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GRECIA: 38 membri di Alba Dorata subito in carcere

di Enzo Navarra

Da ATENE – Dopo oltre 2.000 giorni è calato definitivamente il sipario su uno dei più lunghi processi della storia greca. Dopo che il 7 ottobre Alba Dorata è stata dichiarata organizzazione criminale, il 22 ottobre sono arrivate le condanne (con eventuali attenuanti e sospensioni) della Corte d’Appello penale di Atene contro alcuni ex parlamentari e membri di Alba Dorata, il partito politico nazionalista di ispirazione neonazista rappresentato nel Parlamento greco dal maggio del 2012 fino all’estate del 2019. Negli ultimi giorni il processo è stato rallentato da una discussione accesasi in aula tra il pubblico ministero Adamantia Oikonomou – che aveva proposto la sospensione della pena per tutti, escluso Giorgos Roupakias, colpevole della morte del rapper Pavlos Fyssas – e la presidente della Corte Maria Lepenioti. In definitiva le condanne sono 50, di cui però solo 38 prevedono da subito il carcere.

Le condanne definitive

Il direttivo del partito non ha ricevuto né attenuanti né sospensioni della pena, che verrà dunque scontata fin da subito. Nello specifico, Nikos Michaloliakos, fondatore del partito, Ilias Kasidiaris e Giorgos Germenis sono stati condannati a 13 anni e 6 mesi di detenzione; Christos Pappas a 13 anni e 3 mesi, Ilias Panagiotaros a 13 anni e Artemis Matthaiopoulos, l’unico presente in aula, a 10 anni. A ricevere la pena più alta tra i dirigenti del partito (13 anni e 8 mesi) è però l’europarlamentare Ioannis Lagos, volato – e non sarà un caso – il 13 ottobre a Bruxelles: oltre alla condanna, a momenti si attendono la revoca della sua immunità parlamentare e il suo ritorno ad Atene per l’arresto.

Tra gli altri membri del partito ci sono state alcune condanne pesanti: a Giorgos Roupakias è stato dato l’ergastolo e 14 anni di detenzione; ai leader delle sedi locali di Nicea e Perama Giorgos Patelis e Anastasios Pantazis rispettivamente 10 anni e 2 mesi e 10 anni e 24 mesi.

Tra i 50 condannati, 12 hanno avuto la sospensione dell’esecuzione della pena, tra cui Eleni Zaroulia, la moglie del capo Michaloliakos, e gli ex parlamentari Alexopoulos, Arvanitis e Boukouras.

Le reazioni

Al momento della sentenza la madre di Pavlos Fyssas è scoppiata in un pianto liberatorio, abbracciata da amici, parenti e avvocati. Una grande vittoria a più di sette anni dopo l’assassinio del figlio. Uno degli avvocati protagonisti del processo, Thanasis Kampagiannis, ha pubblicato un breve post significativo: «Αbbiamo vinto».

Nel frattempo, i membri di Alba Dorata si stanno costituendo nelle centrali di polizia per l’arresto. Intervistato davanti alla propria abitazione pochi istanti dopo la sentenza, Nikos Michaloliakos ha dichiarato: «Vado in carcere per le mie idee. Ringrazio le centinaia di migliaia di greci che sono stati al fianco di Alba Dorata contro la sporca dittatura che esiste nei mezzi di comunicazione, nella vita politica e nella giustizia».

 

Immagine: Alois Konstantinidis

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