GEORGIA: Il Georgian Dream vince dappertutto, nonostante il forte calo di consensi, ma trionfa l’astensione

da TBILISI – Domenica 15 giugno si sono svolte le elezioni amministrative in Georgia che hanno visto trionfare il partito di maggioranza, il Georgian Dream di Ivanishvili, in tutte le città e in tutte le circoscrizioni. Nonostante la buona affermazione, la coalizione di governo ha subito un forte calo di consensi che si è tradotto in una fortissima astensione che ha sfiorato il 60%.

A Tbilisi ha vinto Narmania, il candidato appoggiato dal Georgian Dream, ma con un risultato al di sotto delle aspettative, il 46,1%, al di sotto della fatidica soglia del 50% che lo costringono al ballottaggio col candidato del National Movement Nika Melia che ha racimolato un ragguardevole, data la situazione, 27.9%.

Il Georgian Dream si aspettava nella capitale una vittoria netta al primo turno, tanto che aveva già organizzato una festa con i militanti di fronte alla sede del partito. Anche quando i primi exit poll attribuivano al partito di Ivanishvili il 46%, il candidato Narmania affermava con sicurezza che, a spoglio avvenuto, il risultato sarebbe stato ben diverso, ovvero il 51%. Insomma, il Georgian Dream vince, ma non convince.

L’affluenza alle urne è crollata al 43% rispetto alle elezioni parlamentari del 2012 (dove votò il 61% degli aventi diritto) e pure rispetto alle presidenziali dello scorso anno (47%). La delusione verso la coalizione di governo è forte, ma mancano le alternative; il National Movement dell’ormai ex Saakashvili, tra arresti e fughe eccellenti, ed un budget limitatissimo, è in fortissima crisi di consensi mentre il Democratic Movement dell’inossidabile Burjanadze, nonostante la discreta affermazione in questa tornata elettorale, 10%, non rappresenta un’alternativa credibile, date le numerose giravolte e i numerosi cambi di casacca della fondatrice.

Il National Movement, quindi, rimane l’unica possibile alternativa, ma il partito deve rinascere dalle macerie attuali, trovare nuovi candidati, liberarsi dai troppi scandali passati e creare una nuova base di consenso. Il Georgian Dream, dal canto suo, rimane la coalizione egemone in tutto il paese e, nonostante il calo dei consensi, mantiene il potere assoluto (sia politico che economico), la condizione ideale per, finalmente, avviare quelle riforme che sono rimaste solo sulla carta.

Il Georgian Dream in questi due anni di governo, ha avuto come principale obiettivo l’assestamento del potere, l’occupazione, con un profondo spoil sistem, di tutte le posizioni che contano al fine di creare quel consenso che gli possano permettere di mantenere il potere il più possibile, lo stesso fece Saakashvili e vediamo com’è finita. L’esito dei ballottaggi è scontato, la coalizione di governo trionferà in ogni dove ma dovrà sin da subito guardare verso le elezioni parlamentari del 2016 che sembrano lontanissime ma, politicamente parlando, sono dietro l’angolo e i risultati non saranno così scontati.

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