Khaled El-Masri, foto by Humanrights.ie

MACEDONIA: Violati i diritti umani, arrestato illegalmente sospetto terrorista

Una sentenza storica. Amnesty International definisce così la decisione della Corte europea dei diritti umani, che ha condannato la Macedonia per aver arrestato illegalmente, fatto sparire e maltrattato un cittadino tedesco di origine libanese. Il contesto è quello delle cosiddette “rendition”: operazioni di cattura e deportazione illegale di un sospetto terrorista. Tra i protagonisti c’è la Cia, come nel caso italiano dell’imam Abu Omar: il verdetto della Corte è importante anche per questo, perché altri Stati hanno fatto ciò di cui il Paese balcanico è ritenuto colpevole.

Khaled El-Masri viene arrestato dalle autorità macedoni il 31 dicembre 2003. Viene messo in isolamento, interrogato e maltrattato, poi – il 23 gennaio 2004 – viene consegnato alla Cia. I servizi segreti statunitensi lo portano in Afghanistan, in un centro segreto di detenzione, dove resta quattro mesi. Viene torturato, senza essere mai ufficialmente accusato di nulla. Il 28 maggio 2004 è trasferito in Albania, dove viene rilasciato. Il motivo lo spiega a fine 2005 un funzionario della Cia, parlando con il Washington Post: i servizi segreti statunitensi avevano sbagliato persona.

“Quello della Macedonia non è un caso isolato”, scrive Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia. Cita Polonia, Lituania, Romania, ma viene in mente anche il nostro Paese, e il sequestro Abu Omar. Anche l’imam fu rapito nel 2003, a Milano, da dieci agenti della Cia e un maresciallo dei Carabinieri. Fu trasferito in Egitto, suo Paese di origine, e detenuto illegalmente per 14 mesi. Ha raccontato di aver subìto torture. Il processo italiano sulla vicenda è ancora in corso. La speranza è che la sentenza europea possa aiutare a far luce su questo e altri casi.

FONTI: Corriere.it, Amnesty International

Chi è Andrea Monti

Giornalista a Radio Popolare Milano e Casa24Plus, ho fondato il sito Balcanews

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