BALCANI: Quanto costa la crisi greca

Il rischio bancarotta della Grecia ha creato forti turbolenze in seno all’Unione. Ne rimescola l’immaginario, ne muta le prospettive. Anche nel caso in cui Atene e le cancellerie europee dovessero riuscire ad arginare la crisi, quest’ultima avrà pesanti conseguenze sulle relazioni di solidarietà interna all’Unione e nell’atteggiamento verso chi aspira all’integrazione. In entrambi i casi, ad essere direttamente colpiti, saranno molti dei paesi del sud-est Europa.

“Che siano nuovi membri, come la Bulgaria, o paesi aspiranti all’integrazione, come i paesi dei Balcani occidentali, subiranno le conseguenze della crisi greca”, sottolinea l’esperto di Balcani Florian Bieber. “Sarà molto più difficile entrare nell’euro-zona o nell’Unione e saranno sottoposti a controlli molto più severi di quanto sarebbe accaduto prima”. I conti truccati greci pesano come un macigno sulla fiducia che Bruxelles è pronta a concedere ad altri paesi dei Balcani.

La Grecia è tra i maggiori investitori nei Balcani, presenza economica sviluppata fin dalla caduta del muro di Berlino. I piccoli investimenti hanno riguardato i settori alimentare e tessile, mentre quelli più importanti si sono concentrati su costruzioni, telecomunicazioni ed energia.

Che l’atteggiamento nei confronti degli aspiranti membri si sia irrigidito – gli entusiasmi erano già naufragati nella cosiddetta “fatica di allargamento” – è emerso dalle parole del responsabile per gli Affari europei del governo belga, a cui spetta la presidenza dell’Unione dopo la Spagna. “Saremo severi ed equi, senza fare compromessi”, ha dichiarato Olivier Chastel a fine marzo, ancor prima che la crisi greca raggiungesse l’apice.

Secondo Bogdan Pancuru, analista economico della rivista romena Nacional, “la crisi greca influirà soprattutto su Romania, Bulgaria e Turchia, per un semplice motivo: le banche greche partecipano al 28% nelle banche bulgare, col 27% in Romania e con circa il 25% in Turchia”. Secondo Pancuru, la Serbia sarebbe meno colpita perché le banche greche occupano in tutto circa il 16% del mercato bancario locale. Magra consolazione.

In Macedonia, nonostante le pessime relazioni diplomatiche tra i due paesi, più di 280 aziende greche hanno investito negli ultimi anni. La crisi economica mondiale aveva già pesantemente condizionato le economie dei Balcani, molte delle quali solo negli ultimi anni mostravano timidi segnali di ripresa. Ora il rischio tracollo della Grecia rischia di aggravarne ulteriormente le conseguenze. Con un problema in più: indebolisce drammaticamente l’Unione e le sue prospettive di allargamento.

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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