SERBIA: Ratko Mladic, il boia di Srebrenica, arrestato in Vojvodina

redazione East Journal

14.34 h – Dunque è vero. Ratko Mladic è stato arrestato. La scarica di adrenalina che ha seguito la diffusione della notizia, intorno a mezzogiorno di oggi, si è consumata nel giro di un’ora: l’inseguirsi delle conferme, dettaglio dopo dettaglio, ha trovato il suo momento liberatorio alle ore 13, nella conferenza stampa del presidente della Repubblica serbo, Boris Tadic, che ha ribadito: «In nome della Repubblica di Serbia vi posso confermare che stamane è stato arrestato».

L’arresto è avvenuto a Lazarevo, 80 chilometri a nordest di Belgrado, nella regione della Vojvodina, nel corso di una operazione speciale della polizia ispirata – dicono le fonti ufficiali – da una soffiata anonima che ha portato all’arresto di un uomo che ha presentato le generalità di Milorad Komadić. L’esame del dna ha confermato che dietro il nome di Komadić c’era proprio Mladic. Che si sia trattato realmente di una soffiata anonima o piuttosto sia venuto meno il cappello protettivo che ha consentito a Mladic di vivere indisturbato nel suo Paese, non è importante ora. L’importante è che sia consegnato alla giustizia internazionale che, più di quindici anni fa, lo ha condannato per crimini contro l’umanità a causa del massacro di Srebrenica e dei crimini di guerra compiuti durante le guerre jugoslave degli anni ’90.

Tadic ha subito affermato che, alla luce dell’arresto, debbano essere rimossi gli ultimi ostacoli al processo di integrazione europea della Serbia. Ostacoli posti anzitutto dall’Olanda che vedeva nella consegna di Mladic una conditio sine qua non per l’ingresso nell’Unione: “Penso che per la Serbia le porte dell’Ue siano ora aperte”, ha dichiarato Tadic in conferenza stampa. Affermazioni che lasciano intendere quanto sia “politico” l’arresto di Mladic e, forse, quanto altrettanto “politiche” fossero le coperture che finora lo hanno tenuto a piede libero. Ma sono elementi su cui riflettere a mente lucida.

Intanto, secondo quanto riferito da fonti non ufficiali e dichiarato pochi secondi fa sul primo canale della TV serba RTS, che ritiene la notizia affidabile, Mladic si troverebbe già su un aereo scortato da uomini della Bia in volo per l’Aja. La guerra nei Balcani è finalmente finita.

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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Un commento

  1. bella notizia ma l’ultima frase mi lascia abbastanza sconcertato

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