ECONOMIA: C'eravamo tanto alleati. Gli Usa bloccano l'acquisto di titoli europei

di Matteo Zola

La Commodity Futures Trading Commission (Cftc), l’autorità di vigilanza sui future americana, ha probito agli istituti bancari e finanziari statunitensi di acquistare titoli di stato europei. Per gli intermediari statunitensi i titoli di stato del vecchio continente sono un investimento rischioso. Al contrario, i broker potranno acquistare per i loro clienti soltanto Treasury e Tbill, i titoli di stato emessi da Washington. Le nuove norme dovrebbero entrare in vigore 60 giorni dopo la loro pubblicazione.

Un colpo basso, insomma, nel gioco dello scarica barile tra le due sponde dell’Atlantico, che palesa come “l’alleato americano” abbia per l’Europa interessi padronali. Finché l’Europa serve ai mercati e alle milizie a stelle e strisce, tutto bene, quando arranca ecco che torna l’isolazionismo dell’ “ognuno per sé e Dio per tutti”. Salvo mantenere ben armate le loro basi sul territorio europeo e spedirci in casa i loro commissari monetari per poi declassarci con le loro agenzie di rating.

A proposito: c’è anche il fondo europeo salva-Stati (Efsf) nel mirino di Standard & Poor’s. Dopo aver messo sotto osservazione i debiti di quasi tutti i paesi dell’Unione Europea, compresi quelli tripla A di Francia e Germania, l’agenzia di rating statunitense ha aperto un fascicolo anche sull’European Financial Stability Facility (Efsf), il fondo a scadenza dell’Unione che ha finanziato i governi in crisi di liquidità.

E adesso due chiacchiere da bar. Angela Merkel, il cancelliere tedesco, non avrà preso bene la notizia. Resta da decidere che fare: la Germania ha finora resistito alla speculazione ma affondata Berlino andiamo tutti sotto. L’alternativa è un’Europa a marca tedesca, se la Gran Bretagna ci sta. E non sembra dell’idea. La guerra continua.

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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