CROAZIA: Josipovic omaggia le vittime bosniache della guerra

Il presidente croato Ivo Josipovic, in visita ufficiale in Bosnia, ha visitato i villaggi di Ahmici e Krizancevo selo in Bosnia centrale, rendendo omaggio alle vittime, croate e musulmane, del conflitto del 1993-94 tra l’Hvo (esercito croato-bosniaco) e le forze del governo di Sarajevo. Josipovic era accompagnato dal cardinale arcivescovo di Sarajevo, Vinko Puljic e dal capo della comunità islamica bosniaca Mustafa Ceric. ”E’ un grande incoraggiamento per me – ha detto Josipovic citato dall’agenzia Fena – che oggi siano qui con me i leader religiosi ed importanti politici di tutte e due le etnie; indipendentemente dall’appartenenza partitica, ci siamo riuniti qui per rendere omaggio alle vittime e per dire mai più”.

Puljic e Ceric hanno ringraziato il presidente croato per questo gesto di rispetto per vittime innocenti, che rappresenta un importante impulso ai processi di pacificazione della memoria in Bosnia e nella regione balcanica. Solo attraverso una sincera valutazione di quanto avvenuto negli anni della guerra, e una ferma presa di responsabilità delle parti in causa, si potrà evitare una nuova esplosione di violenza nei Balcani. Una violenza che cova, purtroppo, ancora. Il gesto di Josipovic segue idealmente quello del Presidente serbo Boris Tadic che, a nome del Parlamento di Belgrado, si è scusato per il massacro di Srebrenica.

Ad Ahmici, il 16 aprile 1993, i miliziani dell’Hvo uccisero 116 civili musulmani sul totale di 356 residenti, di cui 33 donne e bambini. Per questo crimine di guerra il Tribunale penale internazionale dell’Aja (Tpi) ha condannato tre croato-bosniaci a pene da 6 a 25 anni di reclusione, mentre un quarto ufficiale dell’Hvo e’ stato condannato a 10 anni dal Tribunale di Sarajevo. A Krizancevo selo, distante una ventina di chilometri da Ahmici, le forze musulmane, il 28 dicembre del 1993, uccisero 15 civili croati, ma questo caso non è stato ancora affrontato in un processo né dalla giustizia internazionale né da quella locale. Ieri a Sarajevo, Josipovic – parlando in parlamento – aveva criticato le politiche degli anni ’90 che volevano la spartizione della Bosnia affermando di essere ”profondamente dispiaciuto che l’allora politica della Croazia abbia contribuito alle sofferenze delle persone e alle divisioni che ancora ci affliggono”.

Queste parole sono state accolte con grande soddisfazione sia in Bosnia sia a Bruxelles che a Washington, ma non da due associazioni dei veterani dell’Hvo di Mostar, che oggi hanno ”rigettato le scuse del presidente croato perché in malafede, unilaterali e storicamente inesatte”. I serbo-bosniaci, invece, hanno criticato Josipovic per non aver reso omaggio anche alle vittime serbe della guerra in Bosnia (1992-95). Nel pomeriggio Josipovic si e’ recato in visita a Mostar, da dove stasera andrà direttamente in Ungheria per partecipare a un incontro trilaterale con i presidenti, ungherese e serbo, Laszlo Soloym e Boris Tadic. Successivamente Josipovic effettuera’ una visita in Serbia, insieme al presidente Tadic che incontrerà per la terza volta in poche settimane.

Fonte: Ansa

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

Leggi anche

BALCANI: Operazione Oluja, il ricordo della pulizia etnica

L'Operazione Oluja, condotta dall'esercito croato nell'estate del 1995, divide ancora Serbia e Croazia. I due paesi, dopo trent'anni, si accusano a vicenda e ricordano solo le proprie vittime.

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com