MACEDONIA: Elezioni /6 – I risultati del voto

di Matteo Zola

Si è votato per il rinnovo della Sobranie, il parlamento macedone, che consta di 120 deputati eletti a base proporzionale per un mandato quadriennale. Questo obbliga alla formazione di coalizioni quando nessuno dei partiti è maggioritario, ed è il caso di queste elezioni. Il partito Vmro del premier uscente, Nikola Gruevski, esce vittorioso conquistando 56 dei 123 seggi totali in parlamento. A uscire rafforzato è anche il principale partito di opposizone, quello socialdemocratico Sdsm che, secondo i primi risultati, si attesterebbe a 43 seggi (ben 20 in più della precedente tornata elettorale). Il leader del Sdsm, Branko Crvenkovski, ha giàrilasciato dichiarazioni che parlano di “vittoria” dell’opposizione contro “la campagna violenta” del Vmro il cui leader, Nikola Gruevski, ha dato un impronta effettivamente tesa all’eliminazione politica dell’avversario. Operazione che non gli è riuscita, anzi.

Tra i due partiti albanesi è l’Unione democratica (Dui) a uscire vincente con 14 seggi, già alleata al Vmro nella scorsa legislatura, è probabile che riproponga la coalizione con il premier Gruevski. Il Dpa, partito albanese d’opposizione, si è fermato a 8 seggi. L’alleanza tra Vmro e Dui non è scontata, nella precedente legislatura non sono mancate forti tensioni, ed è possibile che al Dui subentri il Dpa. In ogni caso i partiti albanesi saranno l’ago della bilancia della prossima legislatura.

Seggio più, seggio meno, questi risultati confermano al potere la coalizione uscente ma il rafforzamento dell’Sdsm non promette la stabilità politica che il Paese ha bisogno per affrontare le importanti sfide che lo attendono: l’inizio dei negoziati di adesione all’Ue e l’ingresso nella Nato, possibili solo vincendo il veto greco che da due decenni impedisce alla Macedonia di seguire, nel campo della politica internazionale, il destino d’integrazione che con alterne vicende sta investendo tutti Balcani occidentali.

La contrapposizione tra i due leader, Gruevski e Crvenkovski, rischia di tenere il Paese in uno stallo prolungato e nocivo. Un dato positivo, segnalato anche dagli osservatori internazionali, è stato lo svolgimento pacifico delle elezioni. Non si sono ripetute le gravi violenze che caratterizzarono le elezioni del 2008. La polizia macedone ha mobilitato ben 6000 agenti ed erano 3500 gli osservatori locali, mentre 330 erano quelli internazionali.

 

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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