NORD CAUCASO: Voto amministrativo in Russia, risultati sorprendenti nel Caucaso

di Alessandro Mazzaro

Il 13 marzo in Russia si sono tenute le elezioni amministrative, ultima tornata elettorale prima delle elezioni legislative previste per il mese di dicembre. “Russia Unita”, il partito di Putin, ha visto calare sensibilmente i suoi voti, scendendo al di sotto del 50 % in parecchie zone della Federazione. Clamoroso il caso della Regione di Kirov, negli Urali, dove il partito del premier ha totalizzato appena il 36% delle preferenze, un vero fallimento. Il capo del consiglio supremo del partito ha smorzato i toni parlando di elezioni “sotto le aspettative” e ha definito il voto della Regione di Kirov “spiacevole”.

Anche due repubbliche caucasiche sono andate al voto: Daghestan e Adighezia.  Stando ai dati della Commissione Elettorale, in Daghestan l’affluenza è stata molto alta: 67%. “Russia Unita”, in controtendenza con la media nazionale, ha ottenuto il 65% delle preferenze. Al secondo posto si è piazzato “Russia Giusta” col 12%, seguono i “Patrioti” col 9% e i comunisti col 7%. Entra per un pelo nel parlamento locale anche il partito “Giusta causa” con uno striminzito 5%, che però gli permette di avere almeno un rappresentante nell’assemblea. Fuori invece il Partito Liberal Democratico che ha totalizzato un misero 0,1%.

Il partito comunista si è opposto al risultato: “Hanno vinto l’illegalità e il banditismo”. Il riferimento è alle situazioni poco chiare verificatesi nei seggi di molte città del Daghestan, nei quali sono state riscontrate, secondo i comunisti, vere e proprie irregolarità. Come se non bastasse, il 18 marzo è stato incendiato l’ufficio del presidente della commissione elettorale locale.

Il voto del Daghestan è, per certi versi, sorprendente. Nella repubblica caucasica il clima di tensione è frutto di un rapporto che si vorrebbe diverso con Mosca, e invece in netta controtendenza con il dato generale, che vede “Russia Unita” perdere voti e scendere sotto la soglia del 50 %, il Daghestan ha “premiato” (chissà quanto volontariamente) il “partito del potere”, così com’è chiamato dai comunisti locali il partito del premier.

Anche in Adighezia “Russia Unita” ha tenuto, totalizzando il 58%. Seguono i comunisti col 18% e i Liberal Democratici col 10%. Chiude, tra i partiti che hanno superato la soglia di sbarramento, “Russia Giusta” col 9% di voti. A recarsi alle urne poco meno del 50% degli aventi diritto con un’affluenza più alta nelle zone rurali. Anche qui segnalati casi di irregolarità.

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