GEORGIA: Il “sogno georgiano” alla prova della piazza

DA TBILISI. Lo scorso 27 maggio, una grande manifestazione guidata dal nuovo movimento di opposizione, Georgian Dream, che ha raccolto più di trentamila persone, si è svolta a Liberty Square, la piazza centrale della capitale georgiana, Tbilisi. La manifestazione è partita da tre punti diversi della città e si è conclusa nel cuore della città, la piazza della libertà, da sempre centro nevralgico del Paese. Questa manifestazione, guidata dal leader dell’opposizione, il miliardario Bidzina Ivanishvili di cui abbiamo già parlato, si è svolta senza problemi, in modo assolutamente pacifico a differenza delle precedenti proteste di piazza del 2009 che erano sfociate in numerosi episodi di violenza ed avevano causato alcuni morti. Le proteste del 2009 erano state organizzate da un’opposizione che ormai aveva perso l’appoggio della stragrande maggioranza dei georgiani, un’opposizione litigiosa e inaffidabile di cui i georgiani non avevano alcuna fiducia.

Tra i manifestanti si notavano numerosissimi giovani, vestiti con la maglia blu simbolo del movimento Georgian dream che sventolavano bandiera del partito, bandiere georgiane e dell’Unione Europea. Durante il suo breve e come al solito estremamente vago e populista discorso, Ivanishvili ha dichiarato che il suo obiettivo è riunire il Paese, un Paese a suo dire diviso dal presidente Saakashvili, e creare uno stato veramente libero e democratico. Ha poi aggiunto che tra i punti salienti del suo programma c’è l’aumento delle pensioni ad almeno 220 gel (circa 110 euro), una cifra che per gli standard europea sembra ridicola ma in un Paese dove lo stipendio medio è di 350 gel e dove le pensione sono state recentemente alzate da Saakashvili fino a 100 lari risulta una somma ragguardevole. Anche l’istruzione è uno dei suoi cavalli di battaglia, vuole un’istruzione libera, gratuita e di qualità per tutti i georgiani. Infine ha dichiarato che darà assistenza sanitaria gratuita a tutti i cittadini.

Naturalmente sono tutti progetti mirabili ma irrealizzabili nonostante il patrimonio di Ivanishvili superi il budget della stessa Georgia. Non bisogna dimenticare che l’economia del Paese si basa sugli aiuti americani ed in parte europei, senza i quali non sarebbe possibile pagare gli stipendi statali né le pensioni. Un altro grave problema della Georgia è la disoccupazione che rimane molto alta e che Ivanishvili ha detto risolverà, in che modo non ci è dato sapere. Infine se il Georgian Dream vincerà le elezioni, riallaccerà i rapporti con la Russia, migliorerà i legami con l’Unione Europea porterà la Georgia nella NATO. Ivanishvili è sicuro di vincere nelle prossime elezioni parlamentari di ottobre e nelle elezioni presidenziali del gennaio del prossimo anno arrivando a dichiarare che i sondaggi danno il Georgian Dream venti punti avanti del National Movement del presidente Saakashvili (numerosi altri sondaggi, anche di istituti internazionali, dicono l’esatto contrario).

La campagna elettorale è ufficialmente iniziata, le manifestazioni del Georgian Dream si terranno in tutte le città del Paese e sarà interessante vedere sia quali altri progetti per accaparrarsi il voto dei cittadini realizzerà Ivanishvili e soprattutto come risponderanno Saakashvili ed il suo partito di maggioranza. L’attuale presidente in carica sta evitando lo scontro, preferendo concentrarsi sull’inaugurazione di nuovi ospedali, edifici, scuole, e quant’altro ma sicuramente non starà con le mani in mano. Lo scontro tra questi due alfieri del populismo, Ivanishvili e Saakashvili, credo riserverà interessanti sorprese, da capire rimane il livello di interventismo della Russia e degli Stati Uniti, entrambi desiderosi di aver il controllo del piccolo Paese caucasico.

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