LETTONIA: I cittadini licenziano i parlamentari

Cosa accadrebbe se in Italia i cittadini fossero chiamati alle urne per decidere dello scioglimento delle Camere e, quindi, di “mandare a casa” l’attuale governo? Mistero. Sappiamo che in Lettonia ad analoga richiesta il 95% della popolazione ha votato per lo scioglimento. Motivo? La corruzione politica sulle sponde del Baltico è fenomeno che nulla ha da invidiare alla nostra tangentopoli mediterranea ma dalle parti di Riga hanno un presidente della Repubblica che si chiama Valdis Zatlers e che ha dedicato tutto il suo mandato all’eradicamento della corruzione favorendo indagini a danno di ben quaranta parlamentari. Che non l’hanno presa bene. Quando è toccato a Ainars Slezers, leader del Partito per una Buona Lettonia (che nomi hanno questi partiti postmoderni!), il parlamento lettone si è schierato contro la revoca dell’immunità: quindi niente indagini. 

Zatlers, che non ha i poteri per sciogliere il Parlamento, si è allora rivolto ai cittadini con un referendum nel quale i lettoni hanno detto che un parlamento di corrotti proprio non lo vogliono, quindi si sciolga la Camera e si vada ad elezioni anticipate. Per questa manovra Zatlers si è giocato la rinomina a presidente della Repubblica, avvenuta nelle scorse settimane ad opera del Parlamento che gli ha preferito il banchiere ex-comunista (che ossimoro!) Andirs Benzirs. Dopo il voto referendario, però, nuove elezioni sembrano vicine e la Lettonia – preda delle crisi economica e di ferree misure di austerity – saprà scegliere candidati dalle mani pulite. Posto che ce ne siano. In caso contrario la spaccatura tra cittadini e classe politica non sarà facilmente sanabile.

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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