sua “mastodontica composizione etnica” si è ingigantita, con il contributo apportato da numerosissimi piccoli popoli asiatici ed europei che hanno “Biunivocamente formato la Russia”, e si sono trasformati a loro volta in “Russia” , nella loro attuale configurazione, tramite uno stretto rapporto di assimilazione e alla fine di appartenenza all’ “Orso slavo”!
    In questo modo, la Russia assorbendo culture diversissime tra loro, si è trasformata in un Mega Puzzle assai composito di popoli russificati, ed anche in un Gigante dai mille aspetti, intriso sempre e comunque, dalla visione guida del Cristianesimo Orientale. I popoli minori (siberiani, caucasici ecc ecc) chi più, chi meno, si sono a loro volta slavizzati, in un procedimento lungo secoli e secoli.
    Non è stato così nè per l’Impero Ottomano, nè per l’Impero di Vienna-Budapest!

    2) Sei sicuro di quello che dici sulla Cechenya? La Cecenia con Grozny ridotta ad un cumulo di macerie non esiste più ormai da un decennio. La popolazione, per tradizione indomita e ribelle, è diventata consapevole della inevitabile dipendenza da Mosca. I “separatisti” sono rimasti una minoranza considerevole di tutta la popolazione, tanto da essere relegati a “forza di minoranza, in villaggi di montagna”, sfuggenti al pieno controllo delle forze “Russe e LOCALI”!!
    Ovunque vai in giro, vedi giovani con maglie o cappelli, con la scritta “Russia” o con entrambe le bandiere: federale e cecena! L’immagine di Kadyrov è l’immagine di una Repubblica che ha bisogno del lusso e del benessere nordico.
    Grozny è una città “lussuosa e molto ordinata”: così l’Ingushetia e quasi tutto il turbolento Caucaso del Nord: tranne il Daghestan!
    E a proposito di ciò, c’è un altro però…:”il Daghestan” all’interno dei suoi confini”, è diviso in una MIRIADE di etnie, e di piccoli popoli, che parlano perlomeno 30 Lingue Differenti, con altrettanti dialetti! Scioltosi da Mosca si DISINTEGREREBBE all’Istante!
    3) la Crimea è Russia, che ti piaccia o No (come tutta l’Ucraina dell’est)! E lo sanno tutti.
    L’ovest sta mettendo becco in una questione che lo riguarda solo marginalmente, ed in modo strumentale sta soffiando sul vento della tensione tra due popoli tra essi fratelli, in un modo poi, alquanto vergognoso. I veri criminali stanno ad ovest e non ad est!
    Disinformatevi onestamente!
    Lunga vita alla Russia!
    Passo e chiudo senza repliche.

  6. Faccio notare che gli Usa da sempre si ergono ad arbitri internazionale e da sempre si intromettono nelle faccende di ogni paese hanno dichiarato anticostituzionale il referendum di Crimea mentre quello fatto in Kosovo prima e in sud Sudan poi erano perfettamente costituzionali creando due nuovi stati riconosciuti da non tutti i paesi del mondo per i soli loro interessi e non certo per quelli dei popoli!

    • Vero, ma un abuso non ne giustifica un altro. Ragionando così, avremmo tutti il diritto di uccidere nostro fratello perché l’ha fatto Caino. Ha ragione a dire che gli Usa abusano di “posizione dominante” ma questo non legittima abusi altrui o, comunque, non per noi.

    • Il Sud Sudan peraltro è un esempio sbagliato, dato che il primo governo a riconoscerlo è stato quello… del Sudan di Khartoum. Oggi il Sud Sudan è già membro ONU.

  7. Secondo Voi: è più un abuso quello di Mosca pretendere che la Crimea torni ad essere “Russia”, o è più un Abuso la pretesa azionata dagli USA, nel voler togliere dalle mani di Mosca parte della “TERRA di RUS’ abitata per l’appunto da Russi ?!?
    Georgiani, bielorussi, azeri, ucraini, uzbeki…mi hanno sempre detto, quello che ripeto da mesi: la Russia è nata dall’Ucraina. …Washington, New York, Bruxelles non hanno alcuna legittimità e titoli per poter parlare.
    La Russia ha un indissolubile intreccio, storico politico, culturale, religioso, economico, ecc, con vasti territori ad essa limitrofi e con i quali presenta “un continuum territoriale” praticamente da sempre, che la rende unica nella sua stessa natura. Tutto ciò è logicamente comprensibile guardando una semplice cartina geografica.
    Prima si accusa Mosca di espansionismo, solo perchè strategicamente riesce a crearsi un’unione doganale con i paesi ad essa vicini, con i quali è stata unita fino a 20 anni fa, e con i quali ha INTRECCIATO la propria storia sin dai propri albori, e dunque da secoli.
    Poi la si accusa di aver CREATO dal nulla, “l ‘Abkhazia e la Trandnistria” definite spesso come “creazioni putiniane ad hoc”…(roba di una inesattezza enorme, condita dalla non conoscenza di quelle Terre!).
    Poi la si accusa nuovamente di essere “pronta alle armi” solo perchè installa nei propri territori ex prussiani di Kaliningrad, i missili “Iskander” in risposta alle continue provocazioni yankee, che invece nella loro onnipotenza e tracotanza possono tutto in nome della PACE” (creando basi militari in ogni dove, ed “isole belliche” tipo Diego Garcia in ogni mare!)
    Poi la si accusa di neo-colonialismo perchè aspirerebbe ad annettersi parte della TransCaucasia (terre in PARTE gravitanti nella sua orbita da secoli, o comunque condizionate dalla sua presenza “fisica, commercaile e culturale”).
    Poi ancora, la si accusa di non rispettare le varie Minoranze Nazionali (proprio l’ Orso che è costituito in Federazione, e che riconosce alle PROPRIE REPUBBLICHE AUTONOME status talmente particolareggiati che non hanno eguali in nessuna altra parte del mondo – basti pensare ai riconoscimenti statutari e ai regimi di co-ufficialità linguistici e alle altre innumerevoli forme di autonomia ad esse concesse!)
    Della Cechenya si parla spesso in un modo molto strumentale. In Cechenya ci sono due lingue entrambe ufficiali, il russo ed il ceceno, che sono però lingue completamente diverse tra loro. E’ una “Repubblica Autonoma” (e lo sottolineo!) che possiede un alto tasso di violenza e CORRUZIONE. Affermare il contrario, sarebbe da falsi e ipocriti.
    Eppure nonostante tutto, il separatismo (combattuto dal Cremlino oltre ogni eccesso, è bene dire anche questo a scanso di equivoci!) ha ceduto il posto all’ Assitenzialismo Federale e alla totale Dipendenza da Mosca.
    Non è un bene: ma di certo sarei curioso di sapere sino a che punto scozzesi, corsi, “baschi-spagnoli, baschi-francesi” e nord-irlandesi, siano tanto felici di “appartenere alla sovranità politica e culturale altrui”!
    Il Daghestan è l’unico candidato alla separazione.
    Di fatto, è l’unica regione del Caucaso scossa in maniera molto grave da moti separatistici! Purttropppo al SUO interno il Paese è anche una babele Linguistica ed Etnica, che non ha pari in tutta la regione, ed è un vero mosaico di popoli microscopici. Per separarsi da Mosca, dovrebbe riaccorparsi con la vicina Cechenya in una sorta di neo-emirato caucasico. Ma la Cecenia è già di per sè… Repubblica Autonoma e Federata, proprio come il vicino: tutti e due, sono Russia!
    Staccarsi per riunificarsi tra diversi, non avrebbe senso.
    Ipotesi suggestive a parte, non non tengo conto di Statistiche o quant’altro, perchè tanto…”ognuno vede in essi, quel che vuol vedere davvero, e ognuno fornisce prove che vuol fornire”.
    I metodi “belli e colorati” utilizzati da Washington, Londra, Parigi, Madrid, ecc, non sembrano poi… tanto dissimili da quelli adoperati da Mosca !!! Potremmo citare tutte le azioni militari e tutti i conflitti intrapresi da Mosca nell’ultimo cinquantennio, mettendoli a confronto con quelli fatti Washington, Londra & Co, in ogni parte del mondo:
    Vi assicuro che è una cosa davvero IMBARAZZANTE.
    Non so chi sia IL VERO ‘Impero del Male”!

    • La Rus’ di Kiev: 1) non c’entra un tubo con la Crimea, stava appunto a Kiev, allargandosi verso ovest e verso nord. 2) non erano slavi, ma scandinavi. Gli slavi erano contadini sottomessi all’èlite variaga, ovvero vichinga, come riportato da tutte le fonti bizantine dell’epoca. Con i russi di oggi c’entra come i cavoli a merenda. Lasciamo in pace la Rus’ di Kiev, per carità.

      La Crimea è una repubblica autonoma solo formalmente perché l’Ucraina non è uno stato federale.

      Nessuno ha affermato che l’abuso di Mosca sia più grave di quelli di Washington: sono gravi uguali.

      Cordialmente

      Matteo

      • Però Matteo non è necessario essere uno stato federale per riconoscere l’autonomia di una regione. L’Italia non è federale, eppure Trentino-Alto Adige e le altre quattro regioni autonome lo sono sin dal 1948.

  8. Beh se dovessimo allora scavare nel profondo di ogni Nazione, dovremmo “disintegrarle in tutto e per tutto”!
    Anche i Tartari non c’entrano nulla con la Crimea, dato che sono arrivati in un secondo Tempo o in un terzo e persino quarto tempo rispetto ai domini che c’erano nella penisola! Che facciamo? Cacciamo i Tartari perchè oriundi dalla Steppa?
    Allora che si fa? Uniamo La Crimea con la Repubblica di Genova ???
    La Crimea è Russia…: lo dice tutto in essa!
    TUTTAVIA:
    1) Gli americani in tutta questa faccenda non c’entrano un TUBO…: sono loro il Tubo!
    2) Conosciamo TUTTI la storia dei VARIAGHI: Tutti gli slavi dell’Urss (e persino i non slavi) riconoscono al Rus’ di Kiev il primato di aver dato forma accorpatrice agli elementi ruteni, sotto dominazione Variaga.
    Questa forma accorpatrice DARà VITA POI …alla Russia!
    Tanto è vero che sparito l’elemento Variago, la discendenza nobiliare si sposta sulla nuova nobiltà! Spariscono i Variaghi e nasconi, piccoli e grandi russi !!!!!!!!!
    Mi dispiace, ma questo è un dato quasi incontrivertibile!
    3)Se Permetti…. le Responsabilità Yankee-NATO, SONO MOLTO PIù GRAVI! Altrochè (e non voglio fare una stupida classifica dei buoni e dei cattivi!)
    Che russi o piccoli russi, siano stati inizialmente “servi della gleba” degli scandinavi poco importa. Non è questo il punto….perchè in ogni caso si parla di qualche millennio fa! Per fortuna è passato “qualche anno”!
    Sulla Sarmatia, sulla Scizia e sulla Crimea avrei tanto da dire..ma non posso. Avrei bisogno di un altro giornale.
    In ogni caso poichè mi ripeterei inutilmente, ancora ed oltre ogni limite, vorrei chiudere qui.
    La Crimea è Russia di quanto invece non sia FRANCIA la Corsica. Lo steso dicasi per “Londonderry”…e per i Baschi ecc ecc!
    Dire che la Crimea sia avulsa dalla Russia e dalla sua storia…è una tesi indifendibile! Mi dispiace.

    • ……. prima di Variagi era Antske regnio ,Skitsche regnoVsec.a.C che descrive Gerodot e dove grechi compravano grano e molto prima ancora Trypilsca culturaVII sec.a.C , e Kyiv è stato fondato al V sec.d.C ( secondo i arhivi storici )….. solo perr informazione …….. Stati Uniti , e vero chentrano poco : solo che loro come i russi anno firmato memorandum di Budapest nel 1994 e dovrebbero garantie insieme con Regno Unito , altrimenti ……. ci armiamo tutti e ci uccidiamo a vicenda e la storia scrivera chi vincera (se rimane qualcuno ) …….

      • Mi ascolti:
        ” in Ucraina (come territorio) prima dei Variaghi, c’erano altri popoli, e prima ancora altri popoli ancora e poi altri ancora, magari arrivati chissà da dove” o anche solo di passaggio ecc ecc !”
        Utilizzando tale sistema, finiremmo per andare così a ritroso nel tempo, che dovremmo proclamare alla fine, che nessuna Terra del Pianeta Terra appartenga realmente e pienamente a Nessuno Stato, e che nessun Popolo sia legittimo e sovrano in quel determinato territorio!”
        “Filosofia a parte e mondo dei Sogni a parte” (perchè a momenti sembra di vedere pronunciata qualche bella frase da cartolina o da “cartone animato”) è bene dire ribadire che la Crimea è stata colonizzata ed invasa da innumerevoli popoli (caratteristica tipica dell’oriente Europeo) e che.. persino NOI ITALIANI siamo stati possessori di quelle Terre…! Tuttavia:
        – OGGI – …le sue strade “sono fatte alla russa”…, le sue case sono fatte alla russa, si parla russo, si mangia russo, si “pensa russo” ecc ecc !!! E’ stata Russia e tornerà ad esserlo! PUNTO!
        Ogni suo sasso è russo sin da quando dalla fine del settecnto è diventata Terra di Mosca, sorella di KIEV e non di Washington!
        Inoltre: se dovessimo applicare i principii che ho espresso sopra ad ogni popolo, allora dovremmo comniciare a batterci per togliere: il Portorico agli Usa, Gibilterra all’ UK, la Corsica alla Francia, i Paesi Baschi (metà alla Spagna e metà alla Francia) l’Irlanda del Nord alla GB, l’Alsazia alla Francia,
        (mi fermo qui o entriamo in JUGOSLAVIJA, che dite ??)…
        E mi sto fermando all’ Europa dimenticandomi di qualcosa….
        Se entrassimo nel merito delle dispute territoriali presenti negli altri Continenti, potremmo assisteere a quanto di più sconcertante esista in tema di colonialismo e neo colonialismo oltre ogni sovrumana indegnità politica, e troveremmo come protagonisti assoluti delel brutture tra popoli, le azioni in larga parte commesse da americani, inglesi, francesi, cinesi e arabi!
        Tutte le azioni più VERGOGNOSE portano i loro NOMI e COGNOMI!
        Lasciamo stare pertanto la Crimea, perchè è davvero indegno tutto quello che si sta dicendo, tramando e commettendo ai danni dellla Russia. La Crimea ritornerà Russia, con buona pace per tutti gli ANTI-RUSSI: punto.

        • apparte la ca*zata di a quale popolazione appartiene un territorio dato che che un territorio è di tua proprietà quando lo aquisti (come è successo con l’alaska) quando lo prendi con la forza, o quando te lo cedono….non puoi dire che un oggetto è tuo solo perche prima che te lo prendevano lo era…..quindi la crimea è e deve rimanere dell’Ucraina 😉

          • Alessio,
            a parte il fatto che non capisco quello che scrivi, ma ho richiamato qui sopra vari discorsi storici e giuridici e soprattutto etnici e penso di essermi espresso con molta chiarezza (con mille inceppamenti e altro, dovuti a problemi tecnici di scrittura).
            Ripeterò per l’ultima volta alcune cose, dopo di chè, non lo farò più, “perchè mi sarei anche stancato”!
            Ognuno è libero di trarre le valutazioni pià opportune.
            Di certo, “Su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere”! (cit.)
            I concetti di dovranità territoriale e di proprietà territoriale dei popoli, distinti tra loro e persino controversi, al di là dall’essere giusti o sbagliati, trovano applicazione presso tutti i popoli, culture, Nazioni e Stati.
            Quando cambieranno le regole, ossia quando arriverà un’altra generazione di uomini, allora forse cambieranno le cose un po’ per tutti. Nel frattempo, ognuno ed ogni stato pensa per sè!
            Hai parlato dell’Alaska: era della Russia ed in seguito venne ceduta agli Usa. Hai detto bene. Quindi? Qual’ è il problema?
            L’Isola di Manhattan a New York, era dapprima dei nativi “pellerossa” e poi fu venduta agli olandesi, i quali a loro volta la cedettero agli inglesi: oggi è americana. La Corsica era italiana, oggi è Francia; l’Istria era Italia ed oggi è Croazia. In Anatolia il Tauro Armeno era “Armenia”, oggi è Turchia…., Hong Kong era della GB ed oggi è della Cina, e via dicendo.
            Se guardassimo il Mediterraneo, il Continente Nero, il Continente asiatico ecc ecc, potremmo dire che nessuno stato… alla fine dei conti, risulti essere il reale possessore dei propri territori!
            Dunque? Che facciamo? La Sicilia non dovrebbe essere nemmeno degli italiani, ma….dovrebbe essere dei…, di chi? “Boh” ….!! ??
            Un tempo la Crimea fu possedimento veneziano e poi genovese, e poi arrivarono i Tartari, e poi ancora i russi gli ucraini ed oggi nuovamente i russi! Ma prima ancora, fu di qualche altro popolo, regno, impero ecc ecc!
            Se dovessimo applicare il principio del “chi c’era prima o del chi c’era dopo”, non finiremmo più di fare guerre. Sul Pianeta Terra non dovrebbe esistere alcuna Nazione.
            In ogni caso ammesso che occorra porre fine alle dispute territoriali tra due stati, in questo caso tra Russia ed Ucraina (che ricordiamo si differenziano tra loro un po’ come Svezia e Danimarca, o come Inghilterra e Scozia, e non come Burundi e Vietnam !!!!!!!)..non capisco quale sia il motivo di tanto clamore, se alla fine la Crimea abitata a maggioranza russa, dopodomani scelga di Tornare a CASA SUA! ???
            Ma è veramente incredibile !
            Il cinismo ed il protagonismo europeo, filo-occidentalista, europeista, filo-Nato e quant’altro…con la divulgazione di ricostruzioni aberranti delle vicende orientali, contribuiscono al mal-sapere e soprattutto a tratteggiare un’identità totalmente sbagliata della Russia e dei suoi domini. Ripeto un’identità totalmente errata.

            Girando però la foglia, c’è da dire che i veri mostri sono: la Nato, l’Ue, WallStreet, il Pentagono, la CiA-NSA, le multinazionali petrolifere ARABO-TEXANE, i baronetti della City di Londra ed i loro analisti, la Lockeed che fornisce caccia supersonici ecc, le aziende produttrici di “missili intelligenti” per la marina statunitese, l’aviazione e l’esercito CHE VANNO A FARE GUERRE OVUNQUE per portare la PACE Nel MONDO, ecc ecc e tante altre organizzazioni di Criminali!
            I mostri sono loro e le loro installazioni missilistiche, messe a un tiro di schioppo dalle porte di Mosca!
            E già, perchè come si dice nel mezzogiorno d’Italia con un’espressione colorita, la Russia deve esser “cornuta e mazziata” – deve tacere e sopportare che gli yankee arrivino vicino alle porte di casa sua e le installino batterie di missili strategici puntate sotto il suo naso!
            Ma pensa Te!? Ma che grandi virtù democratiche, quelle atlantiche!
            Vorrei vedere un po’, quale sarebbe la reazione degli Usa, se ai confini col MEXICO, la Russia installasse una bella serie di missili strategici puntati contro la loro Las Vegas. Si griderebbe al conflitto internazionale! E beh!
            Che bella Ipocrisia!
            Il guaio è, che questo è accaduto davvero e lo ha fatto l’Urss negli anni 60, quando installò alcuni missili a Cuba.
            Negli anni ’60 era guerrafondaia l’URSS (stato ideologico)e lo era per davvero, perchè pronta a scatenare la guerra dappertutto: oggi i ruoli a quanto pare si sono invertiti!
            L s toria si ripete.
            Gli USA ed i suoi SCAGNOZZI ( tra cui Noi!) sono una minaccia per il Mondo intero!
            Lo sono loro, e le LORO GUERRE PREVENTIVE!
            E adesso, poichè sono stato fin troppo esaustivo, chiudo l’argomento anche perchè sono stufo.
            Arrivederci.

  9. Io nn ho mai parlato di abuso visto che sono stati fatti con l’avvallo ONU/Usa e non tutti i paesi ONU lo hanno riconosciuti, il sud Sudan non è riconosciuto da tutti come pure il
    Kosovo.
    Il Referendum di Crimea sicuramente non sarà accettato dagli USA perché nn ne hanno la convenienza, inoltre diranno che ci saranno brogli elettorali, ma come dice Nicolò ogni sasso di Crimea parla russo e sarà sempre così i russi sono morti per quella terra, che piaccia o non piaccia a USA e UE.
    I russi di Crimea non accetteranno mai che un governo che si ispira a Bandera e all’UPA (le bandiere rossonere non erano del Milan ma dei nazionalisti dell’upa) li governi, si sono macchiati di crimini verso preti, ebrei, comunisti,polacchi chi più ne ha ne metta.
    Questo è il governo che Usa e Ue si apprestano ad appoggiare , quindi io volevo solo dire che il
    Refermdum proposto dalla Crimea non ha nulla di illegale dato che sono stato fatti in altri frangenti,(Kosovo,Sudsudan) casualmente solo nei caso proposti dai russi sono stati ritenuti illegali vedi Ossezia del Sud(Georgia),Abchasia (Georgia).

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