ECONOMIA: Per una chimica potente

di Thierry le Hénaff, pubblicato su Les Echos

traduzione per East Journal di Daniela Ferrara

L’Unesco inaugura l’Anno Internazionale della Chimica. La posta in gioco è alta, vediamo di fare il punto della situazione. La chimica è e resterà la madre di tutte le industrie. Essa fornisce i materiali indispensabili per le altre industrie. La chimica veste, cura, protegge, trasporta, dà alloggio e nutre. Oggi è un elemento chiave dell’economia mondiale e deve essere la pietra miliare del nostro sviluppo futuro. I paesi emergenti l’hanno ben capito e fanno leva su una chimica potente per sviluppare il loro settore industriale.

A livello collettivo, ci troveremo di fronte a due sfide nei prossimi dieci anni: garantire la competitività economica e tecnologica delle nostre imprese e soddisfare le legittime aspettative dei cittadini e dei consumatori in materia di sviluppo sostenibile. L’aumento della popolazione mondiale e l’innalzamento notevole dell’età media nei paesi industrializzati hanno un impatto importante su tutti i Paesi del mondo e andranno ad esercitare una forte pressione sull’insieme delle risorse naturali disponibili.

Ne sono convinto: non ci può essere sviluppo sostenibile senza la chimica. E’ per far fronte a questa nuova distribuzione che i chimici lavorano alla progettazione di materiali che aumentino le prestazioni e diminuiscano il costo di produzione dei pannelli solari. Le plastiche tecniche di nuova generazione permettono di alleggerire sensibilmente il peso dei veicoli e ridurre, così, il consumo e le emissioni di C02. L’utilizzo di materie prime rinnovabili consente, alla fine, di risparmiare sulle risorse fossili e l’utilizzo di membrane permette di ottimizzare l’efficienza dei processi di filtrazione per la produzione di acqua potabile.

In realtà, sia che si tratti di cibo, di salute e di gestione ottimale delle acque, di conservazione delle risorse naturali o di riciclaggio, di risparmio energetico nelle abitazioni e nei trasporti o di energie alternative, la nostra industria è essenziale per individuare e proporre soluzioni.

Ma perchè questa “nuova chimica” si sviluppi, essa deve fare affidamento, nondimeno, su ciò che è lo zoccolo della chimica tradizionale. Anche se gruppi come il nostro, destinano più del 50% della loro attività di R & D all’innovazione verde e allo sviluppo sostenibile, è assurdo far passare il messaggio che la chimica tradizionale potrebbe scomparire, tanto queste due sono complementari e inscindibili. E’ facendo leva su un forte contenuto tecnologico e su una chimica tradizionale competitiva che le nostre industrie saranno in grado di inventare il mondo di domani.

L’industria chimica francese si colloca al 5 ° posto nella scala mondiale. Quasi il 65% delle sue attività è destinata all’esportazione e raccoglie un avanzo commerciale di oltre 5 miliardi di euro, cosa che la fa piazzare al terzo posto della classifica francese.
La chimica francese deve e può essere prestigiosa, anche se negli ultimi venti anni, ha accumulato ritardo rispetto ai suoi vicini europei. E ‘giunto il momento di rivalutare l’importanza delle questioni industriali e di garantire in Francia il mantenimento di uno zoccolo industriale e tecnologico potente. I gruppi di grandi dimensioni e le nostre PME sono pronte.

La ricerca della riforma del credito d’imposta, il sostegno riconfermato ai poli di competitività, “ gruppi di eccellenza “, e il piano nazionale per gli investimenti futuri sono misure di buon senso, passi che vanno nella giusta direzione.

Per essere sostenibile la nostra chimica deve essere in primo luogo competitiva: deve poter avere accesso all’elettricità, al gas e alle materie prime petrolchimiche in condizioni soddisfacenti. Essa deve poter anche contare su infrastrutture di trasporto e prestazioni di logistica. Su questo, la Francia è in ritardo. La nostra costa è sotto-esplorata, la riforma portuale francese è ancora troppo lontana dall’attuazione.

Manteniamo vigile la nostra attenzione a livello collettivo, altrimenti lo sviluppo di una chimica sostenibile avverrà fuori dei nostri confini.

Chi è Daniela Ferrara

Leggi anche

Balcani roaming

BALCANI: Via all’accordo con l’UE per ridurre i costi roaming

Al via l’accordo tra UE e 38 operatori di telecomunicazioni dei Balcani occidentali che ridurrà i costi roaming dei dati internet

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com