LETTONIA: Il 4 maggio e i 25 anni della ritrovata indipendenza lettone

#Lettonia: 4 maggio 1990, una data importante, drammatica ed entusiasmante nello stesso tempo per il popolo lettone e il suo sogno di libertà ed indipendenza dal regime sovietico. 

Il 4 maggio del 1990 è una data che viene celebrata in Lettonia come una sorta di seconda data di nascita della Repubblica lettone. In quel giorno infatti, anche se il paese era ancora ufficialmente sotto il regime sovietico e il suo territorio parte integrante dell’Urss, i deputati del Soviet Supremo lettone, votarono a maggioranza per il ripristino della Carta costituzionale del 1922, la Costituzione che venne adottata dalla prima Repubblica lettone.

Per questo motivo la festa di indipendenza in Lettonia si festeggia il 18 novembre, data di nascita della prima repubblica di Lettonia, mentre il 4 maggio, sempre festa nazionale, si celebra appunto il giorno in cui tale indipendenza è stata formalmente ripristinata dal Soviet Supremo lettone di quel tempo.

Fu quello il passaggio fondamentale per dare l’impulso decisivo alla lotta per l’indipendenza e la libertà contro il regime sovietico, anche se i lettoni dovettero aspettare l’agosto del 1991 per tornare ad essere di fatto un paese libero ed indipendente.

Il Soviet supremo dovette tener conto, nella sua decisione, di una precedente presa di posizione di un nuovo organo, eletto pochi giorni prima, il Congresso dei cittadini, che fu la prima istituzione a chiedere formalmente il ripristino della Costituzione del 1922. Il Congresso dei cittadini (Latvijas Republikas Pilsoņu Kongress) era il primo organismo eletto in maniera sostanzialmente libera e democratica, all’interno del regime sovietico in Lettonia. Furono 700 mila gli elettori che si recarono alle urne dall’8 al 23 aprile per eleggere i propri rappresententi al Congresso, e subito dopo la sua convocazione il primo atto del Congresso fu proprio la richiesta di ripristino della carta costituzionale del ’22. In quel Congresso erano presenti numerosi esponenti del mondo culturale ed intellettuale lettone, e molte persone che sarebbero poi diventati politici nella nuova Lettonia indipendente.

Il 4 maggio 1990 nella seduta del Soviet Supremo lettone (l’allora parlamento della repubblica sovietica lettone) 134 deputati su 201 votarono la dichiarazione “Par Latvijas Republikas neatkarības atjaunošanu” (Sul ripristino dell’indipendenza della Repubblica di Lettonia). Il Soviet supremo lettone dichiarava di prendere de facto il potere fino alla convocazione della nuova Saeima lettone, il parlamento del primo periodo di indipendenza del paese (dal 1918 al 1940).

La Dichiarazione votata sosteneva nel suo preambolo che il parlamento del popolo che aveva di fatto deciso la cessione di sovranità all’Urss era stato eletto in modo antidemocratico e anticostituzionale, ed i suoi risultati contrafatti. Non poteva quindi prendere decisioni e cambiare l’assetto istituzionale e rinunciare alla sovranità nazionale. Per questo motivo di fatto la Lettonia non aveva mai perso la sua sovranità e il suo diritto all’indipendenza, e la carta costituzionale del 1922 era da considerarsi tuttora valida.

Su 201 deputati, i due terzi, 134 votarono la Dichiarazione, che era stata preparata dai membri del Latvijas Tautas fronte (Il fronte popolare lettone), fra cui Romāns Apsītis, Valdis Birkavs, Vilnis Eglājs, Aivars Endziņš, Tālavs Jundzis, Andrejs Krastiņš, Egils Levits e Rolands Rikards. Si opposero all’adozione della Dichiarazione i deputati di Interfronte, che sostenevano il mantenimento della Lettonia all’interno dell’Urss ed erano schierati con le frange più conservatrici del PCUS.

Dal balcone della Saeima la vista sulla folla in attesa

Quel 4 maggio tutto il giorno di fronte al palazzo del Parlamento sostarono migliaia di persone, per seguire la votazione sulla dichiarazione di indipendenza. I deputati che dopo aver votato a favore della dichiarazione di indipendenza si riunirono in Daugavmala (sulla riva della Daugava in prossimità del centro cittadino), furono salutati dalla folla con fiori e scene di festa. I deputati comunisti e dell’Interfronte, che avevano rifiutato di partecipare alla votazione, lasciarono il parlamento da una porta secondaria.

Dopo la votazione il presidente del Soviet supremo lettone, Anatolijs Gorbunovs, inviò un messaggio al presidente dell’Urss Mihail Gorbaciov, in cui si diceva che nella Repubblica di Lettonia era iniziato un nuovo periodo. La lettera fu inviata anche a tutti i governi del mondo. L’acquisizione dell’indipendenza divenne definitiva il 21 agosto del 1991, quando la Lettonia riacquistò la piena indipendenza dall’Urss che stava crollando. Il 6 settembre 1991 la Russia riconobbe ufficialmente la Repubblica di Lettonia.

Foto: I deputati di Tautas Fronte che escono dalla Saeima acclamati dalla gente

Chi è Paolo Pantaleo

Giornalista e traduttore, Firenze-Riga. Jau rīt es aiziešu vārdos kā mežā iet mežabrāļi

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