CROAZIA: Josipović suona da solista. L’ex presidente fonda un proprio partito

Ivo Josipović, presidente della Croazia fino allo scorso febbraio, ha deciso di lasciare il partito social-democratico (SDP) per dare vita a un proprio soggetto politico che si chiamerà “Alleanza per il Progresso – Avanti Croazia“. La scelta di Josipović si deve a contrasti con il leader del SPD, Zoran Milanovic, attuale primo ministro. Commentando le proprie relazioni con il governo Milanovic, Josipović ha dichiarato che “è desiderio di ogni presidente trovare alleati nel governo, qualcuno che voglia davvero discutere proposte di cambiamento, ma non sono stato fortunato. Durante il mio mandato presidenziale ci sono state incomprensioni profonde con il leader del partito socialdemocratico”. Così, dopo la sconfitta alle presidenziali – che hanno visto la vittoria della candidata conservatrice (HDZ), Kolinda Grabar-Kitarovic – Josipović si è trovato isolato nel partito del quale, dice, “continuerò a fare parte fino alla fine del mandato parlamentare”.

Alla conferenza stampa in cui, lo scorso 31 maggio, ha presentato il proprio soggetto politico, non c’erano rappresentanti del partito socialdemocratico (SDP), né del partito popolare (HNS) che fa parte della coalizione di governo. Di fronte alla folla dei giornalisti, Josipović ha dichiarato che “bisogna guardare al futuro, uscire dalla crisi con riforme strutturali, ma anche modificare l’organizzazione territoriale del paese riducendo l’autogoverno di cui godono alcune province”.

Josipović, che nel 1994 aveva abbandonato la politica per dedicarsi alla musica (è docente di musicologia all’Università di Zagabria, nonché compositore di musica sinfonica), sembra oggi ben deciso a far valere il consenso e la credibilità che si è guadagnato negli anni da presidente all’interno dell’elettorato di sinistra. Il suo partito potrebbe essere una spina nel fianco per i socialdemocratici alle prossime elezioni, previste per il 20 febbraio 2016.

 

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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Un commento

  1. Stiamo “freschi” allora! Josipovic, tutto per benino, ne di carne ne di pesce, senza un bricciolo di contrasto lascia la presidenza ad una scolara (non ha nemmeno la laurea) americana!

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