POLONIA: Dieci anni fa moriva Gustaw Herling

Nell’estate di dieci anni fa si spegneva a Napoli lo scrittore polacco Gustaw Herling-Grudziński. Nato a Kielce il 20 maggio 1919  è stato uno dei più grandi scrittori polacchi della seconda metà del XX secolo. Herling è per la narrativa polacca quello che Herbert e Milosz sono per la poesia. Il suo capolavoro fu Un mondo a parte, il libro di memorie della prigionia in un Gulag sovietico. Il libro fu pubblicato in inglese nel 1951 a Londra, con una prefazione di Bertrand Russel. In italiano fu tradotto già nel 1954 grazie, ancora una volta, a Feltrinelli. Nel 1953 copie clandestine del libro di Herling circolavano nella Polonia di Stalin, la traduzione ufficiale arrivò solo nel 1988.

Nato a Kielce, Gustaw Herling studiò Letteratura all’Università di Varsavia fino a quando lo scoppio della Seconda guerra mondiale non lo costrinse a interrompere gli studi. Attivo nella Resistenza polacca contro l’invasione sovietica, fu catturato a Leopoli nel marzo 1940. Internato in un gulag nella regione di Arcangelsk, fu liberato dopo due anni, nel 1942.  Entrò allora nel II Corpo polacco di Władysław Anders, il mitico generale che guidò l’Armata polacca di esuli, resistenti e fuoriusciti fino alla presa di Montecassino che fu liberata proprio dai polacchi.

Al termine della guerra, impossibilitato a rientrare nella Polonia comunista, si stabilì definitivamente in Occidente: prima a Roma, poi a Londra e infine, dal 1955, stabilmente a Napoli. Sposò Lidia, una delle figlie di Benedetto Croce. Nel dopoguerra fu tra i fondatori della rivista Kultura, edita a Roma in lingua polacca ed espressione della cultura polacca in esilio.

La casa editrice L’ancora del Mediterraneo ha meritoriamente pubblicato gran parte delle sue opere dal 1999 in poi.

Quando morì era il 4 luglio del 2000, nessuno di EaST Journal era ancora diplomato. E così andò perduta l’occasione di conoscere uno dei più grandi scrittori del secolo scorso. Per questo ci rivolgiamo a chi, favorito dall’anagrafe, ha avuto modo di incontrarlo. In occasione del decimo anniversario della morte, EaST Journal vorrebbe dedicare una serie di approfondimenti sull’opera di Gustaw Herling. Chiunque sia interessato a partecipare può contattare la redazione all’indirizzo [email protected]


Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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Un commento

  1. Bonaiti Emilio

    Sarebbe estremamente interessante uno studio sulla viva, violenta opposizione degli intellettuali italiani e francesi alla pubblicazione dell’opera di Herling. In particolar modo approfondire le ragioni per cui il quotidiano Paese Sera ne chiese l’espulsione dall’Italia. Piccola perplessità, la prima e4dizione italia na non fu di Laterza?
    Emilio Bonaiti

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