KOSOVO: Tensioni al confine serbo, ferito poliziotto kosovaro

di Filip Stefanović

Barricate serbe bloccano la strada per il confine.

Oggi pomeriggio è successo qualcosa sul confine tra Kosovo e Serbia. Cosa, esattamente, pare non essere chiaro, di certo c’è che un poliziotto kosovaro è rimasto ferito, sono apparsi tanti proclami a mantenere la calma, e la pronta risposta da Praga, dove si trova in visita, del presidente supereroe serbo Boris Tadić che afferma: “La Serbia non farà la guerra” (insomma, quelle classiche rassicurazioni non richieste che pompano gli animi e suonano come l’esatto opposto di quanto dicono).

In ordine, è andata così. Dopo aver cominciato un graduale, concordato ritiro dalle aree di confine, alcune unità speciali della polizia kosovara, ROSU (Regional Operational Support Unit), sono tornate a presiedere due punti  sulla linea Serbia-Kosovo, Brnjak e Jarinje. Intorno alle ore 15.00 è cominciata una sparatoria, in cui è rimasto ferito alla testa da un proiettile di grosso calibro un poliziotto albanese, ricoverato d’urgenza all’ospedale di Pristina. Le dinamiche esatte dell’incidente non sono ancora chiare, ma presto è seguita su diversi media nazionali serbi la notizia che anche tre cittadini kosovari di nazionalità serba sono rimasti feriti nello scontro: la voce non ha però trovato conferma, tanto che dall’ospedale di Kosovska Mitrovica dicono di non aver accolto nessun ferito serbo. Dato che pare smentire quanto sostenuto in giornata da Borislav Stefanović, il portavoce serbo dei negoziati col Kosovo, che aveva parlato di forze speciali del Kosovo che “sparavano sui dimostranti serbi”.

Mentre le forze KFOR hanno occupato l’intera area per tenere separati i due fronti, la popolazione serba locale, alla notizia degli scontri, ha iniziato a occupare la strada principale che porta a Brnjak, innalzando frettolose barricate fatte coi tronchi: immagini che ricordano da vicino i posti di blocco paramilitari e i tronchi che tagliavano le strade della Slavonia nel 1991, tutt’attorno a Vukovar.

Secondo quanto riferito dalle notizie di B92, in seguito agli scontri le forze di polizia kosovara si sono ritirate a sud di Mitrovica, dove abita la maggioranza albanese, mentre “sul luogo dello scontro rimangono tracce di sangue, mentre le macchine dei serbi sono crivellate di colpi”. Quanto di vero ci sia in questi e altri dettagli è difficile sapere, certamente l’incalzare allarmato dei media contribuisce fortemente a creare un clima di tensione e paura, che potrebbe far precipitare improvvisamente gli eventi. Intanto, gli abitanti serbi del posto hanno chiuso il paese alle telecamere e si rifiutano di fornire notizia alcuna anche ai media serbi, mentre la certezza che l’unica vittima ad ora confermata è proprio un poliziotto albanese rende ardua l’ipotesi di una persecuzione contro i serbi, psicosi a cui sono spesso soggetti, anche quando sono proprio loro ad aprire le danze. Difficile al momento dire di più, vi terremo aggiornati su eventuali sviluppi.

Chi è Filip Stefanović

Filip Stefanović (1988) è un analista economico italiano, attualmente lavora come consulente all'OCSE di Parigi. Nato a Belgrado si è formato presso l’Università commerciale Luigi Bocconi di Milano e la Berlin School of Economics, specializzandosi in economia internazionale. Ha lavorato al centro di ricerche economiche Nomisma di Bologna e come research analyst presso il centro per gli studi industriali CSIL di Milano. Per East Journal scrive di economia e politica dei Balcani occidentali.

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