ESTONIA: I liberali tendono la mano agli euroscettici

Guy Verhofstadt, leader del gruppo liberale ALDE al Parlamento europeo, ha espresso la sua preoccupazione per l’ascesa dell’estrema destra in Estonia. In una email inviata martedì al primo ministro estone Juri Ratas – il cui Partito Centrista è membro ALDE – Verhofstadt gli ha chiesto esplicitamente di non formare un governo di coalizione con il Partito Popolare Conservatore Estone (EKRE).

Il successo dell’estrema destra alle elezioni

In seguito alle elezioni del 3 marzo scorso, nessun partito ha ottenuto il numero di voti necessario a formare un governo di maggioranza. Per questa ragione, martedì 12 marzo Ratas ha inaspettatamente annunciato la decisione dei centristi di cercare un’alleanza con EKRE, diventato il terzo partito del paese con il 17,8% dei voti.

EKRE, il movimento populista di estrema destra guidato da Mart Helme, secondo Verhofstadt ricorda i regimi fascisti dell’Europa del secolo scorso. Un partito incompatibile con l’ideologia liberale dell’ALDE, ma che ha saputo catalizzare, soprattutto nelle province lontane dalla capitale, il sentimento euroscettico e anti-migranti in aumento in Estonia come nel resto d’Europa.

Lo scenario di un’alleanza con EKRE consentirebbe a Ratas di mantenere la carica di primo ministro, mentre un accordo con il Partito Riformista di Kaja Kallas – che ha raccolto il 28,8% dei voti, contro il 23,1% del Partito Centrista – non gli permetterebbe di avere un ruolo di primo piano nella prossima legislatura.

Verso la rottura tra centristi estoni e ALDE?

L’alleanza centristi-EKRE sarebbe vantaggiosa per Ratas per quanto riguarda la politica interna, ma lo stesso non si può dire sul piano europeo. Verhofstadt ha già avvertito il premier che la scelta potrebbe causare “danni irreparabili” alla cooperazione con l’ALDE.

I liberali europei preferirebbero probabilmente quella che all’indomani delle elezioni sembrava l’ipotesi più probabile: un governo di coalizione riformisti-centristi, idealmente guidato da Kallas, con la quale Verhofstadt si è congratulato su Twitter.  L’annuncio di Ratas sulla possibilità di allearsi con EKRE ha però cambiato le carte in tavola.

L’ascesa dell’estrema destra in Estonia segue la tendenza populista ed euroscettica che sta attraversando l’Europa, dall’Italia all’Austria. In questo contesto, la prima nuova sfida per il nuovo governo estone, qualunque sia la sua composizione, saranno le elezioni europee di maggio.

Foto: Euractiv.com

Chi è Eleonora Febbe

Laureata in Russian Studies all'University College London e in Interdiscilplinary Research and Studies on Eastern Europe all'Università di Bologna. Si interessa principalmente di democratizzazione e nazionalismo nel Caucaso e in Asia Centrale. Attualmente vive a Tbilisi.

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