KOSOVO: La grande fuga, dalla guerra all'asilo per povertà

Il numero di coloro che lasciano il Kosovo e cercano asilo nell’Unione europea è uno dei fattori principali per cui alcuni paesi dell’Ue sono contrari all’avvio di ogni processo di liberalizzazione dei visti per i kosovari. Ventitremila è il numero delle persone che hanno cercato asilo nei paesi dell’Unione europea durante lo scorso anno, secondo i funzionari del Ministero degli Affari Interni del Kosovo. Il nuovo governo di Pristina guidata da Isa Mustafa si dice preoccupato della tendenza in crescita dei kosovari verso l’immigrazione illegale.

L’immigrazione illegale dei cittadini del Kosovo nei paesi UE, che è principalmente fatto attraverso la Serbia per passare il confine UE in Ungheria, è diventata un fenomeno non raro principalmente a causa della difficile situazione economica. Il tasso di disoccupazione tra i giovani dai 18 anni ai 34 anni, secondo i dati ufficiali dell’Agenzia statistica del Kosovo è del 75 per cento. Solo in Ungheria ci sono più di 6 mila kosovari che hanno cercato asilo. Con 500 euro pagati ai trafficanti o contrabbandieri migliaia di Kosovari raggiungono Parigi, Berlino, Londra, Bruxelles, ecc. L’anno scorso la polizia kosovara ha arrestato 78 persone per traffici di esseri umani.

Il presidente del Kosovo, Atifete Jahjaga, in sintonia con il nuovo il primo ministro Mustafa, ha dichiarato che le istituzioni del paese dovrebbero fare di tutto per prevenire l’emigrazione clandestina dei cittadini che “cadono in preda di coloro che guadagnano dal loro disagio”. D’altra parte, molti osservatori hanno criticato le istituzioni in questo senso, che oltre le parole e le campagne non stano facendo alcuna azione per terminare questo fenomeno.

Ovviamente questo fenomeno non riguarda solo il Kosovo, ma anche diversi paesi dei Balcani occidentali. Secondo l’ufficio europeo di sostegno all’asilo (EASO), le richieste di asilo dai Balcani occidentali sono state quasi 20.000 nel 2008, per poi passare a circa 60.000 nel 2012 e ad oltre 30.000 nella prima metà del 2013. Il numero delle domande varia a seconda del periodo, con un trend generale in salita e fortemente stagionale, dove i picchi maggiori cominciano subito prima dell’inverno. I richiedenti asilo dai Balcani sono soprattutto rom provenienti da Serbia e Macedonia, insieme ad albanesi in arrivo da Albania e Kosovo. Il 16% di tutti i richiedenti asilo nell’Ue nel 2012 e nei primi sei mesi del 2013 è arrivato dall’insieme dei paesi dei Balcani occidentali.

Chi è Lavdrim Lita

Giornalista albanese, classe 1985, per East Journal si occupa di Albania, Kosovo, Macedonia e Montenegro. Cofondatore di #ZeriIntegrimit, piattaforma sull'Integrazione Europea. Policy analyst, PR e editorialista con varie testate nei Balcani. Per 4 anni è stato direttore del Centro Pubblicazioni del Ministero della Difesa Albanese. MA in giornalismo alla Sapienza e Alti Studi Europei al Collegio Europeo di Parma.

Leggi anche

BALCANI: Diritto all’aborto, la Jugoslavia anticipa la Francia di cinquant’anni

La Jugoslavia socialista aveva inserito il diritto all’aborto nella Costituzione già nel 1974, cinquant'anni prima della Francia

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com